Il problema dell'architettura, oggi, non sta nei sottotetti come qualcuno ha ritenuto di dover sottolineare.
Non è quello il problema e d'altra parte al cittadino tartassato, lasciamo la possibilità di rialzare un edificio, senza dover occupare altro suolo. Diamogli, magari, la possibilità di ospitare un figlio che intenda metter su famiglia, od ospitare un genitore anziano e, perché no, facciamogli risparmiare gli oneri, che insieme alla relazione geologica, alla sismica e all'onorario del professionista contribuiscono a rendere i prezzi delle abitazioni altissimi, spesso insostenibili.
Non è peregrina la motivazione che la norma potenzialmente consente, in sede di ristrutturazione, un adeguamento tecnologico. Tale adeguamento io lo renderei inscindibile dall'intervento in questione, per esempio attraverso l'installazione di pannelli solari e fotovoltaici.
La Regione Toscana ha recentemente messo a disposizione dei Comuni 15 milioni di euro per sostenere e incentivare questi interventi. Tra due anni entreranno a regime le direttive europee che prescriveranno l'installazione e l'utilizzo di tecnologie alternative per la produzione di energia a livello dei singoli edifici.
A livello urbanistico emergono ben altre problematiche meritevoli di attenzione, tra le quali la trasformazione delle serre in edifici e le sanatorie giurisprudenziali. Queste procedure, una derivante da una sollecita applicazione di una norma regionale e l'altra da una prassi giurisprudenziale, sempre più applicata dai Comuni, realizzano una perversa trasformazione della destinazione d'uso del territorio che prescinde dalle sue caratteristiche e dai suoi valori baypassando vincoli e destinazioni di zona. La sanatoria giurisprudenziale tra l'altro, apre spazi per condoni edilizi mascherati, a livello locale, sotto forma di strumenti urbanistici confezionati ad personam.
Voliamo più alto e facciamo nostra una riflessione di Zanzotto: " … oggi l'urbanistica non è più uno strumento che restituisce armonia ed equilibrio alla Città e al Territorio. L'urbanistica sempre più appare affetta da una compulsione maniacale edilizia che riempie tutti gli spazi vuoti ". Gli spazi vuoti sono considerati il nulla, qualcosa da riempire. Eppure sempre Zanzotto ci suggerisce che gli spazi vuoti in effetti sono pieni di colori, di emozioni, spesso sono luoghi che danno senso alla vita. Provocatoriamente Zanzotto dice che oggi assitiamo allo "sterminio dei campi".
I cultori della disciplina urbanistica sono soliti indicare l'evoluzione urbanistica secondo " generazioni dell'urbanistica". La prima generazione è stata quella della rendita e della ricostruzione ( periodo del secondo dopoguerra ), poi è seguita la seconda generazione ossia quella dell'espansione, quindi la terza generazione che avrebbe dovuto essere caratterizzata dalla trasformazione e dal ridisegno urbano, dall'assegnazione di valore paesistico ai Piani (dagli anni '80 in poi ). Quest'ultima generazione è stata molto frastagliata e spesso boicottata nei suoi principi ispiratori. E' stato accantonato il Piano Programma a favore del Piano Progetto, si è affermata una generale deregulation urbanistica, si è ritenuto di dover mettere in discussione addirittura il principio degli standards urbanistici su cui fino ad allora si era basata una equilibrata pianificazione urbanistica, sostituendoli con un'aleatoria "filosofia prestazionale" che, nei fatti, ha ridotto la vivibilità delle zone urbanizzate.
A Lucca, oggi, stiamo assistendo ad una preoccupante involuzione nell'urbanistica. Lo strumento urbanistico approvato dal Comune nel 2004, appare un Piano vecchio, di seconda generazione. Lucca deve guardare oltre, per esempio a quei paesi del nord Europa dove, al contrario, si assiste ad una nuova, feconda generazione dell'urbanistica, attraverso l'elaborazione e attuazione di Piani che puntano sulla qualità, sull'innovazione tecnologica, sul risparmio energetico, su di un corretto rapporto con l'ambiente.
La nuova generazione dei Piani deve rappresentare un importante momento di ripensamento dello sviluppo, alla luce dei cambiamenti climatici e delle emergenze planetarie ( carenza di acqua, carenza e utilizzo fonti energetiche ).
Occorre un cambio di paradigma che prenda atto della limitatezza delle risorse, dell'enorme impronta ecologica prodotta dal'occidente e di quella altrettanto grande che si sta sedimentando e sovrapponendo con l'emergere dei paesi asiatici. Concetti come riequilibrio, riduzione del consumo energetico, ottimizzazione delle risorse, ricerca fonti energetiche alternative, riduzione dell'inquinamento, riduzione dei consumi, innovazione tecnologica, devono costituire gli assi portanti della nuova generazione urbanistica; non è possibile prescindere da ciò, in caso contrario è scontata l'implosione della nostra civiltà.
Glocal, ossia pensare globalmente e agire localmente, per far fronte alle problematiche complesse che stanno maturando, deve diventare l'obiettivo prioritario e strutturare le politiche e i comportamenti dell'individuo come dei governi.
"Quanto paga e quanto inquina in un anno una persona che consuma acqua in bottiglie di plastica nella misura di 1 litro al giorno? Trecentossessantacinque litri corrispondono a poco più di 40 confezioni da 6 bottiglie di 1,5 litri (240 bottiglie). Ai prezzi attuali il costo va da 80 a 180 euro l'anno. Per trasportare 15 tonnellate, che corrispondono a 10.000 bottiglie d'acqua da 1,5 litri, un camion consuma 1 litro di gasolio ogni 4 km (25 litri ogni 100 km). Ipotizzando una percorrenza media di 1000 km, tra andata e ritorno (l'acqua altissima e purissima che va dall'Alto Adige alla Sicilia ne percorre moltio di più ), il consumo di gasolio ammonta a 250 litri, ovvero 250.000 cmc che, divisi per 10.000 bottiglie corrispondono a 25 cmc di gasolio per bottiglia. Moltiplicando 25 cmc per 240 bottiglie si deduce che il consumo giornaliero pro capite di 1 litro di acqua in bottiglia comporta un consumo di 6 litri di gasolio all'anno. A questi 6 litri di gasolio vanno aggiunti:
Tre progetti per Maggiano
(Un apposito Master ha messo a punto tre ipotesi di rifunzionalizzazione dell'ex manicomio di Fregionaia. Questo eccezionale complesso già ospita, nel suo nucleo monumentale, la "Fondazione Tobino", questa parte del complesso sarà in tempi brevi restaurata con i finanziamenti messi a disposizione dal Ministero dei Beni Culturali)
PROGETTO GRUPPO 1
Elena Confortini-Prato / Juri Favilli-Pisa / Gioia Martini-Lucca / Giovanni Todesca - Firenze
I LUOGHI DELLO SPIRITO... ingresso libero non per tutti... solo per pazzi
Mario Tobino scriveva: "L'alienato nel manicomio è libero, sbandiera, non tralasciandone alcun grano, la sua pazzia, il manicomio è il suo regno dove dichiara se stesso, che è il compito della persona umana…per ogni persona la maggior gioia è manifestarsi…"
L'ex ospedale psichiatrico potrebbe tornare ad essere un luogo di manifestazione libera, un supermarket delle espressioni umane unito ad un grande albergo-ostello e al nuovo concetto di co-housing. Una cittadella dove vivere il teatro, il cinema, la musica, la letteratura, la pittura, la scultura e tante altre attività con un comune denominatore: la voglia di condividere se stessi con gli altri.
PROGETTO GRUPPO 2
Fabio Costantini- Venturina / Dafne Fontani - Firenze / Elena
Patria - Rovigo / Carlotta Premazzi - Carrara /
Gabriele Stefanel - Lecce
URBANIZZAZIONE DEL COMPLESSO MONUMENTALE
Una fascia di territorio edificato, ma non urbanizzato, divide Maggiano da Lucca. Un percorso unidirezionale tra Città e agglomerato informe. Creare relazioni, definire l'identità, trasformare le distanze tra il costruito da rapporti di vicinanza a complesse relazioni dialettiche. Progettare l'ex centro ospedaliero di Maggiano e renderlo il cuore di un organismo urbano. Da qui l'idea di ripensare l'edificio, creare spazi per un abitare contemporaneo, dove l'attività pubblica e quella privata si contaminano e valorizzano a vicenda. Vivere di pluralità di luoghi e relazioni, principio generatore del complesso compositivo e interpretativo dei nuovi spazi. Tutto si intreccia attraverso percorsi che aprono alla dialettica del confronto sia a livello materiale che sociale. Le persone e i luoghi, così come il passato e il futuro, non sono solo vicini, ma dialogano tra loro: creano un'identità, acquisiscono una coscienza, organizzano il presente e programmano il futuro. Nuovo segno distintivo, forte elemento di contemporaneità, la pelle che avvolge e penetra il costruito, involucro metallico che rimodella i fronti e scava la materia, superficie malleabile che ridefinisce le gerarchie spaziali.
PROGETTO GRUPPO 3
Lucia Cataldi -Lecce / Simone Gobbo- Treviso /
Alberto Mottola - Treviso
RIUSO, TRASFORMAZIONE E INNOVAZIONE PER LA COMUNITA' DEL " VIAGGIO DELLA MENTE "
Il gruppo di lavoro composto dagli architetti Lucia Cataldi, Simone Gobbo e Alberto Mottola, propone, per il grande Complesso Monumentale di Maggiano, una destinazione d'uso che è tema di attuali teorie sugli studi della mente. I luoghi di progetto si identificano quali i più idonei all'ubicazione delle diverse discipline che, ai vari livelli, si occupano delle ricerche sui condizionamenti psichici, propri delle evoluzioni sociali. Più in particolare si tratta di creare un grande polo che ospiti non solo una ricerca medico scientifica, ma anche le attività ( ludiche, sensoriali, emozionali, rilassanti, ecct.) che concorrono al benessere psicofisico dell'individuo. Un luogo in cui trovare occasioni di ri-creazione della propria personalità, oggi così fortemente vincolata da stressanti ritmi metropolitani, oltre che da alienazioni sociali che troppo spesso sfociano, ad esempio, in arbitrarie aggressive forme di affermazione dell'io. L'approccio architettonico ha inteso conservare la memoria del trascorso "viaggio nelle mente", mantenendo il vecchio edificio quale contenitore degli spazi per le attività applicative e della ricettività e riunire invece in un nuovo elemento architettonico le funzioni specifiche e di ricerca; ponendo i nuovi spazi in uno stretto dialogo compositivo. La fitta vegetazione circostante costituisce un ulteriore elemento compositivo, e va a rafforzare il processo di "scoperta" attraverso un naturale "filtro verde", liberamente accessibile, che svincola la collina dalla condizione di reclusione e di isolamento in cui si è trovata per lunghi lustri. I due principali elementi compositivi, il vecchio ed il nuovo edificio, sonio raccordati da un terzo fondamentale spazio aperto che li contiene e separa: la "piazza". E' questo uno spazio generato dall'attrito tra i due primi due, è un luogo in cui non vige apparentemente ordine progettuale, è il momento del silenzio, dell'ascolto dell'urlo interiore.
ED INFINE…IL NOSTRO AUSPICIO….!!!
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STANZIATI UN MILIONE E MEZZO DI EURO
PER IL RESTAURO DELL'IMMOBILE CHE A MAGGIANO,
NELL'EX OSPEDALE PSICHIATRICO,
OSPITERA' LA FONDAZIONE TOBINO!!!
01.03.2007
PER UNA CITTA' VIVA
Il recupero della componente residenziale è fondamentale.
Gli abitanti del Centro Storico diminuiscono, diventano sempre più anziani e sempre meno lucchesi, molte case rimangono vuote essendo utilizzate come seconde case e utilizzate solo per certi periodi.
L'identità fisica e culturale del"luogo Centro Storico" è messa in discussione, la lucchesità si va perdendo e non si sostituisce e non si integra con altra identità, il pericolo di arrivare ad un luogo indistinto, privo di relazioni è reale.
D'altra parte per una giovane coppia è impossibile, visti i prezzi, pensare di venire ad abitare nel Centro Storico.
La passata amministrazione non ha certo contribuito a calmierare i costi e a fare una politica pro residenza. L'intero patrimonio comunale è stato affidato alla Polis che progetta secondo i suoi interessi, al di fuori di un obiettivo di riequilibrio urbanistico e sociale.
L'obiettivo è recuperare questo immenso patrimonio e utilizzarlo per politiche di sviluppo residenziale stanziale, per allocazioni culturali, istituzionali, per spazi di partecipazione e a servizio della cittadinanza, per le esigenze dei giovani e l'assistenza agli anziani, con una zoommata: a Lucca manca una piscina che sia degna di tale nome e in cui si possano organizzare per esempio gare sportive, come succede a Capannori e Massarosa, ecct. Basta, infine, con i progetti speculativi, la dimensione del Centro Storico di Lucca non se lo può permettere, pena la perdita della sua identità.
02.03.2007
ocl.oltreserchioecollinelucchesi@yahoo.it
I GRANDI CONTENITORI EDILIZI DENTRO UN'IDEA DI CITTA' CONDIVISA
Dopo anni di letargo, e non soltanto per colpa del governo della città, si riapre un corretto dibattito sul " che fare a Lucca ", su come costruire la Città del terzo millennio. Troppi silenzi si sono consumati in questi anni e si è assistito quasi indifferenti all'esproprio dei diritti dei cittadini e delle istituzioni.
Nell'incontro promosso dalla rivista "Architetture Lucca", i candidati sindaci presenti hanno ufficialmente riaperto il confronto e il dibattito sul futuro della Città e del Territorio , illustrando le tracce del loro programma.
Giustamente è stato sottolineato che la rifunzionalizzazione dei grandi contenitori dimessi deve avvenire nel quadro di una strategia complessiva, di un'idea di Città che deve costituire l'indispensabile quadro di riferimento.
E' emersa una "tensione del fare", di recuperare il tempo perduto in questi anni, che ha messo a serio rischio l'identità della Città e dei lucchesi stessi. E' emersa la necessità di riportare nelle sedi istituzionali i processi di decisione, le direttive di gestione del patrimonio immobiliare pubblico, dando spazio alla partecipazione e al contributo delle categorie esistenti nel corpo sociale, professionale e produttivo.
Mi pare corretto che alla base della rifunzionalizzazione dei grandi contenitori edilizi ci debba essere una strategia complessiva affinché tali contenitori possano diventare l'ossatura della nuova Città ( Centro Storico e quartieri periferici ), dando risposta alla necessità di allocazione equilibrata di quelle funzioni residenziali, direzionali, commerciali, culturali, sportive, che costituiscono gli ingredienti di urbanità che fanno la Città, che la rendono viva.
Il Centro Storico, la "Lucca Drento", deve rappresentare il nucleo qualitativo di tale riallocazione funzionale, nel senso che esso è il luogo deputato ad ospitare quelle "funzioni nobili" che ne fanno il punto di riferimento dell'intero territorio ( sedi istituzionali, università, soprintendenza, corte d'appello, ecc.)
Questi grandi contenitori dimessi costituiscono gli elementi di potenziale ricucitura tra il Centro Storico e i quartieri fuori le Mura. Le Mura stesse costituiscono l'elemento di ricucitura per eccellenza e, come è stato sottolineato, devono poter funzionare come una membrana permeabile capace di ospitare e accogliere stabilmente, nella giusta maniera, quegli spazi/laboratori di partecipazione di sperimentazione, di cultura, legati alle attività e alle sensibilità emergenti.
I contenitori distribuiti sul territorio, l'ex ospedale psichiatrico di Maggiano in primis, (su cui il master diretto dall'architetto Pellegrini ha prodotto tre interessanti proposte di rifunzionalizzazione, esposte in S.Micheletto ) fanno parte integrante del progetto strategico della "nuova Città", capaci di dare un respiro ampio al tema della rifunzionalizzazione e di far decollare l'economia di un intero territorio. Per il contenitore di Maggiano il momento è topico, bisogna sforzarsi di non limitarsi a pensare di "fare subito cassa" perché si tratta di un'occasione irripetibile, anche interessante dal punto di vista finanziario, e si vuole volare alto e fare innovazione non si può prescindere da ciò.
Questo progetto strategico che riguarderà la "Città immersa nel suo territorio" non potrà non contenere uno studio e una proposta di accessibilità e quindi anche un Piano Urbano del Traffico che restituisca una Città vivibile e accessibile.
Lucca, 28.02.2007
Architetto Claudio Pardini
ARGINE SERCHIO NEL TRATTO PONTE S.PIETRO NOZZANO. RICHIESTA DI CHIARIMENTI
Giungono voci che l'argine di destra del Serchio, nel tratto Ponte S.Pietro- Nozzano Castello, non verrà di proposito rialzato, al contrario di quanto è stato fatto per il tratto che dalle Cateratte prosegue per Filettole. Se ciò fosse vero saremmo in presenza di un rischio reale di esondamento del fiume Serchio, in caso di grande piena, nella zona di S.Maria a Colle, Nozzano.
Ai candidati Sindaci e agli enti competenti ( Autorità di Bacino- Provincia ) chiediamo se tali voci hanno qualche fondamento e le eventuali motivazioni e, in caso contrario, quando saranno completati i lavori di rialzamento dell'argine, anche nel tratto Nozzano Castello Ponte S.Pietro, al fine di scongiurare il rischio di esondazione attualmente esistente, essendo tale tratto di argine rimasto più basso a seguito dei lavori eseguiti più a valle.
26.02.2007
Ocl.comitato oltreserchio e colline lucchesi
Care e cari,
come leggete nell'invito sopra, mercoledì 28 febbraio alle 17.30, a Palazzo Ducale, viene presentato il mio libro:
"Una comunità in guerra. La Certosa di Farneta tra resistenza civile e violenza nazista"
(L'Ancora del Mediterraneo, 2006, pp. 285, E. 25).
Il volume racconta la strage della Certosa (2-10 settembre 1944), inserendola nel contesto della "guerra ai civili" condotta dai nazisti in Toscana e in Lucchesia, e legandola ad un più ampio disegno repressivo che intende punire l'impegno e le forme di resistenza civile e non violenta di settori della chiesa lucchese.
Nella parte finale, poi, vengono ricostruite le diverse tappe di un faticoso iter processuale che, dopo due processi senza esito a tedeschi e fascisti istruiti tra 1945 e 1948, ha visto aprirsi un nuovo procedimento, conseguente alla scoperta del cosiddetto "armadio della vergogna", concluso solo nell'autunno 2006, e al quale io stesso ho partecipato come consulente tecnico della Procura.
Sarà presente quindi anche il Procuratore militare di La Spezia Marco De Paolis, che sta istruendo altri processi contro criminali di guerra nazisti ancora in vita, e sono stati invitati l'arcivescovo Italo Castellani e don Arturo Paoli, testimone e protagonista di molti degli eventi raccontati nel volume.
Partecipate e fate girare l'invito. Grazie. Un saluto cordiale, Gianluca Fulvetti
LA STORIA INFINITA DI CAVA BATANO
Su cava Batano, ci risulta che l'ex Sindaco Fazzi concesse due proroghe. La prima consentiva di movimentare il materiale fuori e dentro la cava sino a tutto il 2006. La seconda proroga concedeva esclusivamente di movimentare il materiale solo all'interno della cava per una sistemazione generale dell'area, fino a settembre 2007: In ragione di ciò i camion in entrata e in uscita dalla cava già dal nuovo anno dovevano essere vuoti. Così non è . Ringraziamo Pierami e Tesseri che ci informano che una recente conferenza dei servizi ha prorogato la movimentazione del materiale in entrata e in uscita dalla cava sino al settembre 2007. Della serie "La storia infinita di cava Batano". Ora si sono aggiunti anche camion che inerpicandosi sul Massaciuccoli, lato Balbano, si recano in un'altra cava sembra riattivata e su cui ci sono stati esposti di Italia Nostra e conseguenti sequestri per mancanza di autorizzazioni.
In cava Batano l'amministrazione Fazzi aveva autorizzato il conferimento di materiali inerti finalizzato al recupero ambientale dell'area, in pratica attraverso una discarica (tra cui la marmettola)! Alla Provincia spettava il controllo sulla tipologia dei materiali conferiti nella stessa. A fine 2003 la Provincia trasmise alla Regione le osservazioni del Comune di Lucca, del Gruppo dell'Ulivo e di Rifondazione riguardanti la richiesta di stralcio di cava Batano dall'elenco dei siti minerari nel nuovo Piano Regionale delle attività estrattive che si andava predisponendo. Apprendiamo oggi che il nuovo Piano Regionale Attività estrattive non prevede nessuno stralcio richiesto in quanto la Regione non aveva ricevuto richieste in tal senso dalla Provincia che si era limitata a trasmettere le osservazioni di altri enti non facendole proprie. Quindi tutto dipenderà dal futuro Piano cave che verrà elaborato dalla Provincia, quando verrà elaborato. Il presidente Baccelli ha preso precisi impegni con la cittadinanza. Riconosciamo al candidato Sindaco Pierami di essersi battuto per la chiusura della cava come a suo tempo fece il Sindaco Lazzarini. Favilla nel suo recente intervento a Nozzano è stato reticente e ambiguo perché è sembrato che per lui il problema fosse risolvibile attraverso la realizzazione di una strada ad hoc per la cava e quindi è sembrato che la cava non fosse messa in discussione. Abbiamo capito male? Intanto i paesi dell'Oltreserchio continuano a dover fare i conti con strade dissestate dal passaggio di camion pesanti che mettono a repentaglio la sicurezza dei cittadini e delle cose ( le tubazioni saltano continuamente a seguito dei carichi che vi transitano sopra, le case tremano ad ogni passaggio dei bilici) . A fronte di ciò la conferenza dei servizi ha prorogato un'attività insalubre in un'area a vocazione turistico ricettiva, contigua al parco di Migliarino S.Rossore, che tanti dispiaceri ha provocato alla gente. A chi giova?
21.02.2007. COMITATO OLTRESERCHIO E COLLINE LUCCHESI
LA POLITICA A SERVIZIO AI CITTADINI
Il Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi si asterrà dal dare una indicazione politica alle prossime elezioni e comunque intende sostenere quei leader "che più chiaramente fonderanno il loro programma sulla condivisione dell'ethos personalista comunitario, solidale e responsabile, alternativo al "pensiero unico" neoliberista, capaci di favorire una partecipazione e una concertazione sulle decisioni da prendere". Il Comitato rigetta ogni massimalismo ideologico.
"La politica è arte difficile e al tempo stesso nobile" ( così si pronunciava il Concilio Vaticano II ). Fare politica dovrebbe essere una vocazione più che una professione e, come ebbe a dire Giovanni Paolo II, neppure le peggiori deviazioni debbono impedire a un cristiano "(ma in effetti a ogni persona a cui preme il bene comune ) "di impegnarsi in politica e di porsi l'obiettivo di esercitare il potere come un servizio; ciò significa avere forte il senso dello Stato, dare la precedenza al bene comune e agli interessi generali, restituire alla politica un'anima etica, restituire libertà alla democrazia.
Parafrasando il cardinal Martini, occorre distinguere tra principi etici e azione politica.
I principi etici sono assoluti e immutabili.
L'azione politica, che deve pure ispirarsi ai principi etici, non consiste di per se nella realizzazione immediata dei principi etici assoluti, ma nella realizzazione concretamente possibile, in una determinata situazione. Può accadere che, in concreto, quando non sia possibile ottenere di più, proprio in forza del principio della ricerca del miglior bene comune, concretamente possibile, si debba o sia opportuno, accettare un bene minore o tollerare un male rispetto ad un male maggiore.
In quest'ottica non bisogna rigettare la fecondazione reciproca tra culture politiche differenti, perché fonte di ricchezza, e ne è di esempio il percorso seguito dai costituenti che seppero fecondarsi reciprocamente con il loro contributo senza oscurare la loro identità.
Detto ciò, al Comitato preme sapere dal candidato sindaco il suo pensiero sul sistema tangenziale lucchese e in particolare sull'asse ovest, detto anche lotto zero.
Il territorio dell'Oltreserchio presenta inoltre criticità che possono diventare punti di forza e innescare uno sviluppo coerente con le risorse esistenti. Tradotto nella formula " sviluppo compatibile e sostenibile".
E quindi interessa sapere il suo pensiero sulla questione delle cave, dove interessi trasversali sembrano emergere e oscurare le legittime aspettative dei cittadini; sui grandi contenitori dimessi, grande opportunità di sviluppo per tutto il territorio, e occasione per mettere in sicurezza le attrezzature scolastiche attualmente localizzate in una delle aree a più alto rischio idraulico del bacino del Serchio, periodicamente soggetta ad alluvioni, sul problema dell'acqua anche in relazione alla sua gestione e controllo, pubblico, nella fattispecie. Padre Zanotelli ha dichiarato che l'acqua diventerà un problema capace di innescare conflitti molto seri nel prossimo futuro.
Il tema dell'acqua è poi strettamente connesso a quello delle fognature, problema ormai storico per l'Oltreserchio su cui occorre assolutamente concludere, e a quello dello smaltimento dei rifiuti: Tali problematiche sono da affrontare necessariamente a livello di area vasta.
Il territorio reclama migliori servizi, manutenzione e miglioramento della viabilità, parcheggi, la banda larga o ADSL.
C'è inoltre e concludo, il problema del restauro della rocca di Nozzano, unico castello del Comune di Lucca al di fuori delle Mura, da troppo tempo abbandonato a se stesso. Sembrerebbe normale che se ne occupasse l'Opera delle Mura e che si indagassero tutte le possibilità di finanziamento possibili, a cominciare dagli introiti derivanti dalle opere di urbanizzazione, sinora utilizzati nella spesa corrente, e ricorrendo anche ai fondi strutturali europei, qualora fosse possibile, ma occorre farlo sulla base di un progetto.
In generale si richiede una salvaguardia dell'identità fisica e culturale dell'Oltreserchio che offre garanzie di sviluppo in tempi brevi e perduranti nel futuro, uno sviluppo non suscettibile di essere messo a rischio dalle economie emergenti dei paesi asiatici.
17.02.2007
FOCUS SU CAVA BATANO
SARA' LA PROVINCIA A DECIDERE SU CAVA BATANO.
L'1 Febbraio 2007 le commissioni Attività Produttive e Territorio Ambiente della Regione, hanno approvato la proposta di deliberazione n°57, riguardante il PRAERP, ossia il Piano Regionale delle Attività Estrattive. La prossima attivazione definitiva spetterà al Consiglio Regionale.
Il Piano che andrà all'approvazione del Consiglio Regionale purtroppo non conterrà lo stralcio dell'area di Cava Batano dall'elenco dei siti minerari della Regione. La Regione infatti non ha potuto procedere allo stralcio sulla base delle osservazioni presentate dal Comune e dal Gruppo dell'Ulivo e di Rifondazione Comunista poiché il suo interlocutore è la Provincia che, nella fattispecie, ha trasmesso tali osservazioni, senza farle proprie e cioè senza chiedere in prima persona lo stralcio.
Ciò comporta che tutto verrà rimandato al Piano Provinciale sulle cave. Tale Piano, sulla base di indagini puntuali e di conoscenze dirette indicherà le cave attive, quelle che saranno ampliate, quelle esaurite. Se la Provincia riconoscerà che la Cava Batano, ormai esaurita, non deve essere considerata come cava attiva e/o da sviluppare, finalmente la cava sarà chiusa e tale iniziativa getterà le premesse per il futuro stralcio dall'elenco dei siti delle risorse minerarie nel prossimo Piano Regionale delle Attività Estrattive.
Quindi facciamo appello alla nuova amministrazione provinciale e al Presidente della Provincia Baccelli che, mantenendo fede agli impegni presi, crei le condizioni per la chiusura definitiva della cava in questione, cava che tanti problemi ha dato e in parte continua a dare per il pericoloso passaggio di camion pesanti su di una viabilità inadeguata, a ridosso di nuclei abitati e attrezzature scolastiche.
Sul SITO www.oltreserchioecollinelucchesi.it è possibile trovare la documentazione su cava Batana e il documento adottato del nuovo piano regionale delle attività estrattive. Tale Piano è in fase di approvazione in sede di Consiglio Regionale e pertanto è suscettibile di modificazioni.
08.02.2007
Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi
Scarica:
ricordare per capire
Le foibe
"Ora non sarà più consentito alla Storia di smarrire l'altra metà della Memoria. I nostri deportati, infoibati, fucilati, annegati o lasciati morire di stenti e malattie nei campi di concentramento jugoslavi, non sono più morti di serie B." (Annamaria Muiesan - Testimonianza)
Il 10 febbraio, "Giorno del ricordo", al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati.
10 febbraio Giorno del ricordo
La Repubblica italiana riconosce, con una legge approvata il 30 marzo 2004, il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Nella giornata sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado.
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Dal messaggio del Presidente della Repubblica in occasione della prima giornata del ricordo (10 febbraio 2005)
È giunto il momento che i ricordi ragionati prendano il posto dei rancori esasperati. I principi di dignità della persona, di rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo e dei diritti delle minoranze sono il fondamento dell'Unione Europea. Ho accolto con soddisfazione la decisione con cui il Parlamento Italiano ha istituito la Giornata Nazionale del Ricordo. Essa consente di commemorare con continuità una grande tragedia della Seconda Guerra Mondiale. Il mio pensiero è rivolto con commozione a coloro che perirono in condizioni atroci nelle Foibe, nell'autunno del 1943 e nella primavera del 1945; alle sofferenze di quanti si videro costretti ad abbandonare per sempre le loro case in Istria e in Dalmazia. Questi drammatici avvenimenti formano parte integrante della nostra vicenda nazionale; devono essere radicati nella nostra memoria; ricordati e spiegati alle nuove generazioni. L'integrazione realizzata fra i nostri Paesi permette a tutti gli europei di condividere un unico spazio di democrazia e di libertà. In questa nuova realtà unitaria contrassegnata dall'abolizione fisica delle frontiere, italiani, sloveni e croati possono guardare con fiducia ad un comune futuro, possono costruirlo insieme: consolidando innanzitutto una convivenza in cui la diversità è il fattore di arricchimento reciproco, in cui le radici e le tradizioni di ognuno vengono rispettate nella loro pari dignità. Auspico, in questo spirito, che la Giornata del 10 febbraio, ispirata a sentimenti di riconciliazione e di dialogo, lasci un'impronta nella coscienza di tutti noi: italiani, europei, cittadini di un mondo che solo una rinnovata unità di ideali e di intenti democratici potrà rendere veramente migliore. Carlo Azeglio Ciampi
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27 GENNAIO. GIORNATA DELLA MEMORIA DELLA SHOAH
SE QUESTO E' UN UOMO
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case;
Voi che trovate tornando la sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce la pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì e per un no
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno:
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole:
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli:
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri cari torcano il viso da voi.
Primo Levi
Scarica il file .doc contenente una riflessione del Prof. Amos Luzzato e un glossario di termini riguardanti la Shoah
Nella serata del 6.01.2007, presso la chiesa di S.Maria a Colle,
il CORO DEI GIOVANI, coadiuvato da Luca Ricci, si è esibito, di fronte ad una numerosa platea, in una serie di canti liturgici e non,
riscuotendo caldi consensi.
Nel LINK "Arte e Cultura nell'Oltreserchio" le foto e alcune registrazioni dei canti rappresentati.
PER VOLONTA' DEL VESCOVO DI LUCCA
ITALO CASTELLANI
A S.MARTINO IN VIGNALE
(EX CASA DEL VESCOVO)
E' NATA IL 30.11.2006 LA
CASA BEATO CHARLES DE FOUCAULD
UN CENTRO DI SPIRITUALITA'
GUIDATO DA FRATEL ARTURO PAOLI
Nel LINK "Oltreserchio Terra di Spiritualità"
Le riflessioni di Fratel Arturo Paoli
Mario Tobino (Viareggio, 1910 - Agrigento, 1991) è stato medico psichiatra, primario e direttore dell'Ospedale psichiatrico di Maggiano in provincia di Lucca. Durante il secondo conflitto mondiale ha militato come ufficiale medico sul fronte nordafricano; rimpatriato per problemi di salute, partecipò attivamente alla Resistenza contro i nazifascisti in Toscana. Scrittore prolifico esordì prima come poeta per poi affermarsi come romanziere. Le sue opere sono segnate da uno spiccato autobiografismo e da un forte connotato psicologico e sociale.
MARIO TOBINO (vedi notizie e approfondimenti nel LINK "Arte e Cultura nell'Oltreserchio")
La Fondazione Mario Tobino, in occasione delle celebrazioni per l'anniversario della nascita del medico-scrittore viareggino, organizza il 16 gennaio 2007 una serata dedicata a Mario Tobino e il Cinema, con la partecipazione straordinaria del regista Mario Monicelli che per l'occasione presenterà il film Le Rose del Deserto, tratto liberamente dal libro di Tobino, Il Deserto della Libia. La serata, con ingresso ad invito, si svolgerà presso il Cinema Moderno di Lucca.
MANSUETO BIANCHI
VESCOVO A PISTOIA
LA BOLLA PAPALE DI NOMINA DI VESCOVO A PISTOIA
La COMUNITA' di S.MARIA a COLLE, suo paese natale, e quella di ARLIANO, dove è stato parroco per un decennio, unitamente a tutto L'OLTRESERCHIO, abbracciano con affetto MANSUETO ed esprimono grande gioia per la sua nomina a VESCOVO di PISTOIA.
Nel LINK : " OLTRESERCHIO TERRA DI SPIRITUALITA' " è possibile selezionare e ascoltare l'OMELIA del VESCOVO MANSUETO. Il Link contiene anche immagini e documentazione.
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GIOVEDI' 11 GENNAIO 2007
ORE 17,00
PRESSO IL PALAZZO DELLA PROVINCIA DI LUCCA
(SALA EX CORTE D'ASSISE)
PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI
PAOLO BUCHIGNANI
LA RIVOLUZIONE IN CAMICIA NERA
DALLE ORIGINI AL 25 LUGLIO 1943
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CON L'AUTORE SARANNO PRESENTI:
ZEFFIRO CIUFFOLETTI ( Università di Firenze )
UMBERTO SERENI ( Università di Udine )
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BANDUCCI ... FRANTUMA
L'intervento di Banducci, in cronaca del 24 scorso, a proposito di cava Batano a Balbano, non chiarisce le cose e per certi versi crea ulteriore preoccupazione.
E' stato chiesto se la Regione ha ricevuto le osservazioni contenenti la richiesta di stralcio della cava dal Piano Regionale delle Attività Estrattive e su ciò Banducci, che all'epoca era il presidente della commissione provinciale che se ne occupava, non ha risposto. Senza tale richiesta la Regione non può aver apportato alcun stralcio, come di fatto sembra essere.
Il Comitato, ad ogni buon conto, ha fatto appello da tempo al Presidente della Provincia Baccelli e all'ex presidente Tagliasacchi in qualità di fiduciario di Martini, affinché pongano rimedio, attivandosi in tempi brevissimi per ottenere tale stralcio, finchè siamo ancora in tempo.
La cosa che ci preoccupa del discorso di Banducci è quando afferma che nelle osservazioni fatte alla Regione vi sarebbe contenuta una considerazione sulla "… mancata giusta considerazione dell'attività di recupero dei materiali, ottenuta dagli oltre 20 impianti presenti in Provincia, che potrebbe integralmente sostituire l'attività estrattiva di materiali industriali e di riempimento come ad esempio, i calcari estratti da cava Batano".
Vogliamo capire: Banducci vuole forse dire che a cava Batano sarebbe auspicabile localizzarci un impianto di frantumazione? Se fosse così si cadrebbe dalla padella nella brace! Da anni è stato ribadito che l'attività di cava in effetti nasconderebbe appetiti molto più redditizi e impattanti legati alla realizzazione di un impianto di frantumazione. Se così fosse le ricadute negative sulle persone e le cose e sul territorio in genere, si moltiplicherebbero per mille rispetto a quelle attuali.
In tal senso chiediamo che le istituzioni si pronuncino e facciano chiarezza, e chiediamo al commissario Lococciolo che sulla questione si astenga dal porre in essere iniziative non partecipate e non formalmente e istituzionalmente condivise.
Per quanto riguarda la possibile strumentalizzazione del Comitato vogliamo rassicurare tutti. Il Comitato è apartitico e intende sostenere, senza distinzioni di colore, persone e componenti politiche che, con i fatti, dimostrino di condividerne gli obiettivi affermati nell'art.2 dello Statuto.
25.11.'06
Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi
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IL COMITATO HA INCONTRATO IL 24.11.2006 IL MINISTRO PER LE INFRASTRUTTURE DI PIETRO E GLI HA CHIESTO LO STRALCIO DEFINITIVO DEL LOTTO ZERO. AL MINISTRO, CHE ERA A CONOSCENZA DEL PROBLEMA E CHE SI E' IMPEGNATO A PROCEDERE IN TAL SENSO, E' STATO ANCHE CONSEGNATO IL RICORSO ALLA CORTE DEI CONTI FATTO DAL COMITATO (Con tale ricorso il Comitato ha chiesto al " ...sig. Procuratore di valutare, qualora lo ritenga opportuno, se esista un incongruo uso di denaro pubblico derivante dalle progettazione del Sistema Tangenziale di Lucca, progettazione che, riteniamo, non trova giustificazione sufficiente negli studi tecnici e trasportistici posti a suo fondamento" ).
VEDI ARTICOLI IN RASSEGNA STAMPA
Ufficio stampa - Presidente
Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni
Comunicato stampa - 20 novembre 2006
Grandi opere/Donati a Di Pietro: "Non è l'elenco delle priorità per il governo Prodi"
Lettera al Ministro delle Infrastrutture: la Commissione esaminerà solo il Piano concertato con i Ministri competenti
"La lista delle opere, da lei presentata, non costituisce l'elenco delle priorità infrastrutturali del governo Prodi. Mi preme puntualizzare che la Commissione Lavori pubblici potrà esaminare soltanto un Piano degli interventi definito dal suo dicastero, di concerto con i ministri dei Trasporti e dell'Ambiente, ed adottato dal Cipe".
Così, la presidente della Commissione Lavori pubblici del Senato, Anna Donati (Verdi), prende carta e penna per una dettagliata replica al ministro Di Pietro, che nei giorni scorsi aveva diffuso un master plan delle grandi opere.
"Gentile ministro Di Pietro - si legge nella lettera - la ringrazio per avermi inviato copia dell'elenco "Priorità infrastrutturali" che risulta a seguito della sua opportuna ricognizione con le Regioni. Tale elenco costituisce l'insieme delle richieste dei singoli governatori, rielaborato dal suo ministero, ma non rappresenta, in alcun modo, la lista delle grandi opere su cui il governo Prodi è impegnato. Manca infatti - spiega - quella concertazione prevista fra il suo dicastero ed i ministeri dei Trasporti e dell'Ambiente, all'interno della cabina di regia istituita presso il Cipe".
"In proposito, mi preme ricordare che, nel parere parlamentare approvato dalla maggioranza, sia in Commissione Lavori Pubblici sia nell'Aula del Senato, al DPEF 2007-2011 ed Allegato Infrastrutture, sono stati fissati i criteri per l'individuazione delle opere prioritarie. Criteri - sottolinea Donati - volti a superare la legge obiettivo e la sua sbagliata registrazione notarile e meccanica che proietterebbe nel futuro gli elementi negativi contenuti nelle scelte del precedente governo".
"Pertanto, il primo DPEF del governo Prodi ha disposto che - cita il parere parlamentare - si dovrà procedere con 'una programmazione fortemente integrata con il PGTL e il suo aggiornamento (che spetta al ministro dei Trasporti) che garantisca, per un verso, il coinvolgimento delle realtà regionali e territoriali e, per altro verso, il costante controllo e monitoraggio del Parlamento sugli investimenti'. Ed inoltre - continua il parere - 'l'individuazione delle opere prioritarie deve avvenire sulla base di una valutazione ambientale strategica (di competenza del ministro dell'Ambiente) che abbia come obiettivi il riequilibrio modale verso sistemi a minore impatto ambientale come ferrovie e cabotaggio e la soluzione dei problemi di mobilità urbana nelle città' ".
"Per queste ragioni, gentile ministro Di Pietro, leggerò volentieri il documento che mi ha trasmesso, ma - puntualizza - le comunico che la Commissione Lavori pubblici potrà prendere in considerazione, e discutere con molto interesse, solo un Piano di interventi infrastrutturali scaturito da un autentico processo di concertazione che, oltre le Regioni, coinvolga i Ministri competenti, e che sia stato adottato dal Cipe".
"Infine, si renderà necessario sovrapporre il Piano concertato con la ricognizione sullo stato delle opere della legge obiettivo, approvata nell'ultima seduta del Cipe. Un passaggio imprescindibile al fine di ottenere - conclude la presidente Donati - un quadro concreto delle risorse disponibili e degli interventi realmente utili per la mobilità di merci e passeggeri nel nostro Paese".
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Comunicato stampa - 21 novembre 2006
Piano infrastrutture/ Donati a Di Pietro: "Soddisfatta che lo ritenga solo una sua proposta"
Esame in Commissione solo la lista delle priorità concertate con ministeri competenti e adottata da Cipe
"Sono soddisfatta che il ministro Di Pietro riconosca pubblicamente che il master plan delle grandi opere, presentato nei giorni scorsi, sia solo una proposta elaborata dal suo dicastero. Positiva anche l'intenzione dichiarata di concertare la lista delle priorità con i ministeri competenti".
Anna Donati, presidente della Commissione Lavori pubblici del Senato, replica così alla reazione odierna del ministro Di Pietro in merito alle questioni sollevate ieri dalla stessa senatrice verde.
"La posizione espressa oggi dal ministro delle Infrastrutture - dichiara Donati - serve a chiarire meglio la natura della lista denominata "Priorità infrastrutturali", presentata alla stampa e da molti erroneamente interpretata come il Piano delle opere su cui intende impegnarsi in governo Prodi. Invece, apprendo con soddisfazione che anche il ministro Di Pietro avverte l'esigenza di una forte concertazione non solo con le Regioni, ma anche con gli altri ministeri competenti".
"Ribadisco comunque - sottolinea - che la Commissione Lavori pubblici del Senato potrà prendere in esame unicamente il documento definito dal dicastero delle Infrastrutture, di concerto con i ministri dei Trasporti e dell'Ambiente, ed adottato dal Cipe".
"In proposito - conclude la presidente Donati - vorrei evidenziare che, a seguito di mie opportune verifiche presso il Cipe, il documento proposto del ministro Di Pietro attualmente non è nemmeno stato trasmesso formalmente, dal dicastero delle Infrastrutture, allo stesso Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica".
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PERCHE' SI DICE DI NO ALL'UTILIZZO DEI TERMOVALORIZZATORI
PER LA DISTRUZIONE DEI RIFIUTI?
DOCUMENTIAMOCI........
ECCO IL DOCUMENTO FIRMATO DA OLTRE 600 (SEICENTO) PERSONE, CONSEGNATO NEL FEBBRAIO DEL 1999 ALLE AUTORITA' ISTITUZIONALI DI PROVINCIA E REGIONE.
DOPODICHE' IL COMUNE HA RILASCIATO AUTORIZZAZIONE PER UN PIANO DI RECUPERO AMBIENTALE, PREVIO NULLAOSTA PER QUANTO RIGUARDA IL VINCOLO IDROGEOLOGICO DA PARTE DELLA PROVINCIA.
TALE AUTORIZZAZIONE E' SCADUTA NEL SETTEMBRE 2005.
L'AMMINISTRAZIONE FAZZI L'HA PROROGATA SINO A TUTTO IL 2006 ENTRO CUI E' VIETATA ULTERIORE ESCAVAZIONE ED E' CONSENTITO DI MOVIMENTARE IL MATERIALE ESISTENTE IN CAVA.
E' STATA AUTORIZZATA UNA SECONDA PROROGA SINO A SETTEMBRE 2007 PER PROCEDERE AL RIPRISTINO DEL PIAZZALE, PORTANDO A TERMINE IL RIEMPIMENTO DELLA "BUCA" ATTRAVERSO IL CONFERIMENTO DI RIFIUTI INERTI.
Leggi il testo completo del documento sottoscritto da 600 cittadini. (file .doc)
Alla cortese attenzione della Senatrice Anna Donati
Ci rivolgiamo a Lei non solo perché attualmente riveste la carica di Presidente Commissione Lavori Pubblici del Senato ma soprattutto perché da anni conosciamo il Suo impegno al fianco dei cittadini a difesa dell'ambiente e della democrazia.
Da quando ci siamo incontrati a Lucca nell'Ottobre scorso (2005) in occasione di un Convegno a Palazzo Arnolfini, insieme all'On. Raffaella Mariani, a Ciro Pesacane del Forum Ambientalista, Mariano Puxeddu di Lega Ambiente ed altri amici, noi del Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi abbiamo seguito con attenzione quotidiana il lavoro da Lei svolto, apprezzando con entusiasmo il Suo impegno dalla parte del popolo NO-TAV in Val di Susa e del popolo NO-Ponte a Messina e molte altre battaglie ed iniziative che potremmo riportare in un lungo elenco.
leggi la lettera completa
Domenica 5 novembre 2006,
dopo la Santa Messa delle ore 11
alla presenza delle autorità cittadine
presso la chiesa di S. Maria a Colle
(della Provincia e del Comune di Lucca, che hanno patrocinato l'iniziativa),
sarà scoperta, nello spazio attiguo all'ingresso del cimitero,
una lapide per ricordare le vittime
degli efferati eccidi compiuti in
paese dalle truppe di occupazione
naziste nell'estate del 1944.
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