NO AL LOTTO ZERO Comitato Oltrserchio e Colline Lucchesi

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Considerazioni ed ipotesi progettuali per il territorio dell’Oltreserchio. Dicembre 2015.

Tematiche proposte:
- Accessibilità fisica dell’Oltreserchio alla Città
- Accessibilità digitale
- Messa in sicurezza del territorio, dell’edificato, e rifunzionalizzazione dei grandi contenitori pubblici dismessi.
- Elettrodotto
- Riqualificazione/delimitazione aree urbanizzate
- Fognature

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Accessibilità fisica dell’Oltreserchio alla Città.

Il problema è determinato dalla difficoltà di immissione veicolare sulla via Sarzanese a Ponte S.Pietro e dalla congestione veicolare sulla Via Sarzanese stessa. Se fosse alleggerito il traffico sulla Via Sarzanese sarebbe possibile riprogettare questo tratto che da Ponte S.Pietro arriva alla Città rendendolo più sicuro. Sarebbe possibile arrivare alla realizzazione di una vera pista ciclabile e sarebbe possibile recuperare una funzione trasversale della via valorizzando le attività che vi si affacciano.
Come è possibile ciò?
1) L’imbuto di Ponte S.Pietro lo si può risolvere con un anello che aggiri la zona del ponte e permetta un ingresso più agevole, alcune soluzioni, a tale proposito, sono state proposte in passato.
2) Per scaricare la Sarzanese potrebbe essere valutata (senza farsi condizionare dagli interessi dell’ente gestore) la possibilità di rendere tratto urbano la Bretella, da Maggiano a Lucca ( una ipotesi più spinta potrebbe prevedere la sua estensione fino ad Altopascio, scaricando molto del traffico che gravita sulla Città).
3) Il ponte esistente a Ripafratta, da decenni inutilizzato, potrebbe essere riattivato e ricollegato agli assi viari principali. Questo ponte sul fiume Serchio scavalca la ferrovia e la via del Brennero e continua in direzione di S.Angelo a lato dell’autostrada, mentre dalla parte opposta il tracciato viario, dallo stesso ponte, si estende e si interrompe in prossimità dell’abitato di Filettole. In considerazione della difficoltà a fare ponti, rimettiamo in uso questo che è esistente, attivando una programmazione di area vasta.

Accessibilità digitale

Questa è una questione di democrazia, di pari opportunità per i cittadini. L’accessibilità ad internet garantisce l’informazione ai cittadini, rappresenta un servizio essenziale come l’acqua o l’elettricità. Non è quindi oggi più tollerabile che vi siano ampie zone dell’Oltreserchio senza ADSL. Le alternative esistenti non garantiscono un accesso efficiente e continuativo, oltre a presentare problematiche dal punto di vista sanitario, tutt’altro che risolte.

Messa in sicurezza del territorio , dell’edificato, e rifunzionalizzazione dei grandi contenitori pubblici dismessi.

L’Oltreserchio è ritenuto un territorio a rischio idraulico. Condivisibile lo stop all’ulteriore cementificazione. Si è costruito troppo ma soprattutto si è costruito in aree non idonee: nella golena del fiume e subito a ridosso degli argini e comunque in aree poste alle quote più basse. L’edificato esistente, spesso situato nei nuclei abitati storicizzati, con delle appendici più recenti, sparsi sul territorio, non possono sopportare una sorta di imbalsamazione/ingessatura causata dall’improvvida normativa regionale che vieta qualsiasi modifica di destinazione d’uso in funzione residenziale per i fabbricati esitenti. Chi ha partorito questa norma è semplicemente un incompetente in campo urbanistico e culturale. L’edificato è impensabile che debba subire una norma (come quella che vieta di rendere abitabili quei volumi che non lo sono già), che ne cristallizza la destinazione; significa ingessare il territorio, significa creare dei relitti, favorire il degrado, inibire il suo normale sviluppo e trasformazione. Il territorio vive con i suoi abitanti, i quali si rinnovano con le loro esigenze e gli abitanti rappresentano il suo primo presidio, per questo il territorio non può subire forme di ingessatura. Va governato. Va valorizzato anche mettendo in sicurezza il patrimonio edilizio esistente. Il problema del battente idraulico va superato mettendo in condizione l’edificato esistente, a destinazione residenziale e potenzialmente residenziale, privo di spazi accessibili a quote superiori al battente idraulico, di poter usufruire di ampliamenti volumetrici dedicati, finalizzati alla mitigazione e alla messa in sicurezza idraulica.

A questo proposito è utile ricordare che l’ing. Macchi del Genio Civile negli anni ottanta, descrivendoil fiume Serchio e il suo defluire a valle in momenti di piena, essere come “una fucilata” intendendo la velocità delle sue acque nel raggiungere la valle in ragione notevole pendenza del suo alveo.
A distanza di quasi quaranta anni abbiamo assistito a monte ( Garfagnana e media valle ) ad una cementificazione e ad una costrizione del fiume in un’alveo ridotto e spesso cementificato. Questo è successo perché si sono messi in sicurezza tutti gli insediamenti produttivi/commerciali esistenti in golena, rialzando la stessa e costruendo argini a difesa degli stessi. Ciò ha prodotto che il fiume non distribuisce più le sue acque nelle aree golenali come una volta e inoltre la velocità di deflusso è aumentata ulteriormente. Questa cosa ha fatto si che a valle si producessero problemi legati al rischio di esondazione e rottura degli argini, con un battente elevatissimo. L’alveo del fiume, lasciato rinaturalizzare appositamente per frenare la velocità di deflusso, si è anche alzato di quota e il fiume oggi ha una capacità di contenere una volume d’acqua inferiore rispetto al passato. Probabilmente ci sarebbe bisogno di eliminare la vegetazione esistente nel letto del fiume, di abbassarlo e di realizzare delle opere capaci di ridurre la velocità di deflusso. Occorre comunque stoppare altri sciagurati interventi a monte del percorso del fiume quali quelli che si son lasciati fare (anche dall’Autorità di Bacino)negli ultimi decenni.

Nell’Oltreserchio, negli anni ’70 del XX° secolo, ben prima dell’istituzione dell’Autorità di bacino, dopo vario girovagare fu definita la localizzazione dell’attuale polo scolastico dell’Oltreserchio; la scelta localizzativa fu motivata con il fatto che l’intervento serviva a bonificare una zona praticamente paludosa, percorsa da torrenti e rii. A distanza di 40 anni, dopo l’istituzione dell’Autoritò di Bacino questa attrezzatura scolastca, malamente localizzata, è stata ampliata portandovi anche le scuole elementari prima situate in S.Maria a Colle, naturalmente in deroga (essendo attrezzature pubbliche) alla legge e alle normative che nel frattempo avevano riconosciuto tale area come tra quelle a più alto rischio del bacino del Serchio. Follia pura! Ad aggravare la situazione sono state realizzate tre casse di espansione che circondano da ogni parte il polo scolastico che rimane di 5-6 metri al di sotto del livello di piena di tali casse di espansione, arginate ( quella del Caprotti) in alcuni casi in maniera impropria (la via Sarzanese, certamente non concepita come argine ). Ci siamo spesi nel tempo rilevando questa situazione e chiedendo che fosse risolta. Come? A poche centinaia di metri c’è il complesso di Fregionaia (ex monastero, poi ospedale psichiatrico), posto su una collinetta quindi in posizione totalmente sicura per ospitare il polo scolastico e tutte quelle attrezzature collettive che necessitano e meritano di una localizzazione adeguata e completamente in sicurezza rispetto al rischio idraulico. Ad oggi si è preferito non fare nulla e buona parte del complesso si trova in totale stato di degrado. Nella stessa situazione si trova l’ex sanatorio di Arliano. Un governo serio del territorio che punti ad un cambio di paradigma, anche culturale, queste problematiche credo che debba affrontarle e porre le premesse per una loro ottimale risoluzione.

Elettrodotto

Questa infrastruttura se realizzata nell’Oltreserchio, così come proposto, determinerebbe un danno gravissimo e irreversibile per il territorio. Determinerebbe un abbandono delle colline circostanti, sia per quanto riguarda le colture agricole sia per quanto riguarda le attività ricettive che negli ultimi anni si sono radicate. Queste attività assicurano un presidio del territorio che verrebbe a mancare in caso di realizzazione di tale infrastruttura. Inoltre si avrebbe un danno economico enorme e un danno paesaggistico e monumentale irreversibile in ragione delle emergenze ambientali, paesaggistiche, monumentali esistenti, che sarebbero interessate dal passaggio degli elettrodotti previsti.

Riqualificazione dei nuclei periferici

L’obiettivo crediamo debba essere la riqualificazione di tali nuclei, la loro ricucitura, ricomprendendo anche quelle appendici espansive che si sono venute a creare nel tempo. Tale ricucitura non deve puntare ad ulteriore edificazione bensi deve essere realizzata prevedendo spazi pubblici come parcheggi e piazzette, finalizzate a creare e recuperare luoghi comunitari una volta rappresentati dalle famose “aie” dove la gente stendeva il granturco e si ritrovava per fare vita di comunità. Queste aree dovrebbero ospitare anche delle opere artistiche (così come la legge prescrive; opere a cui va riservato un 2% dell’importo stanziato per l’intervento).

Fognature.

La soluzione di conferire i reflui al depuratore di Pontetetto non ci convince in ragione delle eccessive risorse impiegate nel trasferimento degli stessi quando invece potrebbero essere impiegate per espandere la rete fognaria in tutto l’Oltreserchio. Rimangono anche forti perplessità nell’andare a saturare il depuratore di Pontetetto quando il margine esistente di depurazione dovrebbe essere lasciato per l’area cittadina, parte della quale ancora priva di fognature. Nell’Oltreserchio esiste una possibilità di localizzare un depuratore efficiente e non impattante, nella zona delle Cateratte, a margine del rio Castiglioncello. Tale zona si trova lontano dagli insediamenti e i problemi sollevati in passato e che hanno stoppato questa soluzione, possono essere facilmente risolti (mettendo in sicurezza la sponda della collina, e intubando i reflui sino a valle dei pozzi dell’acqua, esistenti in zona.

INSIEME PER L’OLTRESERCHIO E COLLINE LUCCHESI
Aderente alla Rete dei Comitati Toscani per la Difesa del Territorio
e-mail: insiemeocl@yahoo.it
Sito web: www.oltreserchioecollinelucchesi.it
Claudio Pardini Cattani

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MA DOVE STA LA POLITICA DI TUTELA DEL TERRITORIO ???


Della serie: fosse chiuse lungo strada


La strada in realizzazione per andare a riparare l'argine del rio Castiglioncello…???

Ci risiamo, è bastata una giornata di pioggia per mettere in crisi l'Oltreserchio. Non per colpa del Serchio che con i lavori fatti dalla dall'amministrazione provinciale è stato messo in sicurezza, non per colpa dei torrenti maggiori anch'essi messi in buona parte in sicurezza. Una parte dell'Oltreserchio è andata sott'acqua a causa dello straripamento dei corsi d'acqua minori non arginati (vedi rio Dogaia) e della rottura di un argine del rio Castiglioncello. A peggiorare le cose anche l'assoluta trascuratezza del reticolo idraulico, a cominciare dalle fosse lungo strada, di competenza comunale, spesso chiuse dai frontisti illegittimamente e su cui il Comune sinora non è intervenuto con decisione al fine di riaprirli. Ci sono inoltre casi, già segnalati all'amministrazione comunale e ai suoi uffici, di interventi che la stessa amministrazione ha effettuato in passato, in maniera veramente maldestra, su cui è necessario porre rimedio. Occorre poi procedere speditamente alla realizzazione della cassa di espansione posta a margine della via della stazione a Balbano, come previsto dall'attuale Regolamento Urbanistico.

19.01.2014.

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IL COMITATO INSIEME PER L'OLTRESERCHIO PROPONE AI CITTADINI
L'OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE PER LE PROSSIME ELEZIONI:
AL GOVERNO DELLA CITTA'
LA COMPETENZA E L'ONESTA' !
L'OLTRESERCHIO PER ALESSANDRO TAMBELLINI A SINDACO DI LUCCA

L'OLTRESERCHIO PER
PAOLO BUCHIGNANI
IN CONSIGLIO COMUNALE

Storico e scrittore, studioso del '900 italiano.
Collaboratore di "Nuova Storia Contemporanea"
ha pubblicato numerosi saggi sulle avanguardie e sul fascismo.

Come saggista ha pubblicato: Marcello Gallian. La battaglia antiborghese di un fascista anarchico - Un fascismo impossibile. L'eresia di Berto Ricci nella cultura del ventennio - Fascisti Rossi - La rivoluzione in camicia nera. Dalle origini al 25 luglio 1943.

Come narratore: L'orma d'Orlando - Santa Maria dei Colli - Solleone di Guerra.

Paolo Buchignani è stato uno dei coordinatori del Comitato dell'Oltreserchio e Colline Lucchesi che ha contrastato vittoriosamente lo scellerato progetto del LOTTO ZERO. Se quel progetto fosse stato realizzato avrebbe distrutto il territorio dell'Oltreserchio.

"Apologo sull'onestà nel paese dei corrotti"

"C'era un paese che si reggeva sull'illecito. Non che mancassero le leggi, né che il sistema politico non fosse basato su principi che tutti più o meno dicevano di condividere. Ma questo sistema, articolato su un gran numero di centri di potere, aveva bisogno di mezzi finanziari smisurati (…) e questi mezzi si potevano avere solo illecitamente, cioè chiedendoli a chi li aveva, in cambio di favori illeciti (…). Di tanto in tanto, quando meno ce lo si aspettava, un tribunale decideva di applicare le leggi, provocando piccoli terremoti in qualche centro di potere e anche arresti di persone che avevano avuto sino allora le loro ragioni per considerarsi impunibili. In quei casi, il sentimento dominante, anziché di soddisfazione per rivincita della giustizia, era il sospetto che si trattasse di un regolamento di conti di un centro di potere contro un altro centro di potere (…). In quel paese di gente che si sentiva sempre con la coscienza a posto, gli onesti erano i soli a farsi sempre degli scrupoli. A chiedersi ad ogni momento che cosa avrebbero dovuto fare.

(Italo Calvino 1980)

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IL COMITATO OLTRESERCHIO E COLLINE LUCCHESI
CHIEDE A PROVINCIA, COMUNE E CIRCOSCRIZIONE CHE SI ATTIVINO
E RICHIEDANO A TELECOM DI PORTARE L’ADSL A NOZZANO E BALBANO.

Il Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi rivolge un appello al Presidente della Provincia, al Sindaco, al Consiglio Comunale, alla Circoscrizione, affinchè si attivino per risolvere la grande discriminazione che a livello informativo sta subendo una parte del territorio lucchese e precisamente le frazioni di Nozzano e Balbano, che ancora oggi non usufruiscono dell’ADSL; le altre forme attivate per la connessione, oltre a risultare più onerose della cablatura con le fibre ottiche, risultano meno efficienti e limitative.
Questa sorta di discriminazione territoriale deve assolutamente cessare, è antidemocratica e crea cittadini di seria A e cittadini di serie B riguardo all’accessibilità delle informazioni , accessibilità che oggi significa garanzia di democrazia e pari opportunità sulla scena sociale e culturale.

Il momento è propizio, visto che con la realizzazione del secondo lotto delle fognature da Nozzano Castello a Balbano, si lavora nella corrispondente sede stradale per l’allocazione delle condotte e quindi contestualmente si potrebbe procedere a mettere in opera anche le condutture in fibra ottica dell’ADSL da parte di Telecom. Perché ciò accada occorre che Provincia, Comune, Consiglio di Circoscrizione facciano fronte comune e richiedano a Telecom di intervenire portando l’ADSL anche in queste due frazioni ancora purtroppo sprovviste.


OCL.OltreserchioeCollineLucchesi

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ADSL , DEMOCRAZIA, PARI OPPORTUNITA’

Il Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi rivolge un appello al Sindaco e al Consiglio comunale, affinchè si attivino per risolvere la grande discriminazione che a livello informativo sta subendo una parte del territorio lucchese che ancora oggi non usufruisce dell’ADSL; le altre forme attivate per la connessione, oltre a risultare più onerose della cablatura con le fibre ottiche, risultano meno efficienti e limitative.

Di fatto Buona parte dell’Oltreserchio e in particolare Nozzano e Balbano risultano gravemente danneggiate e discriminate da questa politica ingiusta che gli organismi e le istituzioni competenti continuano a fare.

Buona parte dell’Oltreserchio risulta ghettizzato e privato del diritto ad accedere all’informazione alla pari e alle stesse condizioni del rimanente territorio lucchese.

Questa sorta di discriminazione territoriale deve assolutamente cessare, è antidemocratica e crea cittadini di seria A e cittadini di serie B riguardo all’accessibilità delle informazioni , accessibilità che oggi significa garanzia di democrazia e pari opportunità sulla scena sociale, culturale e mediatica.

I cittadini dell’Oltreserchio sono stufi di essere trattati come cittadini di categoria inferiore, di essere presi in giro ( vedi alluvione ), di tentativi speculativi funzionali agli interessi dei soliti noti ( vedi lotto zero) e altro ancora…

E’ vergognoso ricordarsi dell’Oltreserchio solo in occasione delle campagne elettorali quando i soliti noti calano famelici, carichi di promesse poi puntualmente non mantenute.

Datevi una mossa politici e amministratori, dimostrate di esserci, soprattutto per il lavoro e i fatti che riuscite a produrre per i cittadini e il territorio che rappresentate e non per altre cose….sempre più all’ordine del giorno.

OCL.OltreserchioeCollineLucchesi


FESTA DI S.CATALDO,
S. Maria a Colle - 10.05.10

Santa Maria a Colle e tutto l’Oltreserchio,
in occasione della ricorrenza di S.Cataldo,
celebrata da S.E. Monsignor Mansueto Bianchi, Vescovo di Pistoia,
che per l’occasione festeggiava il decimo anniversario della sua nomina a Vescovo,
coglie l’occasione per porgere al Vescovo Mansueto sentiti ringraziamenti
per la sua opera di pastore delle anime che Dio gli ha affidato;
voglia Dio accompagnarlo sempre, nella sua grande e impegnativa opera,
in scenari sempre più vasti in questo nostro mondo.


Sicurezza, Trasparenza, Prevenzione

Da diversi giorni sta piovendo, il fiume si mantiene “paradossalmente e pericolosamente” basso. Riteniamo quindi, fino a prova contraria, che le dighe si stiano riempendo. La gestione delle dighe che viene da lontano, con nessun legame con il territorio, non aspetterà mica di svuotarle quando sono piene creando così un’altra ondata di piena catastrofica? Non sarebbe opportuno procedere a far defluire un maggior quantitativo delle acque dalle dighe nel fiume avendo l’accortezza di tenerle sotto il livello golenale e quindi evitare ondate di piena ingestibili? Ciò anche in considerazione della tenuta degli argini che le istituzioni dichiarano compromessa e capaci, al momento, di resistere solo alla metà delle quantità di piena ordinariamente sopportata?

Il Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi sottolinea con forza che l’aspetto del rimborso dei danni va affrontato contestualmente alla messa in sicurezza del territorio, in tal senso ci aspettiamo che Comuni, Provincie, Regione, Stato, si siedano intorno ad un tavolo e redigano un programma di interventi da subito finanziato, al fine di impedire il ripetersi degli eventi disastrosi verificatosi, in lucchesia e nel pisano.

Il Comitato chiede inoltre trasparenza riguardo alle competenze dei vari enti sui torrenti, sul fiume, sulle dighe, insomma su tutto il sistema idraulico del territorio, a partire dalle sorgenti sino al mare. In tal senso occorre che sia reso pubblico chi è tenuto a fare e che cosa è tenuto a fare in relazione al sistema idraulico.

Occorre inoltre che sia data priorità ad investimenti per la messa in sicurezza del territorio,

( dalla Provincia di Pisa si afferma che: "Il piano dell'autorità di bacino del Serchio, che prevede tra l'altro il rafforzamento degli argini del fiume, è pronto da 4 anni ma il governo non lo ha mai finanziato…. abbiamo pronti da tempo i progetti di rafforzamento degli argini ma da quattro anni non è stato dato un euro per il piano dell'autorità di bacino e noi facciamo quello che possiamo e cioè l'ordinaria manutenzione delle zone golenali e degli argini".)

evitando che le risorse siano impiegate in settori non prioritari e quindi ponendo le premesse affinchè i disastri siano evitati e con essi interventi onerosissimi che non risolvano i problemi. Occorre che sia contrastato il business delle emergenze a favore di una cultura della prevenzione che rispetta la persona e il territorio e produce anch’esso reddito, anche se su di esso è più difficile fare campagne elettorali. Ma ciò è dovuto nei confronti dei cittadini che sono stufi di questo andazzo.

OCL. Oltreserchio e Colline Lucchesi


Alluvione Oltreserchio 2009

05.01.2010

L’OLTRESERCHIO HA DIRITTO DI ESISTERE.

Non condividiamo nulla delle analisi e delle conclusioni fatte in relazione alla recente alluvione da soloni che molto hanno contribuito all’attuale situazione.

Non possiamo fare a meno di rilevare inoltre, come tanti personaggi che hanno e/o hanno avuto responsabilità nel governo del territorio, siano assolutamente incapaci di autocritica, abbiano poca memoria e tendano a scaricare le responsabilità su altri, a volte addirittura sui cittadini.

L’Oltreserchio così com’è oggi, non è piovuto dal cielo, lo sviluppo edilizio che si è verificato, peraltro ben lontano dalla concentrazione e densificazione realizzatasi in altre zone, si è realizzato negli ultimi trenta anni sulla base di previsioni urbanistiche condivise da tutte le componenti politiche e ci risulta che anche tanti ciceroni, che cinguettano qua e là, abbiano dato il loro contributo.

L’Oltreserchio ha comunque sostanzialmente sviluppato la sua vocazione residenziale nel rispetto del territorio che ancora esprime grande qualità, le qualità dell’antico paesaggio lucchese, altrove, spesso, degradate e cancellate dall’eccessiva cementificazione.

Ciò premesso, l’Oltreserchio rivendica lo stesso diritto di essere posto in sicurezza, rispetto al rischio idraulico,garantito alle altre zone del Comune di Lucca.

L’Idea che l’Oltreserchio debba costituire la cassa di espansione del Serchio è un’idea malsana e vergognosa. I tempi non sono più quelli di cento anni fa, anche se qualcuno sembra pensarla diversamente.

Rileviamo anche che nelle aree golenali, nel tempo, è stato realizzato di tutto e di più, e molte sono state le iniziative prese per la loro conferma e messa in sicurezza; a maggior ragione questo deve avvenire per il territorio dell’Oltreserchio.

Ci sono personaggi che oggi si ergono a giudici, spesso colpevolizzando la popolazione, personaggi che hanno memoria corta, personaggi che hanno voluto l’insediamento di attrezzature scolastiche, come la scuola media ed elementare Custer de Nobili, in una delle aree più a rischio del bacino del Serchio, circondata da tre casse di espansione pensili rispetto alla stessa, con ulteriore sviluppo edilizio “compensativo”dell’area in questione. Queste sono le localizzazioni e gli interventi che dovevano essere evitati, è inutile predicare ora dopo aver razzolato male.

Che fare? Partiamo dalla constatazione illuminante del cittadino di S.Maria a Colle sul fatto che storicamente gli argini del Serchio hanno sempre saputo affrontare le piene, anche peggiori ,del Serchio, mentre negli ultimi dieci anni gli stessi argini hanno ceduto ben due volte. Come è stato possibile ciò? Fatalità o mancanza di professionalità, di manutenzione, di volontà politica?

Constatiamo che da tempo sono stati attivati organismi, strutture e sovrastrutture che hanno studiato la regimazione del territorio ed elaborato strategie di gestione del fiume Serchio; buona cosa certamente, ma dobbiamo altresì rilevare che progressivamente è venuta meno un’opera continuativa, puntuale ed efficace di manutenzione e di controllo delle arginature e dell’area golenale.

La popolazione dell’Oltreserchio chiede che gli enti competenti e responsabili , si impegnino pubblicamente a mettere in sicurezza l’Oltreserchio, programmando interventi di rinforzo e di sopraelevazione degli argini in tempi brevissimi, che sia attivato da subito un controllo, un monitoraggio e una manutenzione continua delle arginature esistenti, che sia approvato un regolamento di utilizzo dei terreni golenali che garantisca il massimo rispetto nei confronti delle arginature esistenti .

Nell’eventualità di una disgraziata futura piena occorre che la popolazione sia informata su come comportarsi, occorre costituire una rete territoriale in grado di allertare in tempo reale i cittadini, anche tramite l’utilizzo di supporti informatici e segnalazioni sonore di allarme graduate secondo i vari livelli di rischio.

Chiediamo inoltre che nell’ambito della rifunzionalizzazione dell’ex ospedale psichiatrico sia prevista la ricollocazione in tale area delle attrezzature scolastiche e collettive ora situate in zona a rischio, così come dichiarate dall’Autorità di Bacino.

La recente alluvione, solo per un puro caso non ha provocato vittime. La popolazione è stata duramente messa alla prova e si aspetta fatti, non discorsi, sia per quanto riguarda l’aspetto dei danni subiti attraverso un adeguato risarcimento, sia per quanto riguarda la sicurezza in relazione ad eventi quali quelli verificatesi.

OCL.Oltreserchio e Colline Lucchesi



SULLE FOGNATURE NELL'OLTRESERCHIO
MANCA CHIAREZZA E TRASPARENZA

   I cittadini dell'Oltreserchio, in relazione ai recenti contraddittori interventi sulla stampa, chiedono chiarezza sulle fognature che aspettano da decenni.
   Qualche anno fa l'amministrazione Fazzi presentò in circoscrizione il progetto del collettore che doveva raccogliere i liquami e conferirli al depuratore di S.Iacopo nel pisano.
   In tale occasione furono descritti i vari lotti di intervento e l'impressione fu quella che si era in dirittura di arrivo, per la risoluzione del problema, essendo finalmente stati trovati tutti gli accordi necessari, compresi i finanziamenti.
   Da quella riunione sono ormai passati diversi anni. Il programma di intervento dei lavori, dopo la realizzazione di parte del primo lotto su Nozzano, non è stato rispettato e siamo in grande ritardo sui tempi previsti.
   I cittadini sono delusi ed amareggiati per questa situazione ed anche un po' sconcertati dall'informazione contraddittoria che ricevono, informazione che sembra restituire notizie su procedure alternative rispetto al progetto originario e quindi un implicito "ricominciare di nuovo da zero" per le fognature nell'Oltreserchio.
   Dagli ultimi interventi sulla stampa ( di cui a seguire questa nota, riportiamo una selezione ), deduciamo che il conferimento a S.Iacopo dei liquami sarebbe procastinato a tempi indefiniti, nel frattempo verrebbe realizzato un impianto sperimentale di fitodepurazione nella zona ( ancora da definire ) di Nozzano, seguito da altri nel caso che l'esperimento andasse a buon fine, in modo da raccogliere i liquami di tutto l'Oltreserchio.
   Si dice anche che le procedure saranno complesse e che occorreranno diversi anni per realizzare tutto ciò, ammesso che tutto fili liscio.
   Si dice anche, ma via via sempre più piano, che comunque si tratta di una soluzione provvisoria in attesa della disponibilità del depuratore di S.Iacopo.
   Quello che traspare è un cambio di paradigma rispetto a quanto sinora detto e illustrato in relazione alla risoluzione del grave problema della mancanza di fognature nell'Oltreserchio.
   A questo punto i cittadini dell'Oltreserchio sono veramente sconcertati e chiedono al Sindaco Favilla:
1°) se il conferimento dei liquami al depuratore di S.Iacopo e il relativo progetto predisposto, che aveva visto l'accordo di tutti gli enti competenti e il consenso della popolazione, è stato accantonato e non esiste più;
2°) se sono state attivate le necessarie procedure e il coordinamento sovracomunale e interprovinciale per la risoluzione della questione che riveste problematiche di area vasta ( acqua e tutela del territorio ), anche in riferimento all'effettiva disponibilità del depuratore di S.Iacopo e al reperimento delle risorse finanziarie;
3°) dove sta la coerenza nelle dichiarazioni riportate sulla stampa, da parte degli addetti ai lavori, secondo cui gli impianti di fitodepurazione, che richiederanno diversi anni per essere realizzati ( previa verifica della loro adeguatezza ) costituiranno una soluzione provvisoria in attesa del conferimento al depuratore di S.Iacopo;
4°) se i due progetti, quello incardinato sugli impianti di fitodepurazione ( se si riveleranno adeguati ) e quello che prevede il conferimento dei liquami a S.Iacopo, sono compatibili e integrabili tra loro; 5°) se è stata valutata la compatibilità di tali impianti di fitodepurazione in un territorio ripetutamente soggetto ad allagamenti;
6°) se è stato valutato il rischio di porre in essere interventi non risolutivi che invece di portare alla soluzione più rapida del problema, potrebbero contribuire a rimandare alle calende greche tale risoluzione e a sprecare soldi.

Ocl.Oltreserchioecollinelucchesi

Articolo pubb. Dal Corriere di Lucca dell'11.05.'08


FAVILLA C'E'
FINALMENTE FORSE CI SIAMO !!?

ARTICOLO DEL "Corriere di Lucca" del 01.05.2008

ARTICOLO DELLA "Nazione" del 01.05.2008

ARTICOLO DEL "Tirreno" del 01.05.2008


Comitato Parco di Sant'Anna
Sant'Anna (Lu) - Tel. 349.4025793
Al Sindaco di Lucca
Dr. Mauro Favilla
Oggetto: intervento ex art. 9 Legge n. 241/90 nel procedimento di formazione del Piano Attuativo adottato con Deliberazione Commissariale n. 56/2007.

Il sottoscritto GHILARDI GIOVANNI nato a Lucca il 28/02/1967 e residente a S. Anna (Lu), Via dei Garofani n. 209, invia la presente nella sua qualità di mandatario del "Comitato Parco di Sant'Anna". Il Comitato, costituitosi durante l'estate 2007, ha raccolto ad oggi circa n. 1500 firme di adesione di cittadini residenti nel territorio del Comune di Lucca e, tra le varie iniziative associative finora adottate, ha organizzato il 7 marzo u.s. un'assemblea pubblica sull'argomento in oggetto.
In quanto soggetto portatore di interessi diffusi relativi al procedimento emarginato il Comitato Parco di Sant'Anna presenta di seguito le seguenti osservazioni relative al procedimento di formazione del Piano Attuativo adottato con Del. Commissariale n. 56/07, affinché il Comune di Lucca possa valutarle, esprimere eventuali proprie contro deduzioni e tenerne di conto in modo che vengano concretamente applicati i principi di legalità, imparzialità e buon andamento dell'azione amministrativa, nel rispetto dell'art. 10 comma 1 lettera b della Legge n. 241/90.-
Le presenti osservazioni, quindi, si aggiungono a quelle già presentate da singoli soggetti, nelle forme previste dall'art. 69 L.R. n. 1/05, nonché a quelle presentate da altre Strutture Tecniche del Governo del Territorio, ai sensi dell'art. 27 della medesima L.R. n. 1/05, sulle quali il Comune di Lucca ha comunque l'obbligo di esprimersi per un giusto contemperamento di tutti gli interessi, pubblici e privati, in gioco.
La vicenda del Piano Attuativo di Viale Einaudi rientra nella più complessa questione del Progetto Norma N. 5 "Il parco di Sant'Anna" e, più in generale, nella attualissima esigenza di verificare se il Regolamento Urbanistico vigente abbia prodotto regole di utilizzazione e trasformazione del territorio che rispettino le fondamentali esigenze di sviluppo sostenibile e di identità dei luoghi fissate nel 2001 - mediante un articolato processo di democrazia partecipata che ha coinvolto la Regione, la Provincia e lo stesso Comune di Lucca - dagli strumenti di pianificazione territoriale comunale (Piano Strutturale).
A conferma dei problemi e delle preoccupazioni provocate dal vigente Regolamento Edilizio, basti citare le dichiarazioni rilasciate dall'urbanista Arch. Giorgio Marchetti, incaricato dal Comune di Lucca di coordinare una commissione per la revisione degli strumenti urbanistici comunali: "Negli ultimi anni si sta esagerando. Si va solamente dietro al mercato, che chiede di costruire, senza preoccuparsi dei risultati. Invece di essere sfruttata Lucca deve essere protetta. Senza dubbio le periferie sono un nervo scoperto; là vengono piazzati supermercati, chiese e altro e poi si dice alla gente: vivete lì, ora siete una comunità. Ma lo sanno i costruttori che un tempo per fare una comunità ci volevano secoli? Oggi invece ci sono tutti questi luoghi asettici, i famosi non-luoghi, che non hanno vita, anche perchè non hanno ragione di esistere" (IL TIRRENO, 15.03.08).
Come il Comitato scrivente ha già avuto modo di manifestare al Sindaco sia negli incontri finora da lui cortesemente concessi, sia nel corso della citata Assemblea del 7 Marzo u.s., il Piano Attuativo presentato da Valore S.p.A. e adottato dal Commissario:
- disattende completamente le finalità della disciplina speciale del progetto Norma N. 5 del Regolamento Urbanistico, dichiaratamente volta "a conferire un'identità unitaria all'insieme di aree verdi, per servizi e infrastrutture collettive nel quartiere di Sant'Anna", in quanto non presenta alcuna ragionevole giustificazione di pubblica utilità;
- determina un considerevole ed abnorme consumo di suolo inedificato a scapito delle aree a parco;
- propone una soluzione progettuale che comporta un carico di traffico non sopportabile dalla viabilità interessata;
- non rispetta le disposizioni tassative della specifica scheda normativa in tema di standard urbanistici e non coglie la "specifica finalità" per cui il Progetto Norma N. 5 lo ha previsto: individuare aree attrezzate a verde che diventino effettivamente fruibili dalla collettività.
Sa bene il Comitato che le scelte urbanistiche dell'Amministrazione comunale costituiscono apprezzamenti di merito connotati da un'amplissima discrezionalità ma, nel caso in questione, è del tutto evidente che l'adozione del Piano Attuativo da parte del Commissario sia avvenuta all'insegna di criteri di pura arbitrarietà, irrazionalità o comunque di manifesta irragionevolezza in relazione alle esigenze che la norma del "PN 5" prescrive concretamente di soddisfare. C'è poi un limite più grande che incontra l'ente locale e che il Commissario non pare abbia tenuto in debito conto, ed è quello delle "direttive" contenute nei piani territoriali di livello superiore (Piano Strutturale), laddove esse impongano vincoli o parametri minimi di tutela territoriale, ovvero che precisino ambiti particolari di soddisfacimento dell'interesse pubblico cui, senza equivoco, deve risultare indirizzata la pur ampia discrezionalità dell'ente.
In ogni caso, ammesso (e non concesso!) che l'attuale amministrazione possa ragionevolmente sostenere che il Commissario abbia adeguatamente valutato - in sede di adozione - se il Piano Attuativo di Valore S.p.A. sia sufficientemente rispettoso del Progetto Norma N. 5 da cui esso trae origine e significato, l'ente pubblico ha comunque il dovere di verificare, prima che la procedura di approvazione si completi e diventi definitiva, se tale giudizio sia ancora da confermare alla luce delle osservazioni finora raccolte e, soprattutto, dovrebbe diligentemente esaminare se non esistano motivi di sostanziale incoerenza rispetto allo Statuto del territorio comunale, che provocherebbero gravi e insuperabili vizi di illegittimità giuridico-amministrativa.
A questo riguardo giova forse ricordare che la L.R. N. 1/05 distingue tra:

- Strumenti della Pianificazione Territoriale (PIT, PTC, Piano Strutturale Comunale) contenenti regole, vincoli e prescrizioni, obiettivi ed indirizzi per la programmazione del governo del territorio. Essi hanno valore giuridico di "Statuto" del territorio e quindi si pongono a livello sovraordinato rispetto agli
- Atti del Governo del Territorio (Regolamento Urbanistico, Varianti al R.U., Piani Attuativi, Accordi di programma) contenenti la disciplina gestionale degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi mediante cui la pianificazione territoriale trova attuazione; poiché la loro funzione è quella di permettere la concreta attuazione agli Strumenti della Pianificazione Territoriale, ad essi restano gerarchicamente sotto-ordinati fin dalla stessa fase di approvazione, dal momento che "sono approvati nel rispetto degli strumenti della pianificazione territoriale (art. 10 comma 3)". Il Piano Strutturale Comunale, in particolare, ha natura "costitutiva" nel senso che esso rimane sempre sovraordinato agli Atti del Governo del Territorio; la funzione dei Piani Attuativi, invece, è quella di favorire l'attuazione di interventi di particolare "complessità e rilevanza" che siano già stati previsti dal Piano Strutturale o dal Regolamento Urbanistico, ma pur sempre nel rispetto di quegli "obiettivi", "indirizzi" e "prescrizioni" impartiti dal Piano Strutturale vigente (L.R. N. 1/05 art. 53 comma 2).
La L.R. N. 1/05, infatti, prevede in maniera tassativa (art. 65 comma 3) che "nei casi in cui contrastino con gli strumenti comunali sovraordinati, i piani attuativi sono adottati ed approvati contestualmente alle varianti a tali strumenti". In particolare, come recita l'art. 69 comma 7, "ai Piani Attuativi non conformi al Piano Strutturale si applicano le procedure di cui al Titolo II capo II", vale a dire le disposizioni procedurali (artt. 15 - 18) che disciplinano l'approvazione di "varianti" al Piano Strutturale.
Occorre quindi che l'attuale Amministrazione comunale verifichi bene cosa dispone il Piano Strutturale Comunale per la specifica zona di Sant'Anna che viene interessata dal Piano Attuativo in questione. A tale proposito il Comitato ricorda che:
a) L'area in questione è compresa nell' Unità Territoriale Organica Elementare (UTOE) n. 3.b la quale fissa, tra gli altri, "indirizzi ed obiettivi" di: al punto 1) riqualificazione e potenziamento del settore residenziale nelle dimensioni massime previste dalla tabella dei carichi insediativi ammissibili; al punto 10) valorizzazione della rete dei pubblici servizi e quella del commercio al dettaglio di tipo tradizionale con esclusione di interventi di grande e media distribuzione nonché della realizzazione di nuovi centri commerciali;
b) L'area in questione è compresa nel "Sistema Funzionale" denominato "Ambito delle Aggregazioni di Servizi" che abbraccia tutta "l'area di Sant'Anna tra Via Dorati e Via del Bozzo" per la quale "deve essere prescritta la riqualificazione e il ridisegno complessivo del sistema in forma unitaria, a partire dagli elementi infrastrutturali esistenti ed utilizzando le aree intercluse, inutilizzate o utilizzate parzialmente. Tale intervento di riqualificazione dovrà identificare in particolare gli usi e le modalità di fruizione degli spazi scoperti destinati alle funzioni pubbliche e/o collettive, nonché la messa a sistema attraverso connessioni pedonali e ciclabili" (P.S. art. 42, p. 56).
Il Piano Strutturale Comunale pone quindi dei vincoli ben precisi alla formazione di qualsiasi Atto del Governo del Territorio che vada ad interessare l'area compresa tra Via Einaudi e Via del Bozzo:

- Nuovi carichi insediativi non superiori a limiti massimi complessivi ammessi dall'UTOE 3.b (da verificare destinazione per destinazione);
- Divieto di destinazioni a grande e media distribuzione e/o a centri commerciali;
- Disegno di un sistema unitario con atti che "definiscano almeno l'entità delle trasformazioni fisiche e degli spazi per le diverse funzioni, con particolare riferimento a quelle pubbliche e/o collettive (art. 62 comma 3).
Ancora non si conoscono i dati aggiornati, sulla base dei permessi di costruire fino ad oggi concessi, sui carichi insediativi dell'UTOE 3.b ma appare comunque già evidente che né il Regolamento Urbanistico, né il Piano Attuativo presentato da Valore S.p.A. hanno dato alcuna attuazione alle disposizioni del Piano Strutturale in materia di divieto di insediare nuovi centri commerciali o di grande-media distribuzione né a quelle in materia di definizione degli "spazi necessari a soddisfare i fabbisogni per le diverse funzioni, ivi compresi quelli per le funzioni pubbliche e/o collettive" (art. 62 comma 2.b) nell'area compresa tra Via Dorati e Via del Bozzo unitariamente intesa.
La struttura della Deliberazione Commissariale n. 56/07 non dà esplicito conto di specifiche attività di verifica della richiesta coerenza tra il Piano attuativo in questione e gli "indirizzi e prescrizioni" del Piano Strutturale ed esso applicabili, nonostante che la L.R. N. 1/05 preveda (art. 12 comma 2) che ogni atto di Governo del Territorio deve dare espressamente atto dell'esito delle verifiche effettuate circa il "raccordo" con il vigente Strumento di Pianificazione.
Alla luce di tutto quanto sopra esposto il Comitato ritiene che sia il Progetto Norma N. 5 del Regolamento Urbanistico sia il Piano Attuativo adottato con Deliberazione Commissariale n. 56/07 si trovano in aperta difformità con indirizzi e disposizioni vincolanti previsti dal Piano Strutturale Comunale.
Per evitare quindi che si arrivi a una "approvazione" di Piano Attuativo che riproduca definitivamente tale gravissima incoerenza e pertanto si esponga a una pericolosa vulnerabilità giuridica l'Amministrazione comunale deve assumersi la responsabilità di far emergere, nelle dovute sedi e forme istituzionali, l'evidente contrasto.
Si tratta di una situazione del tutto analoga, del resto, a quella che si sta verificando, circa la localizzazione del nuovo ospedale a San Filippo. L'Amministrazione comunale ha riconosciuto, senza peraltro aver aperto una formale procedura di partecipazione dei soggetti interessati a presentare eventuali "osservazioni", che una previsione del Regolamento Urbanistico non basta a legittimare un così importante intervento sul territorio ove lo Strumento di Pianificazione non sia stato preventivamente raccordato. Analogamente, il Comune di Lucca dovrebbe riconoscere che l'intervento di Viale Einaudi non può essere approvato senza aver prima modificato il Piano Strutturale (ammesso che in Consiglio Comunale si possa realisticamente formare una maggioranza politica disposta a modificarlo, considerate le esigenze di sostenibilità del territorio e i bisogni di qualità della vita della popolazione di Sant'Anna!).
Ora che il Comune è chiamato a completare il procedimento di formazione del Piano Attuativo di Viale Einaudi, se nel corso della procedura di approvazione non si attivassero le approfondite verifiche richieste dalla comunità, e in particolare dallo scrivente Comitato, singoli gruppi e/o quanti per residenza, attività lavorativa e simili si trovino in durevole rapporto con la zona oggetto delle previsioni urbanistiche in questione si troverebbero costretti a difendersi a proprie spese da così grave pericolo di "scadimento della qualità della vita" (Consiglio di Stato n. 1043/2007). L'approvazione di un Piano Attuativo, infatti, dà vita ad un atto formalmente e sostanzialmente nuovo rispetto al Piano "adottato", sia sotto il profilo dell'efficacia giuridica, sia sotto il profilo del potere autonomo e discrezionale esercitato. Insomma il provvedimento di adozione e quello di approvazione costituiscono due provvedimenti autonomi e distinti e conseguentemente possono essere impugnati altrettanto autonomamente. Il mancato esercizio della facoltà di impugnare l'atto adottato non pregiudica l'impugnazione della successiva delibera di approvazione.
Viceversa, se l'Amministrazione intendesse promuovere iniziative di modifica del Piano Attuativo da negoziare con i proponenti in corso di iter, tenga comunque conto che la giurisprudenza è costante nel ravvisare la necessità di nuova adozione del Piano allorché intervengano rielaborazioni tali da incidere significativamente sulla sua configurazione. Da rilevare, infine, che per favorire la realizzazione del Piano Attuativo il Commissario ha approvato con Deliberazione N. 86 del 7 Giugno 2007 (avente ad oggetto: "Vendita di porzioni di terreno poste in Sant'Anna, Via Einaudi, alla Società Valore S.p.A.") di vendere alla Valore S.p.A. le aree di proprietà comunale comprese nel comparto in questione. In premessa della citata deliberazione si spiega che "i comuni sono tenuti a promuovere l'ordinata attuazione delle zone di espansione previste dagli strumenti della pianificazione territoriale". Senza una specifica istruttoria che desse adeguatamente atto di "come" e "perché" il Piano Attuativo presentato da Valore S.p.A. (adottato dallo stesso Commissario due mesi prima) contribuisca all'ordinata attuazione degli strumenti di pianificazione urbanistica, proprio facendo riferimento al Piano Strutturale il Commissario ha giudicato addirittura "necessario" vendere alla Valore S.p.A. le aree di proprietà comunale comprese nel comparto! Qualora dalle verifiche che il Comitato richiede con la presente risultasse evidente che il Piano Attuativo di Via Einaudi, nella versione adottata dal Comune, non solo non può ragionevolmente considerarsi un atto di ordinata attuazione della pianificazione territoriale, ma si pone anzi in contrasto con essa, verrebbe meno l'unica ragione che poteva aver erroneamente indotto il Comune di Lucca a decidere la vendita (ad un soggetto privato) di terreni così strategici per la riorganizzazione del "sistema funzionale" in cui si trovano inseriti. Il Comitato pertanto auspica che, ravvisata la carenza o anche solo l'inadeguatezza di motivazione dell'atto con cui nel Giugno 2007 l'ente pubblico decise la vendita dei terreni, il Sindaco proponga al Consiglio Comunale la revoca della Delibera Commissariale n. 86/07.- In ogni caso, ad avviso del Comitato, il Sindaco dovrebbe astenersi, prima che il Consiglio Comunale si sia pronunciato sulla complessa situazione sopra esposta - dal sottoscrivere il definitivo atto di compravendita che costituirebbe un inopportuno passaggio, questa volta senza ritorno.

Distinti saluti.

Per il Comitato Parco di Sant'Anna
Giovanni Ghilardi
Tel. 335.6338528
Lucca, lì 31 Marzo 2008


EMERGENZA NOMADI NELL'OLTRESERCHIO

Nell'Oltreserchio, da qualche tempo stiamo assistendo ad insediamenti abusivi di Nomadi che acquistano terreni agricoli e poi, in barba al vincolo di inedificabilità, vi allocano roulettes, caravan, casette prefabbricate e quant'altro, degradando il territorio dal punto di vista igienico, sociale e paesaggistico.
L'assessore Cappellini sembra intenzionato a porre un freno a tutto ciò, e a smantellare gli insediamenti abusivi.
Ha il nostro completo appoggio.

Da "Il Tirreno" del 17.04.'08


IL RE E' NUDO

   Alla richiesta di un tavolo interistituzionale per trovare gli accordi e la soluzione al problema ultradecennale della mancanza delle fognature nell'Oltreserchio, la risposta che è stata data dalle due coalizioni, a nostro parere, ha risentito del periodo preelettorale, confermando lo scaricabarile tra i due schieramenti di Centro Destra e di Centro Sinistra.
   Per il CD, il consigliere regionale Dinelli ha dato la responsabilità all'ex ministro dell'ambiente Pecorario Scanio il quale, a suo dire, avrebbe cancellato i finanziamenti necessari; per il CS, il consigliere comunale Pighini ha affermato che tali finanziamenti non sono mai esistiti e che il CD non li ha mai stanziati, peraltro dimenticandosi che tali finanziamenti poteva metterceli il CS nei suoi due anni di governo.
   Quindi una cosa è certa ad oggi: i soldi non ci sono. Ma sembra esserci dell'altro all'orizzonte.
   Pierami e il Consiglio di Circoscrizione n°5 lasciano intendere che il progetto delle fognature potrebbe non essere più quello che la popolazione conosce, maturato dopo annosi conflitti. Si parla infatti di un progetto innovativo e della realizzazione di depuratori.
   Se così fosse, nell'Oltreserchio, cassa di espansione del Serchio, rischieremmo di vedere riaccendersi tutti quei conflitti che di fatto hanno impedito la risoluzione del problema fognature.
   Probabilmente l'eventuale proposta alternativa, rispetto a S.Iacopo, di un impianto di fitodepurazione non sarebbe in grado di evitare tali conflitti.
   La netta affermazione del PdL alle elezioni politiche, ha realizzato la condizione necessaria richiesta dal consigliere Dinelli per la realizzazione delle fognature, ossia la possibilità per il Comune di Lucca di vedersi riassegnare le risorse necessarie, a suo dire, tolte da Pecoraro Scanio.
   Onere e merito agli attuali governanti se risolveranno il problema. Ma oggi il re è nudo, non ci sono più alibi, le responsabilità da qui in avanti sono chiare.
   Il Sindaco Favilla ha basato la sua campagna elettorale, nell'Oltreserchio, sulla promessa di realizzare le fognature, gli oltreserchini gli hanno dato credito e hanno contribuito in maniera importante ad eleggerlo. Favilla onori gli impegni presi.

15.04.2008          OCL.Oltreserchioecollinelucchesi


CHIEDIAMO
UN TAVOLO INTERISTITUZIONALE
PER LE FOGNATURE NELL'OLTRESERCHIO.

SULLE FOGNATURE il PdL e il PD si stanno passando la palla delle responsabilità tra di loro e ad oggi non sappiamo se i soldi ci sono o no per farle. Poi c'è il problema che il depuratore di S.Iacopo non è ancora disponibile, o meglio che devono ancora essere realizzati i collettori che da Nozzano dovrebbero raggiungerlo permettendone il conferimento dei liquami.
A questo punto è chiaro che, come si è fatto per la viabilità, occorre fare anche per le fognature e cioè attivare un tavolo comune a cui partecipino Comune di Lucca, Vecchiano e Provincie di Lucca, Pisa e Livorno ( Pisa e Livorno coinvolte in quanto interessate alla qualità dell'acqua lucchese che esporta 500 litri al secondo in tali province ).
Al tavolo interistituzionale deve partecipare pure il Ministero dell'Ambiente e dei LL.PP.

All'ordine del giorno ci deve essere il reperimento delle risorse finanziarie e il coordinamento di tutte le azioni, tecniche, politiche, progettuali che ancora mancano o che sono carenti per dare il via alle opere.

L'obiettivo è triplice: tutelare la salute degli abitanti attraverso la realizzazione delle fognature evitando il ristagno superficiale dei liquami, tutelare la falda acquifera da cui si emunge l'acqua potabile, tutelare il territorio e l'ambiente dai miasmi maleodoranti che provengono dai liquami sversati direttamente in superficie che oltre a creare i problemi igienici citati rendono il territorio meno appetibile dal punto di vista turistico, risorsa fondamentale dell'Oltreserchio.

L'Europa ci ha comminato lo stato di insolvenza con possibili sanzioni per mancata tutela del territorio e dell'ambiente. Occorre trasferire nel procedimento di questo tavolo le tre E di Efficacia, Economicità, Efficienza.
Occorre che intanto le risorse provenienti dalla vendita dell'acqua a Pisa e Livorno ( 3-4 milioni di euro l'anno ) siano destinate alla realizzazione delle fognature, occorre che Pisa e Livorno siano chiamati a contribuire per salvaguardare la falda acquifera, occorre che le enormi risorse entrate nelle casse del Comune a seguito della selvaggia cementificazione che in tre anni ha realizzato una volumetria corrispondente ai cinquanta anni precedenti, siano utilizzati e spesi nelle infrastrutture e appunto anche nelle fognature, così come prevedeva l'originaria normativa andata via via disattesa nel tempo, tanto che addirittura la finanziaria oggi permette di destinare tali risorse alla spesa corrente introducendo in tal modo un elemento di crisi e di progressivo logoramento della qualità urbana e territoriale.

04.04.2008
OCL.OLTRESERCHIOECOLLINELUCCHESI


il Corriere di Lucca del 02.04.'08
ha pubblicato in cronaca una sintesi della nota trasmessa dal Comitato
ocl. oltreserchioecollinelucchesi


Sorpresa Telecom

Con la bolletta Telecom riguardante il secondo bimestre 2008, ho ricevuto la sorpresa di Pasqua anche se di minime proporzioni rispetto ad altre persone.
Invito tutti i cittadini a vigilare perché può darsi che nel dettaglio costi compaia la voce "A satellitari internazionali". Questa voce parla di telefonate satellitari verso la ditta GLOBALSTAR B che dalle notizie raccolte su internet, di cui si trovano ampie pagine della "truffa" in atto, pare sia controllata dalla stessa Telecom che, di fatto, addebita sulla fattura un costo di un servizio telefonico di cui l'utente è ignaro. Mi sono rivolto al 187 e la cosa strana è che attribuiscono il fatto ad un dialer che durante la connessione ad internet si è connesso ad un altro gestore, ma lo strano è proprio che durante i minuti di telefonata a GLOBALSTAR B io non ero collegato ad internet perché ho un programma che mi registra tutti i collegamenti e allora la cosa resta un mistero. Ci sarebbero molte considerazioni da fare che in 10 anni di privatizzazione all'italiana la Telecom è passata da un attivo ad un bilancio passivo, sono peggiorati i servizi e gli interventi in caso di guasti, e soprattutto non è dato agli utenti avere controlli sul traffico telefonico con opportuni strumenti collocati presso le utenze come avviene con acqua, luce e gas, chi mi può garantire che le telefonate effettuate siano veramente quelle effettive?
Chiunque abbia ricevuto una bolletta con la voce "A satellitari internazionali" deve telefonare al 187 e contestare la bolletta, effettuare su altro bollettino il pagamento con il nuovo importo decurtato della somma contestata. Da notare che tale numero non si può disabilitare.
Lascio un e-mail per chi desidera avere maggiori informazioni beppepoliti@hotmail.it .

Il sottoscritto esonera da ogni responsabilità chiunque pubblichi queste righe e autorizza a diffondere pubblicamente l'e-mail dichiarata nel testo.

Giuseppe Politi


PROMESSE NON MANTENUTE

L'Oltreserchio è stanco delle promesse di una casta politico-affaristica che vengono puntualmente rinnovate ad ogni tornata elettorale e poi puntualmente disattese.

LE FOGNATURE
I Cittadini dell'Oltreserchio da decenni aspettano la realizzazione delle fognature che puntualmente vengono proposte come priorità nei programmi elettorali e poi all'indomani delle elezioni subito depennate. Il problema delle fognature non ha colori, non è né di destra, di centro, di sinistra, è un problema che andrebbe risolto con unità di intenti da parte di tutte le componenti politiche e per realizzarle non si può pretendere e aspettare che Comune, Provincia, Regione, Stato, siano amministrati dalla stessa componente politica, altrimenti non si troverà mai l'accordo in quanto ciò risulta evento alquanto improbabile. Non si dovrebbero imporre condizioni o ricatti, legando il destino delle fognature ad altre problematiche, ad accordi e scambi politici. Purtroppo, sinora, abbiamo assistito a sgambetti, veti incrociati, incapacità di coordinamento e allocazione delle risorse.

LE STRADE
L'Oltreserchio è stanco di essere considerato una porzione marginale del territorio lucchese, servito da strade pericolose, piene di buche, rattoppate malamente, spesso prive di adeguata segnaletica e di tutti quegli elementi necessari a renderle sicure ( guard rail, dissuasori di velocità, illuminazione, marciapiedi ). Il transito di camion pesanti, finalmente cessato per la chiusura della cava a Balbano, ha fatto tirare un sospiro di sollievo agli esasperati cittadini, ma ha lasciato in eredità strade dissestate per le quali è indispensabile prevedere un urgente programma straordinario di intervento manutentivo.

IL FIUME
Pisa e Vecchiano hanno provveduto ad innalzare l'argine in riva destra del Serchio, sino a Nozzano Castello. Da Nozzano Castello fino a Ponte S.Pietro l'argine è rimasto più basso. Stando così le cose, in caso di piena del Serchio, lo stesso rischia di esondare naturalmente nella piana di Nozzano, Balbano, S.Maria a Colle. Questa questione è stata più volte, dai cittadini, posta all'attenzione degli enti competenti e delle componenti politiche e ad oggi non ha ricevuto alcuna risposta. L' inerzia e l' indifferenza manifestata al riguardo, dai cosiddetti rappresentanti politici eletti, preoccupa molto la popolazione.

Ammesso e non concesso che questa parte dell'Oltreserchio debba costituire la potenziale cassa di espansione del fiume, allora sarebbe anche giusto che le abitazioni che vi ricadano non paghino, come minimo, l'ICI, e che sia previsto un adeguamento strutturale e funzionale delle abitazioni che consenta di trasferire ai primi piani le superfici abitabili, prevedendo la non computabilità dei relativi aumenti volumetrici ai fini del pagamento degli oneri e ai fini edilizi e urbanistici.
Sul versante del recupero golenale del fiume e dell'ampliamento del parco fluviale, più volte anch'esso promesso da tutti gli schieramenti politici, ad oggi nulla si è realizzato in riva destra, mentre sarebbe interessante ripensare questo eccezionale spazio che naturalmente si relaziona con le emergenze fortificate di Nozzano Castello e di Ripafratta. Un collegamento tra le due sponde del fiume, nei pressi di Nozzano Castello, del tipo di quello realizzato nei pressi di S.Alessio, sarebbe auspicabile, perché realizzerebbe possibilità di utilizzo turistico ricreativo di un circuito pedonale e ciclabile immerso in una natura incontaminata con ai margini emergenze architettoniche significative.

I BONUS EDILIZI
La riduzione dei bonus edilizi e addirittura la loro cancellazione a seguito della modifica della legge regionale sulle aree agricole ha prodotto un danno a tanti cittadini. Buona parte del territorio dell'Oltreserchio è considerato agricolo, e ciò non è un male ( anzi, è un valore che potrebbe ulteriormente essere sviluppato attraverso l'attivazione di politiche di coltivazione e produzione sostenibili e biologiche, ciò visto anche l'aumento dei prezzi dei prodotti della terra e l'accaparramento di tali prodotti da parte dei paesi emergenti che produce una diminuzione di offerta e maggiori costi dei prodotti della terra. La terra può tornare a produrre redditi interessanti. In tale ottica è fondamentale salvaguardare e valorizzare le aree agricole esistenti ) perché rappresenta un tessuto connettivo importantissimo in cui si sono innestate realtà storiche antropiche che da esso ne vengono valorizzate. In tale territorio agricolo, a seguito delle nuove normative sopravvenute, le abitazioni non possono essere più adeguate ai nuovi bisogni dell'abitare; ad oggi sono possibili solo e soltanto "addizioni funzionali" che sostanzialmente riguardano ( a seguito di una riduttiva interpretazione degli organi competenti che andrebbe rivista ) servizi igienici e locali impianti. Con ciò si è voluto raschiare il fondo del barile, recuperando un po' di volumetria che consentirà di vendere qualche appartamento in più, tra quelli costruiti a seguito dell'ondata cementificatoria speculativa che sta invadendo il territorio lucchese e che rischia di realizzare notevoli quote di invenduto.
I buoni principi per un uso corretto del territorio che nell'edilizia si concretizzano innanzitutto nel recupero dell'esistente e nel suo consolidamento ( attraverso anche i bonus edilizi ) sono stati strumentalmente disattesi e cancellati. Ci si è dimenticati, o peggio si è voluto puntare tutto sulle nuove costruzioni, che producono più impatto sul territorio, che sradicano gli abitanti dai loro luoghi e dalle loro terre, che mettono ancora più in crisi la struttura familiare sempre più fragile in seguito alle nuove dinamiche sociali. Risultato, Meno presidio del territorio, maggiori costi sociali e ambientali, struttura familiare più a rischio.

POLITICA DELLA CASA INESISTENTE
A fronte dei paesi europei che investono nell'edilizia residenziale pubblica dal 20 al 30% del totale del costruito residenziale ( la sola che dà una risposta concreta a chi ha bisogno dell'abitazione e non può accedere al mercato speculativo delle abitazioni ), nel nostro Paese siamo fermi ormai da decenni sul versante degli investimenti in tale settore. A Lucca gli ultimi interventi risalgono agli anni settanta del secolo scorso; interventi comunque largamente insufficienti, che restituiscono una quota di edilizia residenziale pubblica insignificante , al di sotto di quella del 5% fatta registrare dalle stime riguardanti l'intero paese Italia.
E' evidente la miopia di chi ha governato lo sviluppo urbanistico lucchese ( e non solo lucchese ) negli ultimi venti anni, sviluppo che ha riguardato solo e soltanto un'espansione edilizia privata, speculativa, tutt'ora in corso, senza prevedere una quota significativa e vincolante di edilizia residenziale pubblica sul totale dell'edificato residenziale programmato.

UN PARCO EOLICO NELLOLTRESERCHIO
Perché no? Di fronte alla sempre più grave carenza energetica e ai costi sempre più alti, perché non verificare la possibilità di realizzare un parco eolico sulle colline di Balbano, prospettanti il mare ed esposte ai venti in maniera continuativa.
Il Comune di Villa Basilica lo sta realizzando sulle Pizzorne.
Le ricadute positive potrebbero essere consistenti, a partire dalla riduzione della bolletta energetica. I problemi ambientali si possono superare, visto che continuare ad insistere solo e soltanto sulle fonti di energia tradizionali, altamente inquinanti, comporta rischi legati all'approvigionamento dell'energia importata e ha delle ricadute disastrose sull'ambiente. Ancora un esempio di come siamo in ritardo rispetto ai paesi europei più avveduti in campo di utilizzo delle fonti energetiche alternative: la Germania produce il 20% dell'energia consumata, in modo alternativo, sfruttando l'energia solare e l'eolico. Naturalmente in attesa anche di un nucleare di fissione ( speriamo presto che si realizzi quello di fusione, infinitamente meno inquinante ) avanzato che sia più affidabile e produca meno scorie per le quali, comunque, occorre trovare una soluzione sicura di smaltimento.
Non vogliamo altre Chernobyl !

VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE ESISTENTI
Occorre creare valore partendo dalle risorse naturali del Territorio, che danno vita ad un paesaggio stupendo, che ospita emergenze architettonico e munumentali pregevoli ( Pievi, Monasteri, Ville, Castelli, nuclei storici sparsi sul territorio ) appetibili per un turista sempre più attento e alla ricerca di "luoghi" di qualità. A ciò si lega l'attività dell'uomo che da questo territorio ricava prodotti agricoli pregiati come olio, vino, miele.
Una grande prospettiva di sviluppo riproducibile è costituita anche dal recupero dei grandi contenitori di proprietà pubblica, attualmente ancora dismessi, e precisamente quelli dell'ex sanatorio di Arliano, dell'ex ospedale di Carignano e del grande complesso dell'ex ospedale psichiatrico di Maggiano. E' a tutti evidente che queste sono eccezionali occasioni di sviluppo e quindi di lavoro e di benessere per la popolazione, occasioni che non possono continuare a non essere sfruttate, per intoppi burocratici, per veti politici reciproci, per interessi affaristici di pochi a danno della cittadinanza. E' giunta l'ora di farla finita con tutte queste occasioni mancate, con tutti questi sprechi, occorre ascoltare di più la gente durante tutto l'anno e non solo in occasione delle tornate elettorali. Ciò significa alcune cose essenziali: avere idee, garantire la partecipazione, mettere a punto programmi, prendere le decisioni, dare il via alle opere. Tutto ciò in tempi certi e con regole certe. Ben venga tra l'altro la delegificazione annunciata da Veltroni, attraverso testi unici che dovrebbero ridurre a 16.000 le attuali 21.000 leggi esistenti, ( un'assurdità rispetto a quelle di altri paesi europei che non arrivano a 10.000 ). In Italia ci sono cosi' tante leggi perché devono affermare tutto e il contrario di tutto ( a parte quelle appartenenti alla categoria delle vergognose leggi ad personam varate dal governo Berlusconi che puntano dritto, in maniera chiara e indiscutibile a garantire l'impunità per i soliti noti ) e permettono quindi di essere aggirate e ignorate, naturalmente soprattutto da chi ha a disposizione gli strumenti finanziari e intellettuali per farlo.

01.04.2008
OCL.OltreserchioCollineLucchesi


Il Comitato "Parco di S.Anna"
informa gli abitanti di Lucca in merito alla costruzione prevista nell'area verde (67.000mq) compresa fra via Einaudi e via del Bozzo.

300 appartamenti in 8 palazzi di 7 piani ciascuno · (tutti con ingresso e uscita da via del Bozzo, previsto un incremento di 600/800 macchine al giorno)
un albergo di 7 piani ·
un megacentro commerciale multidirezionale · (di proporzioni gigantesche)
un secondo centro commerciale di dimensioni più ridotte ·
un edificio per multisala cinematografica ·
un distributore di carburante · (che comporterà la chiusura del pozzo d'acqua potabile al quale sono allacciate le abitazioni della zona.)
Questo mega-progetto, se verrà realizzato, porterà ad uno smisurato incremento del traffico in una zona già fortemente ingolfata.
A ciò si aggiunga la prevista realizzazione della strada che dal Brennero convoglierà in via Einaudi i 700 e oltre camion che giornalmente transitano per Via Salicchi, e il centro di smistamento merci, già costruito prima del cavalcaferrovia che porta alle Autostrade, che prevede la bellezza di oltre 5000 mezzi a settimana: sarà paralisi totale.
Tutto ciò comporterà la perdita definitiva dell'area verde per non parlare dell'inquinamento acustico e da polveri sottili (PM10). Se poi i palazzi saranno costruiti di sette piani, sarà un precedente che darà il via libera per tutta la piana, così che dalla passeggiata unica al mondo "le Mura di Lucca" fra qualche anno non vedremo più le colline che circondano la nostra bella città, ma una nuova cinta muraria di cemento.
Adesso crediamo sia giunto il momento di agire in concreto. Chiediamo a tutti i politici che hanno accolto le nostre richieste, di esprimersi in Consiglio Comunale per un drastico ridimensionamento del progetto, almeno il 50%, tenendo conto che il progetto adottato dal commissario straordinario non rispetta nel modo più assoluto la quantità di verde pubblico indicata nella scheda grafica del regolamento urbanistico (PN5).
Chiediamo inoltre la stesura di un nuovo piano regolatore che impedisca questi scempi in futuro e sancisca il rispetto del territorio ridisegnando il progetto di una città a misura d'uomo quale Lucca è sempre stata.
Ci rivolgiamo a tutte le persone che hanno a cuore la nostra città
contattateci: più siamo più contiamo
non pensiamo sempre "tanto non c'è niente da fare", perchè non è vero e i fatti lo dimostrano. Se siamo numerosi e uniti abbiamo concrete possibilità di ottenere dei risultati per noi e per i nostri figli.
Questo progetto enorme deve ancora essere approvato definitivamente dal Consiglio Comunale!
Aiutiamoli a decidere per la salvaguardia dell' ambiente e la salute dei cittadini.
Il Comitato.
e-mail

comitato.parco.s.anna@tele2.it
Blog
http://comitatoparcosanna.spaces.live.com

( vedi file PdF nel Link - Progetto Città territorio - )


Da "Il Corriere di Lucca"
del 07.03.2008


CI RISIAMO !!!

IL RISCHIO E' CHE

NON AVENDO ANCORA RISOLTO IL PROBLEMA INFRASTRUTTURALE LUCCHESE
CON IL PdL AL GOVERNO

VENGA TIRATO FUORI DAL CASSETTO
( DOVE L'EX CENTRO SINISTRA L' HA DEPOSITATO)
IL "LOTTO ZERO"

COMUNE E PROVINCIA
NON AVREBBERO VOCE IN CAPITOLO NELLA QUESTIONE

POICHE' IL PROGETTO SAREBBE CONSIDERATO STRATEGICO E BLINDATO DALLA SOPRAVVISSUTA LEGGE OBIETTIVO ( LUNARDI )

LA REGIONE HA PERSO IL RICORSO CONTRO IL PROGETTO DI SISTEMA TANGENZIALE LUCCHESE COSI' COME PRESENTATO DALL'EX GOVERNO BERLUSCONI

LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE PERA
NON SONO QUINDI UNA " BOUTADE "

LE PROMESSE DI FAVILLA NON BASTEREBBERO A FERMARE L'INTERVENTO VOLUTO DALL'EVENTUALE PROSSIMO GOVERNO DEL PdL, IN GRADO DI DECIDERE AUTONOMAMENTE DAGLI ENTI LOCALI.


A chi troppo e a chi nulla.

L'ingenuità dell'opposizione permette alla maggioranza di salvaguardare gli interessi immobililiari speculativi.

   A Lucca, in zone dove al cittadino "normale" non è permesso neppure di murare un mattone, ai "soliti noti" si permette di costruire di tutto, inventando volumetrie inesistenti o creandole ad hoc.
   Ciò è quanto sta succedendo oggi, in perfetta continuità con il precedente mandato amministrativo.
   Se poi è vero quello che Angelini dice ( a proposito del rilascio della concessione per la trasformazione delle serre a S.Macario ) in cronaca della Nazione del 19.2.'08, da cui sembrerebbe che: " gli interessati (…) per evitare che fosse approvata la Variante al Regolamento Urbanistico, che ( solo ora si sa ) avrebbe impedito il rilascio della nuova licenza edilizia il 25 gennaio, hanno convinto tutti i consiglieri del centrodestra ad abbandonare l'aula del Consiglio, solo per permettere che maturasse il giorno dopo, il tempo del rilascio." Allora la vicenda risulterebbe di estrema gravità, prefigurando possibili reati.
   Ricordiamo che il Presidente del Consiglio aveva previsto, d'accordo coi i capigruppo, di arrivare alla votazione sui bonus e sulle salvaguardie entro le ore 20 del 25 gennaio, cosa che avrebbe impedito ( attraverso l'attivazione delle salvaguardie ) che le cose andassero come invece sono andate.
   Il centro destra si è aggrappato ad un emendamento dell'opposizione, a nostro parere insignificante dal punto di vista del contrasto alla cementificazione ed inopportuno dal punto di vista politico-gestionale. Il centro destra conseguentemente ha avuto buon gioco a tirare per le lunghe il Consiglio, arrivando a richiederne il rinvio per un necessario approfondimento tecnico; successivamente è arrivato a far mancare il numero legale, al fine di non permettere al Consiglio di pronunciarsi sui provvedimenti all'ordine del giorno, tra cui appunto l'adozione delle salvaguardie.
   A seguito di ciò il Consiglio è stato rinviato di tre giorni e si è svolto il successivo 28.02.'08. In tale seduta sono stati deliberati i provvedimenti precedentemente rimandati ma nel frattempo i buoi non erano più nella stalla poiché, sul caso delle serre a S.Macario, la salvaguardia approvata in ritardo, si era abbinata ad un diniego della Soprintendenza decretato il penultimo giorno ( il 59° ) a disposizione per il pronunciamento, comunicato peraltro in ritardo perché inoltrato solo per posta nei giorni successivi. Il Codice dei Beni Ambientali e Paesaggistici all'art.149 prescrive che " Il soprintendente comunica il parere entro il termine perentorio di sessanta giorni dalla data di ricezione della proposta di cui al comma 7. Decorso inutilmente il termine per l'acquisizione del parere, l'amministrazione competente assume comunque le determinazioni in merito alla domanda di autorizzazione".
   Sulla vicenda l'opposizione, come minimo, si è comportata in modo ingenuo, offrendo ( involontariamente ? ) "agli interessati" ( di cui parla Angelini ) l'occasione affinché le cose si svolgessero in modo da far maturare i tempi per il rilascio della concessione riguardante il mega intervento a S.Macario. L'opposizione si è lasciata abbindolare da un'abile manovra orchestrata dai rappresentanti dei forti interessi patrimoniali e speculativi presenti in Consiglio.
   Sulla questione dei "Bonus", l'opposizione ha fatto flop dimostrando incapacità di inquadrare in maniera corretta la problematica della cementificazione a Lucca e dimostrando di non capire e non conoscere i reali bisogni dei cittadini e di non capire e non conoscere la problematica urbanistica e territoriale lucchese.
   Associandosi all'iniziativa della maggioranza di centro destra l'opposizione si è resa corresponsabile della riduzione dei "bonus", cioè di uno strumento di intervento che, gestito correttamente, non ha nulla di speculativo e che risponde ai reali bisogni dei cittadini.
   Così facendo si è attivata una iniziativa caratterizzata anche da notevole miopia politica.A nostro parere l'opposizione doveva, da una parte difendere i bonus inquadrandoli in una corretta gestione, realizzando in tal modo una condivisione con i cittadini e con gli ordini professionali che si erano largamente espressi in tal senso sulla questione; dall'altra doveva concentrarsi sui mega interventi chiedendo la loro subordinazione ( e puntuale verifica ) al ridisegno armonico della Città.
   D'altra parte, i "bonus", come già sottolineato, rappresentano un valido strumento incentivante il recupero del patrimonio edilizio ed urbanistico esistente, direttamente collegato al mantenimento della popolazione sul territorio e al suo presidio, alla configurazione territoriale così come si è andata sedimentando nella storia, alla facilitazione di una politica familiare di assistenza, collaborazione e coesione sociale.
   Inoltre, poiché i "bonus" sono spendibili sul patrimonio edilizio esistente, anche i costi di urbanizzazione non aumentano e anzi, le casse comunali si rimpinguano senza ulteriore aggravio di nuove occupazioni di suolo in aree da urbanizzare, spesso al di fuori di un disegno complessivo e quindi generatrici di squilibri sociali ed urbanistici.
   Un altro elemento a favore dei "bonus" è rappresentato dall'attuazione scadenzata nel tempo; infatti essi si concretizzano nel momento in cui si realizza il bisogno ( di una nuova stanza, di nuovo spazio per ospitare figli, genitori, per migliorie igieniche, impiantistiche ed estetiche, per una migliore vivibilità, ect.).
   Purtroppo ancora una volta, da tutte queste vicende emerge, per un verso, la mancanza di coordinamento degli enti preposti al Governo del Territorio, una tendenza a svolgere i propri compiti in maniera ordinaria, burocratica e sciatta, comunque funzionale a coprirsi le spalle e a lavarsene le mani, sia a livello gestionale che politico; per altro verso emerge la subordinazione ai poteri forti, capaci di indirizzare ed imporre le scelte urbanistiche, favoriti anche dalla legge regionale n°1/'05 che ha cambiato totalmente paradigma, passando da un'urbanistica programmata, riformistica ( che ha prodotto l'eccellenza del paesaggio toscano così come oggi lo conosciamo ) ad un'urbanistica negoziata, contrattata, concepita come risorsa per risanare i bilanci degli enti invece che come momento di riequilibrio territoriale e di allocazione coerente delle attività e della vita delle persone.
   Sulle problematiche territoriali oggi c'è bisogno di più etica, più cultura dialogante, più partecipazione, più coinvolgimento delle persone, più trasparenza.

22.02.2008

Ocl.oltreserchioecollinelucchesi


Lucca: i "bonus" usati come utile capro espiatorio

   Assistiamo inebetiti allo sconcertante scaricabarili degli organi competenti e delle istituzioni che, a parole, dichiarano la loro attenzione al territorio e poi non sono capaci di coordinarsi affinché l'obiettivo sia raggiunto.

   L'iniziativa contro l'ulteriore cementificazione rischia di esaurirsi in una bolla di sapone, dal momento che c'è la sensazione che ancora una volta, attraverso l'utile creazione ad hoc di un capro espiatorio, nella fattispecie i famigerati "bonus", si voglia dichiarare chiusa la questione cementificazione, addossandone ad essi la colpa.

   Nella sostanza continua ad imperare la solita politica urbanistica che, a parole, tutti hanno abiurato, anche molti di quelli che ne sono stati gli artefici, salvo poi continuare a praticarla e a garantirla.

   Naturalmente siamo anche ben consapevoli che il soggetto capro espiatorio, individuato nel bonus, è stato soltanto un espediente che vuol servire a distogliere l'attenzione sul vero problema, e che in nella realtà gli si possa imputare molto meno di quello che si vuol far credere circa il suo apporto alla suddetta cementificazione.

   Anche in Consiglio Comunale, un banale, insistito, emendamento si è rivelato utile alla cementificazione, innescando una polemica pretestuosa che ha fatto impantanare il Consiglio, facendo venir meno l'approvazione della delibera di salvaguardia e dando cosi il via libera a ciò che stava maturando sul territorio. La questione è stata ampiamente dibattuta in cronaca dove molti hanno svolto il loro compitino, altri si sono guardati bene dall'intervenire per paura di bruciarsi, compitino ritenuto necessario ma alla luce dei fatti, ad oggi, insufficiente.

   Dietro a tutto ciò crediamo che non alberghi solo incompetenza e superficialità. Siamo più propensi a pensare che ci sia una iperbolica quota di ipocrisia di chi governa il territorio ( in senso lato ), capace di predicare bene e poi razzolare male. Del resto questo è un comportamento molto diffuso nel nostro Bel Paese.

   L'altra riflessione, anch'essa peraltro non nuova, è quella che nel momento in cui si mette in mano l'Urbanistica agli avvocati, quasi sempre si rischia di abdicare alla propria funzione e al proprio ruolo, sia tecnico che politico; spesso anzi è il sintomo che manca un progetto, un'idea di cosa si vuol fare del territorio, di quali sono le priorità di intervento, delle politiche da attivare per favorire il raggiungimento di un obiettivo rispetto ad un altro.

   La vicenda sui bonus, come quella sulla riduttiva interpretazione delle "addizioni funzionali" è a tale proposito emblematica. Il cittadino la vede come una raschiatura del barile per diminuire la quota di invenduto di tutto ciò che si è costruito e che si ha intenzione di costruire ex novo. Il cittadino vive questa vicenda come un grave danno e impedimento rispetto al soddisfacimento dei propri bisogni reali. Fa pensare l'unanimità raggiunta in Consiglio Comunale sulla riduzione dei bonus, con l'aggiunta del dovuto ritardo che qualcuno ha accolto con entusiasmo.

   A nostro parere, inoltre, è stata fuorviante l'affermazione che complessivamente i bonus assommavano la volumetria di due interventi di progetti norma, del tipo di quello di Via Einaudi a S.Anna, per cui andavano bloccati. Tale affermazione si presta ad alcune considerazioni. Una prima considerazione riguarda il fatto che una cosa è distribuire sull' intero territorio tale volumetria con la conseguenza di un impatto molto ridotto; cosa ben diversa è invece concentrare tutta la volumetria in uno o due interventi, nel qual caso l'impatto è iperbolicamente superiore. Un'altra considerazione è quella che bloccando e riducendo i bonus di fatto si viene a liberare una domanda di abitazioni che andrà a concentrarsi proprio sui grandi progetti norma che presentano un problema di invenduto.

   Morale della favola, prima si è fatto costruire poi si attiva una politica che salvaguarda la commercializzazione di tali beni. Naturalmente fregandosene della configurazione che andrà ad assumere il territorio. La configurazione che si va sedimentando infatti prescinde dalla ricerca di un riequilibrio tra Centro Antico, periferia e territorio nel suo insieme; viene in tal modo perseguita una politica forte dal punto di vista speculativo e debolissima sotto l'aspetto urbanistico.

   Si va sedimentando un "costruito" che penalizza il recupero del patrimonio edilizio ed urbanistico esistente, con il rischio di ridurre e degradare il presidio antropico nei territori periferici e d agricolo boschivi, e di innescare una sorta di "neourbanesimo senza fondamenti", confuso e disordinato, allocato in spazi e tempi non adeguatamente pensati e gestiti in modo da garantire un obiettivo di qualità.

   Questo tipo di politica non è conforme ai principi della legge urbanistica regionale che, introducendo il principio di economicità delle risorse e di tutela delle risorse essenziali ( art.3, c.4 ), ribadisce l'assoluta priorità del recupero edilizio ed urbanistico, al fine di contenere "…nuovi impegni di suolo a fini insediativi e infrastrutturali…", nuovi impegni sono consentiti "…esclusivamente qualora non sussistano alternative di riutilizzazione e riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti."

   Non è così che si dovrebbe "costruire" la Città del terzo millennio. Andando avanti di questo passo il rischio è di tramandare ai posteri una "Città della rendita" e della speculazione edilizia, che relega in un angolo tutti quegli ingredienti di urbanità e di qualità che nobilitano la Città a "Luogo" e non semplicemente a "Merce".

Lucca, 15.02.2008.
OCL.OltreserchioeCollineLucchesi


Egregio Signor Sindaco
e Consiglieri Comunali del
Comune di Lucca

Egregio Signor Presidente
e Consiglieri della Circoscrizione n. 3 - Lucca

OGGETTO: Delibera Commissariale n. 56 del 20/04/2007 - Piano Attuativo n. 7/2005 proposto da VALORE S.p.A. per la realizzazione di un complesso immobiliare con destinazione commerciale/direzionale/ricettivo e residenziale in S. Anna, Viale L. Einaudi.

   Il seguente documento per esprimere sincero sconcerto in seguito alle dichiarazioni che ha fatto il Sindaco nella riunione della Commissione Urbanistica di martedì 8 gennaio u.s. in merito al Piano Attuativo di Viale Einaudi. Prima ha asserito che poco si può fare, a questo stato di avanzamento della pratica, perché il Piano Attuativo ha già avuto due passaggi in Consiglio Comunale. Poi, sollecitato da un commissario, ha dovuto rettificare che l'amministrazione comunale ha già espresso in due occasioni il suo parere favorevole all'intervento. Sicuramente si riferiva 1) all'approvazione generale del Regolamento Urbanistico (2004) e 2) all'adozione del Piano Attuativo da parte del commissario Lococciolo (2007).
   Teniamo a precisare che il primo parere favorevole dell'amministrazione comunale cui fa riferimento il Sindaco è di carattere prettamente generale in quanto trattasi dell'approvazione di uno strumento di pianificazione di tutto il territorio comunale, il R.U.- Per quanto riguarda il Progetto Norma n. 5 (Il Parco di S. Anna), in esso contenuto, è prevista la realizzazione di n. 6 fabbricati su un'area di quasi 70.000 mq. con aree a verde pubblico e a parcheggio su oltre metà dell'intera superficie. Il tutto adeguatamente illustrato nella scheda grafica allegata al R.U.- Il progetto presentato dalla Soc. Valore è completamente privo di verde pubblico e prevede la realizzazione di 12 fabbricati e una stazione di servizio.
   Il secondo parere favorevole all'intervento dato dall'amministrazione comunale è sicuramente l'adozione del Piano Attuativo da parte del commissario straordinario Lococciolo. Anche qui va specificato che anche se il Piano Attuativo è stato adottato restano ancora da esaminare le osservazioni presentate nei termini di legge e l'intero progetto deve comunque ritornare in Consiglio Comunale per l'approvazione definitiva, con tutte quelle possibili modifiche che l'amministrazione comunale intendesse apportare dopo aver adeguatamente valutato la compatibilità urbana dell'intervento proposto. Infatti, l'approvazione di un Piano Attuativo da parte di una pubblica amministrazione richiede un approfondimento da parte di tutti gli uffici competenti che valuti dettagliatamente la proposta del privato che non deve essere necessariamente accettata tout court ma deve essere valutata per la complessiva compatibilità con l'assetto urbano esistente e per i riflessi che su esso produce e in ultimo sul significato che il piano stesso riveste. Solo dopo aver seriamente valutato tutti questi aspetti l'amministrazione passa all'approvazione definitiva di un Piano Attuativo.
   Quale sorpresa, dopo tanti incontri e dopo tante dichiarazioni pubbliche, scoprire che il Sindaco e tutta la sua maggioranza tutelano gli interessi della Soc. Valore anziché gli interessi delle migliaia di cittadini, fornendo la giustificazione che essendosi l'amministrazione già espressa due volte non si possa tornare indietro. Tale affermazione è già stato appurato in varie occasioni, non corrisponde a verità.
   Quando un privato acquista un'area edificabile dove non è consentito l'intervento diretto ma necessita di Piano Attuativo sa già che dovrà attenersi alle indicazioni che darà la pubblica amministrazione in sede di approvazione. Infatti, quando si approva un piano regolatore si pianifica lo sviluppo urbano del territorio cittadino e vi sono previsioni di nuova viabilità, di infrastrutture, servizi ecc.- Se tali opere ad iniziativa pubblica e/o privata, per una serie di motivi, non vanno di pari passo con lo sviluppo edilizio l'amministrazione ha il compito e il dovere di modificare le norme che regolano il Piano Attuativo. Tanto più se la nuova amministrazione insediata da poco ritiene prioritaria la salvaguardia del territorio come andava dichiarando in campagna elettorale e va dichiarando tuttora.
   Come mai il Sindaco non si impegna per S. Anna come si è impegnato per la nuova localizzazione dell'ospedale dove gli interessi economici e le possibili penali per l'amministrazione comunale sono mille volte più grandi di quelle ipotizzate dal Sindaco stesso per le modifiche al Piano Attuativo di Viale Einaudi?
   Nella Commissione Urbanistica del 15 gennaio si è assistito alla chiara e limpida volontà della attuale maggioranza di non voler modificare alcuna regola al riguardo dei Progetti Norma, compreso quello di Viale Einaudi. Al momento di dimostrare la volontà di cambiamento tanto sbandierata, la maggioranza si è tirata indietro dimostrando, questa volta apertamente la volontà di modificare solo alcune storture dell'attuale R.U. senza toccare i progetti norma, altra macroscopica stortura.
   Dopo mesi di incontri dove tutti i politici si sono dichiarati favorevoli ad un netto ridimensionamento del progetto e scandalizzati dall'invasività dimostrata dall'intervento proposto sull'assetto urbano esistente, al momento del voto significativo si siano tirati indietro votando un documento evasivo di scarsa consistenza e rilevanza urbanistica.    Abbiano capito che manca la volontà politica per imporre nuove regole che diano spazio ad interventi di crescita e sviluppo del territorio e che tutelino salute pubblica, qualità della vita, verde, pozzi, viabilità …
   Ci chiediamo come possano, moralmente, il sindaco, la giunta e il consiglio comunale, assumersi la responsabilità di approvare un Piano Attuativo di quel genere che non ha il minimo interesse pubblico, che ha palesemente violato le prescrizioni e le indicazioni della normativa che regola i progetti norma, che provocherà uno scempio sull'assetto viario già pesantemente compromesso della zona e uno scempio ancora più grande sull'ambiente esistente. Chiediamo che si faccia rispettare l'indicazione della scheda grafica, che si impongano le destinazioni che tutelano le già precarie attività direzionali, commerciali e culturali che offre il centro storico. Chiediamo che si imponga la realizzazione di una zona a verde pubblico.
   Continuiamo a dichiarare che non abbiamo mai chiesto l'annullamento del progetto ma una drastica riduzione che permetta la salvaguardia di una delle poche aree a verde rimaste nel quartiere.
   Chiediamo un nuovo incontro pubblico con il Sindaco e con la cittadinanza per avere risposte definitive a tutti i quesiti avanzati in questi mesi.
Lucca lì 18/01/2008
comitato.parco.s.anna@tele2.it


Colline Lucchesi e Centro Antico di Lucca.
A rischio l'identità fisica e culturale.

   Interessante seminario quello svoltosi nell'auditorium di Palazzo Pretorio, organizzato dall'Offizio delle Colline Lucchesi.
   Il rischio è che si risolva tutto in disquisizioni normative ed accademiche, o in predisposizione di progetti e studi settoriali fine a se stessi.
   Oggi siamo di fronte, nelle Colline e nel Centro Antico di Lucca, ad una riduzione degli abitanti stanziali. Sta succedendo che i lucchesi abbandonano le Colline e allo stesso tempo abbandonano la Città antica, abbandonano cioè le eccellenze del territorio lucchese le quali diventano lo spazio di residenza secondario ( e quindi non più correlato al presidio del territorio ), lo spazio del soggiorno turistico, poco culturale peraltro ). Resistono gli anziani, sia nel Centro Antico che nelle colline, radicati in un territorio che rappresenta per loro un punto di riferimento insostituibile.
   Inesorabilmente la componente umana di queste due realtà estremamente complementari, è sempre più vecchia per quanto riguarda i lucchesi ancora residenti, e sempre meno lucchese per quanto riguarda i nuovi insediati, pochi stabilmente, la maggior parte stagionali.
   Del resto è sempre più difficile resistere alle tentazioni milionarie degli acquirenti, la maggior parte stranieri ( e non ce l'abbiamo con gli stranieri, anzi, ben vengono se contribuiscono anche a riaccolturare e riacculturare il territorio ) che acquistano cascinali e case rurali, poi trasformate in signorili abitazioni, e le abitazioni nella Città Antica.
   I prezzi di compravendita mettono fuori gioco le nuove generazioni, le famiglie lucchesi, le giovani coppie. Vengono messe fuori gioco cioè le componenti indispensabili per la conservazione e la valorizzazione dell'identità lucchese, della "lucchesità" senza la quale viene meno, progressivamente, anche l'identità fisica e culturale del territorio lucchese, e delle sue componenti di eccellenza: le Colline e La Città Antica.
   Naturalmente quello che sta succedendo è anche il frutto, meno buono, dei tempi che stiamo vivendo, di una globalizzazione a senso unico, priva un pensiero globale che però agisce localmente sfruttando le caratteristiche e le qualità del nostro territorio ( fisiche, storiche, culturali ) mettendole a frutto.    Vi sono anche responsabilità di spazi e tempi non governati che stanno favorendo una progressiva relativizzazione ed omologazione del nostro territorio.
   Colline e Città antica rappresentano l'eccellenza del territorio lucchese, rappresentano un grande valore aggiunto per quello che esprimono dal punto di vista paesaggistico, monumentale, architettonico, storico e culturale.
   Occorre che queste componenti di grande qualità siano messe a frutto facendone sistema. Occorre che Colline e Città Antica, e il comprensorio entro il quale si trovano, siano interessate da un progetto globale, che abbia come obiettivo la conservazione e valorizzazione dell'identità lucchese. Persa l'identità lucchese, tutto è perduto!

Lucca, 04.02.2008.

OCL.Oltreserchio e Colline Lucchesi.


BUFFONE MASTELLA

   Se un politico non mantiene le promesse fatte ai propri elettori, non attuando cio' che si era proposto di fare durante il suo mandato, non e' reato additarlo come un 'buffone'. Non si tratta, infatti, di critiche alla persona ma al suo operato politico-amministrativo. La Cassazione così si è recentemente espressa.

   In tal senso chi più di Mastella può essere definito buffone? Nessuno. Mastella rappresenta il massimo dei buffoni oggi presenti in Italia, avendo tradito il mandato che gli elettori gli avevano affidato, con la sciagurata iniziativa di far cadere il Governo da essi scelto, di cui Mastella faceva parte.

   Premesso ciò, da qualche tempo la Banca d'Italia ha accertato che dal 2000 al 2006, i redditi dei lavoratori dipendenti sono rimasti praticamente fermi ( + 0,3% ) anzi, hanno perso il loro potere di acquisto poiché i prezzi, il costo della vita è aumentato, infatti, per esempio, i redditi dei lavoratori autonomi sono aumentati del 13,1%, senza contare i costi delle bollette e delle varie tariffe che sono andate ben oltre tale aumento.
   E' evidente quindi che c'è una grande sofferenza della categoria , variamente articolata ( comprensiva dei precari ), dei lavoratori dipendenti.
   Di questa cosa, che ha dei riflessi negativi anche sull'economia, poiché se il cittadino non ha soldi, non spende e quindi non consuma e quindi non contribuisce allo sviluppo del paese, se ne sono accoti anche alcuni poteri forti.
   Se ne sono accorti Confindustria con Montezemolo e la Banca d'Italia con Draghi; essi hanno infatti sottolineato la neccessità di adeguare i redditi troppo bassi dei lavoratori dipendenti italiani ( in Europa mediamente inferiori del 20% ), preoccupati della contrazione dei consumi e della crescita.
   La priorità del Governo Prodi, dopo aver assestato il bilancio dello Stato, rimediando ai buchi del precedente governo Berlusconi, era quello di procedere ad un riadeguamento dei redditi dei lavori dipendenti, attraverso la detassazione degli aumenti in busta paga e la chiusura dei contratti fermi da anni.
   Nel 2008 questa era la priorità del governo Prodi, assieme alla riforma elettorale, per via parlamentare o comunque attraverso il referendum di aprile.
   Finalmente speravamo di raccogliere qualcosa e il tradimento di Mastella e del suo partito, l'UDEUR, ha annullato tutto ciò.
   Dopo che Berlusconi non era riuscito a far cadere il governo Prodi e stava in sofferenza all'interno della sua coalizione che sembrava sul punto di collassare, Mastella si è reso conto che aveva un asso nella manica che valeva una miniera d'oro: lui e solo lui poteva far cadere il governo Prodi e ridare la palla a Berlusconi che con gioia l'ha raccolta al volo, ricompattando tutta la sua coalizione, vista la prospettiva di ritornare ad occupare le poltrone in tempi brevissimi.
   Naturalmente Berlusconi sarà estremamente riconoscente nei confronti di Mastella, cioè nei confronti di colui che l'ha rimesso in carreggiata alla grande, per cui c'è da aspettarsi, come già vari organi di stampa hanno anticipato, che elargirà incarichi prestigiosi ai meritevoli ( Mastella e companY ) oltre naturalmente a stoppare " quell'ingiusto giustizialismo del partito delle toghe che tanto perseguita lui e l'amico di Ceppaloni.
   A Prodi e Veltroni: ditele queste cose! Dite agli italiani che i traditori che hanno fatto cadere il Governo hanno scippato agli italiani il riadeguamento dei salari e degli stipendi, hanno sabotato la trattativa che avrebbe portato entro giugno alla chiusura dei contratti fermi da anni: Ditelo agli italiani che i traditori hanno pensato solo alla loro sopravvivenza politica, tradendo il mandato dato dagli elettori. Ditelo, gridatelo e forse tutto non è perduto!

Lu, 29.01.2008, Beria Selvaggia


PARTONO LE LISTE CIVICHE

Diffondi l'iniziativa: inserisci i banner nel tuo sito o nel tuo blog

Inserisci il codice nelle tue pagine

<a href="http://www.beppegrillo.it/listeciviche/" target="_blank"><img src="http://www2.beppegrillo.it/listeciviche//mt-static/listeciviche/diffondi1.jpg" border="0" alt="Liste Civiche Nuovo Rinascimento"/></a>

Vai su www.beppegrillo.it/listeciviche


Dal "Corriere di Lucca"
del 09.01.2008, si apprende che:


ANCORA CARBONE PER L'OLTRESERCHIO?

   Per l'Oltreserchio l'anno vecchio è finito con due buone cose: la chiusura della cava Batano e l'annuncio che nel 2008 tutte le sue frazioni saranno servite dalla banda larga. Provincia e Comune finalmente stanno dando quelle risposte che da tanto tempo mancavano nell'Oltreserchio e che hanno prodotto dissesti e conseguenze negative, evidenti a tutti.

   Basta guardare come sono ridotte le sue strade, per tanto tempo soggette ad un traffico non sostenibile, piene di buche e di fratture; basta transitare sulla via di Poggio da Ponte S.Pietro a Nozzano e poi da Nozzano a Balbano, per rendersi conto che tale viabilità assomiglia più ad un tratturo di montagna che ad una viabilità che serve un'aggregato urbano. La notte la situazione è ancora più pericolosa per la mancanza di illuminazione.

   Il sindaco Favilla, nell'Oltreserchio, ha basato la sua campagna elettorale sulla improrogabile necessità della realizzazione delle fognature. L'Oltreserchio gli ha dato fiducia, Favilla è stato eletto sindaco, a lui ora chiediamo di rispettare gli impegni presi. L'Oltreserchio non può continuare ad essere una pattumiera, territorio buono solo ad accogliere interventi speculativi, vedi le serre trasformate in edifici, magari con contestuale impedimento al singolo cittadino di ampliamento e/o sopraelevazione della propria abitazione, necessario per dare una risposta alle esigenze reali della propria famiglia.

   04.01.2008

   OCL.OltreserchioeCollineLucchesi.it


MESSAGGIO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI
PER LA CELEBRAZIONE DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA PACE

1° GENNAIO 2008

FAMIGLIA UMANA, COMUNITÀ DI PACE

clicca qui per scaricare il testo completo del Messaggio di Pace

BELLA MI' LUCCA
…..non la riconosciamo più!

NEL LINK "BELLA MI' LUCCA"
UN CONTENITORE APERTO AL CONTRIBUTO DI TUTTI,
CON LE IMMAGINI DI COME E' RIDOTTA LA CITTA'.

UNO STIMOLO E UNA SOLLECITAZIONE AD INTERVENIRE
PRIMA CHE IL DEGRADO DIVENTI IRREVERSIBILE.

Le foto in formato jpg possono essere inviate a: info@oltreserchioecollinelucchesi.it


UN CONTRIBUTO
PER CAPIRE LE RADICI
DELLO SVILUPPO URBANISTICO MODERNO
DELLA CITTA' DI LUCCA
E DEL SUO TERRITORIO


CLAUDIO PARDINI CATTANI

LE MURA DI LUCCA
COME STRUMENTO INTERPRETATIVO
DELLE TRASFORMAZIONI DELLA CITTÀ.

La Vicenda Urbanistica Lucchese a partire dal
1° Piano di Ampliamento del 1886
sino al P.R.G.C. del 1958 e alle successive
Varianti Urbanistiche degli anni ottanta del secolo XX°.

Questo contributo è consultabile
nel LINK "PROGETTO CITTA'-TERRITORIO"


LA POSSIBILITA' DI AVERE TUTTI LA BANDA LARGA E' UNA QUESTIONE DI DEMOCRAZIA

Troviamo molto positivo che la Provincia, assieme alla Regione e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, si siano attivate per dotare il territorio provinciale della banda larga, consentendo a tutti di poter democraticamente usufruire di una tecnologia essenziale riguardo all'informazione e alla conoscenza.

Siccome sulla stampa si parla solo di " aree montane ", quelle che verranno servite dalla banda larga, non vorremmo che, alla fine, rimanessero fuori solo alcune frazioni del Comune di Lucca quali Nozzano, Balbano, Castiglioncello e Chiatri, Stabbiano, Vecoli, e gli altri paesi delle colline. In queste frazioni vi sono molti giovani, tra cui molti studenti, che assieme a tutta la popolazione aspettano da tempo di poter usufruire della connessione veloce.

Chiediamo alla Provincia, all'assessore Bambini che ha seguito la questione, che se così fosse, si ponga tempestivamente rimedio, affinchè questi paesi non siano considerati di serie B e non siano quindi depennati dalla lista che usufruirà di rete telematica ad alta velocità.

Naturalmente la stessa domanda la rivolgiamo al sindaco Favilla nel caso che, eventualmente, la Provincia non abbia provveduto o non abbia intenzione di provvedere in merito.

Ocl.oltreserchioecollinelucchesi


COMICS
EVIDENZIAMO UN INTERVENTO
DI VINCENZO PARDINI

CONDIVIDIAMO L'INTERVENTO E PROPONIAMO CHE LE PROSSIME MANIFESTAZIONI SIANO COLLOCATE IN APPOSITI CONTENITORI EDILIZI ALL'INTERNO DEL CENTRO STORICO, PER ESEMPIO:

MANIFATTURA TABACCHI, REAL COLLEGIO,S.FRANCESCO, CAVALLERIZZA DI P.VERDI, EX EDIFICI INDUSTRIALI DI P.ZZA VARANINI ETC.


L'OLTRESERCHIO RESPINGE LE STRUMENTALIZZAZIONI
CHE ALCUNE FORZE POLITICHE E CERTI PERSONAGGI
HANNO MESSO IN CAMPO SULLA
" FANTASIOSA VICENDA DEI ROM A VILLA BRANCOLI".

L'OLTRESERCHIO VUOLE VERITA', NON SPECULAZIONI POLITICHE,
VUOLE RESPONSABILITA' DAGLI AMMINISTRATORI E NON
GIOCHETTI A FINI DI PARTITO.

QUESTA VICENDA DIMOSTRA ANCORA UNA VOLTA CHE CERTI
POLITICI UTILIZZAZNO LA DISINFORMAZIONE COME STRUMENTO
DI BATTAGLIA POLITICA:

DI LORO E' BENE DIFFIDARE. SEMPRE!

AD OGGI, SULLA BASE DELLE INFORMAZIONI DATE DALLA
STAMPA, L'OLTRESERCHIO NON HA NIENTE DA IMPUTARE AL
COMUNE DI VIAREGGIO E AL SUO SINDACO MARCUCCI

E' INDISPENSABILE CHE CI SIA MAGGIOR COORDINAMENTO TRA I
SINDACI PER FAR SI CHE NOTIZIE FALSE E TENDENZIOSE, COSI'
COME OGGI CI APPAIONO, POSSANO CIRCOLARE E METTERE
INUTILMENTE IN ALLARME I CITTADINI,

ANCHE QUESTO E' COMPITO DI UNA POLITICA RESPONSABILE.

IL CORRIERE DI LUCCA 02.11.07

IL TIRRENO 02.11.07

LA NAZIONE 31.10.07

IL TIRRENO 30.10.07

LA NAZIONE 30.10.07


CHIEDIAMO L'INTERVENTO DELLE ISTITUZIONI PREPOSTE:

COMUNE, PROVINCIA, REGIONE

AFFINCHE' SI IMPEDISCA

CHE I NUOVI VANDALI MOTORIZZATI

CON IL LORO PASSAGGGIO,

DISTRUGGANO SENTIERI, TRATTURI E STRADE STERRATE

DEI NOSTRI BOSCHI E DELLE NOSTRE COLLINE,

CON GRAVE DANNO AL PAESAGGIO E

ALL'INTEGRITA' IDROGEOLOGICA DEI TERRITORI ATTRAVERSATI


ANCHE LA CONTRARIETA' AL "BONUS" RISCHIA DI DIVENTARE UNA COMPULSIONE MANIACALE.

D'accordo con lo stoppare gli interventi speculativi, ma evitiamo di fare di ogni erba un fascio, insistendo con la contrarietà ai bonus volumetrici. Da una parte c'è stata una sorta di compulsione maniacale edilizia che ha prodotto una colata di cemento sul territorio, ci sembra però fuorviante opporre a ciò un'altrettanta compulsione maniacale finalizzata a fermare, oggi, tutto, naturalmente dopo che le vacche son scappate dalle stalle e si sono lasciate ingrassare per benino.
Come abbiamo già affermato, non si possono considerare equivalenti, ai fini della contabilità volumetrica, volumi edilizi riferiti alle nuove edificazioni e quelli collegati a modeste sopraelevazioni e ampliamenti di necessità, perché per questi ultimi l'impatto sul territorio, il carico urbanistico, e il condizionamento dell'identità del fabbricato sono veramente ridotti al minimo ed inoltre tali interventi vengono a collocarsi su aree già urbanizzate e su edifici che solo usufruendo del bonus possono realizzare gli adeguamenti abitativi indispensabili.
In questo senso appare eccessivo proporre l'esclusione dei bonus, in generale, per gli tutti gli edifici storici, senza ulteriori specificazioni. Spesso il motivo della classificazione storica risiede solo nella vetustà degli edifici che peraltro non possiedono particolarità architettoniche e un'immagine tale da essere messa in discussione dalla realizzazione del bonus volumetrico e, come detto, sono proprio quegli edifici che più ne necessitano.
Il vizio di fare di ogni erba un fascio, specie quando i buoi si son lasciati scappare dalle stalle, appare perlomeno strumentale. Concentarsi sulle pagliuzze, rischia di distogliere l'attenzione sulla trave che è stata conficcata nell'occhio, mai segnalata e rimossa al momento opportuno, trave che continua ad essere saldamente zavorrata nell'orbita oculare di molte componenti.

"INSIEME PER L'OLTRESERCHIO E COLLINE LUCCHESI"


LA BOMBA DEI DERIVATI

Sconcertanti le notizie che l’ultima puntata di Report ci ha dato; dal sito di report apprendiamo che:

“Gli Enti pubblici hanno sempre bisogno di soldi e li trovano facendo mutui e obbligazioni. Poi si fanno sistemare i debiti dalle banche che si inventano operazioni di finanza strutturata. E così si spostano i debiti in là nel tempo e il pacco se lo ritroveranno le giunte future. Questi scherzetti poi costano cari: le banche hanno un debole per le Regioni, le Province e i Comuni, perché di solito non capiscono i rischi che corrono e non si accorgono dei costi impliciti nelle operazioni “swap”. Gli “swap” fanno parte della famiglia dei derivati (la stessa dei derivati emessi sui mutui subprime che hanno messo in crisi le borse di mezzo mondo) e si chiamano così perché derivano il loro valore da variabili esterne.
Sono strumenti complessi e rischiosi, dove chi ne sa di più lucra profitti abnormi, e chi ne sa di meno perde tutto. Pare che in Italia non si possa vivere senza i derivati perché non hanno lasciato fuori nessuno, dalla grande Regione al piccolo Comune di montagna, dalla lavanderia, al policlinico, all’istituto delle suore. Sono almeno 30 mila le imprese private coinvolte, e 900 gli enti pubblici che ci stanno rimettendo centinaia di milioni. Siccome però nel caso degli enti pubblici passano per perdite potenziali, non vengono scritte da NESSUNA PARTE, E RIMANGONO DEBITI FANTASMA”

Da quanto la trasmissione report ci fa sapere ( sotto è riportata la versione integrale ) ne deduciamo che probabilmente oltre al debito pubblico da risanare, da tutti i politici portato in ballo come l’anomalia negativa italiana che procura tante lacrime ai cittadini e inibisce lo sviluppo, presto potrebbe scoppiare la bomba dei derivati, ossia dei debiti accumulati da Regioni, Province, Comuni, nei confronti delle banche che hanno piazzato loro dei prodotti a rischio. i cittadini potrebbero essere chiamati a pagarne le conseguenze attraverso l’annullamento di servizi essenziali, o un un loro spettacolare aumento, assieme a quello delle imposte locali.
in tal senso i cittadini italiani chiedono ai loro rispettivi enti locali quale e’ la situazione e se hanno attivato queste operazioni “swap” per attingere risorse.
La richiesta di chi ha attivato tale operazioni dovrebbe essere estesa a tutta Italia, intanto ci accontentiamo che in tempi brevi siano gli enti toscani: Regione toscana, Provincia e Comune di lucca, a darci una risposta in merito.

C.Libera Lucca

Scarica la versione integrale della puntata di Report.


LA PROPOSTA:

EOLICO E SOLARE
SULLE COLLINE DI BALBANO

“Insieme per l’Oltreserchio e Colline Lucchesi” plaude all’iniziativa del Comune di Villa Basilica circa la creazione di un parco eolico sulle Pizzorne.
Se vogliamo produrre energia pulita e contribuire così al disinquinamento atmosferico, se vogliamo creare le condizioni per una diminuzione dei costi energetici non possiamo fare a meno di puntare, con convinzione, sulle fonti energetiche rinnovabili.
Costruire, dove è “ambientalmente” possibile, impianti solari ed eolici, deve diventare una scelta obbligata se vogliamo salvaguardare il pianeta, la nostra salute e arrivare a sostenere costi energetici molto più bassi, tutto considerato.
Nel Comune di Lucca potrebbero esistere situazioni favorevoli all’installazione di impianti eolici, pensiamo alle colline di Balbano che fronteggiano il mare; forse anche di impianti solari localizzati delle aree di cava dismesse, che presentano esposizione ottimale. Di vento e di sole non ne manca.
Invitiamo il sindaco Favilla a prendere in considerazione questa possibilità che potrebbe avere ricadutre positive immediate anche sulle tasche dei cittadini attraverso l’emissione di bollette più leggere.

Oltreserchio, 12.10.2007

Clicca qui per saperne di più sull'energia eolica!


L'ex vicepresidente Usa Al Gore

Reuters

OSLO (Reuters) - L'ex vicepresidente Usa Al Gore e il Comitato per i cambiamenti climatici dell'Onu hanno vinto il premio Nobel 2007 per la pace, per aver accresciuto la consapevolezza mondiale sui rischi dovuti al riscaldamento globale.

"E' probabilmente il singolo individuo che ha fatto di più per creare consapevolezza a livello mondiale circa le misure che devono essere adottate (per combattere i cambiamenti climatici)", dice il comitato nella motivazione del premio.

"L'Ipcc ha creato un più diffuso consenso intorno alla legame tra attività umane e riscaldamento globale", aggiunge.

L'Ipcc -- creata dall'Onu nel 1988 e che riunisce 2.500 ricercatori di oltre 130 nazioni -- ha pubblicato quest'anno uno studio in cui punta il dito contro le attività umane che hanno causato cambiamenti climatici.

Da quando nel 2001 ha lasciato il suo ruolo di vicepresidente, Gore si è occupato intensamente della minaccia del riscaldamento globale e lo scorso anno è apparso in un documentario da lui prodotto -- "An Inconvenient Truth", vincitore dell'Oscar -- per ammonire sui pericoli dei cambiamenti climatici, invitando a combatterli.


IL 9 OTTOBRE 1967
ERNESTO GUEVARA
VENIVA UCCISO DALL’ANTIGUERRIGLIA BOLIVIANA COADIUVATA DA AGENTI
DELLA CIA, CONTEMPORANEAMENTE NASCEVA IL MITO DEL “CHE”,
ICONA DEL CORAGGIO E DELLA LOTTA CONTRO LE INGIUSTIZIE E L’OPPRESSIONE
CHE LE DITTATURE E I POTERI FORTI ESERCITANO NEI CONFRONTI DEI POPOLI.

« ¡Hasta la victoria, siempre! »


FINALMENTE
si sono pronunciati
ufficialmente nelle
loro vesti di governo
ai vari livelli

contro il LOTTO ZERO :

sarà STRALCIATO dal
NUOVO PROTOCOLLO d’ INTESA
sulle OPERE INFRASTRUTTURALI ,
concertato dal GOVERNO con la
Regione Toscana, la Provincia di Lucca e i
Comuni interessati.

Aspettiamo fiduciosi
La modifica dell’ Intesa Generale Quadro
varata dal Governo Berlusconi

BENE
CHITI, BACCELLI, FAVILLA

AVANTI COSI’

sull’attuazione
delle infrastrutture previste
dalla strumentazione urbanistica vigente
con procedura partecipata e condivisa

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Clicca qui per scaricare l'articolo de "Il Tirreno" del 18.09.07.


LUCIANO PAVAROTTI
"CI HA MOMENTANEAMENTE LASCIATO"*
(*Lucio Dalla)
 

GRAZIE LUCIANO PER LE EMOZIONI CHE CI HAI DATO

 

 

GRAZIE LUCIANO PER LE EMOZIONI CHE CI HAI DATO

 

 

GRAZIE LUCIANO PER LE EMOZIONI CHE CI HAI DATO

 

 

GRAZIE LUCIANO PER LE EMOZIONI CHE CI HAI DATO

 

 

GRAZIE LUCIANO PER LE EMOZIONI CHE CI HAI DATO


Favilla non si faccia complice del degrado urbanistico prodotto a Lucca negli ultimi dieci anni.

Sia la Regione che il Comune ci si son "fatti tondi"con quegli interventi edilizi oggi tanto ripudiati dagli stessi enti, naturalmente dopo che i buoi son scappati dalle stalle e chi doveva incassare ha incassato. Anche su quegli interventi hanno basato le loro campagne elettorali, naturalmente in modo bipartisan e si sono sfruttate le occasioni create ad hoc. Interventi pesanti perché al di fuori della contabilità volumetrica del Piano strutturale e spesso localizzati in aree prive di urbanizzazione, quindi costosissime per la collettività.
Oggi che fare? Certo impegnarsi per rimediare il rimediabile; che non significa andare a negare quegli aumenti volumetrici una tantum sugli edifici esistenti, o quegli adeguamenti dei sottotetti, su cui si basa una domanda reale delle famiglie, per ospitare un figlio che intende mettere su famiglia , per ospitare un genitore, per adeguare uno spazio insufficiente. Il tutto nell'ottica di tenere insieme le famiglie, favorire un recupero di una famiglia allargata.
Una risposta anche ai problemi di oggi, degli anziani spesso soli, dei figli che rimangono sempre più spesso in casa con i genitori per i motivi che ben conosciamo. Tra l'altro questi interventi una tantum, queste possibilità di adeguamento spaziale delle abitazioni esistenti non comporta incremento di carico urbanistico, non comporta costi di ulteriori opere di urbanizzazione, trovandosi già in aree urbanizzate e attrezzate.
Favilla non si faccia mal consigliare, i buoi scappati dalle stalle si son ingrassati, provi pure a richiuderle le stalle , dentro c'è rimasto ben poco. In due anni dall'approvazione del Regolamento Urbanistico praticamente sono state consumate quasi tutte le volumetrie a disposizione. Le stalle si stanno praticamente richiudendo da sole.
Favilla non agisca demagogicamente, il meccanismo speculativo messo in moto dal Regolamento Urbanistico si è realizzato e non pensi che possa essere contenuto impedendo quei microinterventi a livello delle singole abitazioni che non hanno niente di speculativo e che sono interventi che rispondono ai bisogni delle famiglie.
Se così non fosse Favilla, che finora non ha avuto responsabilità nel degrado urbanistico prodotto negli ultimi dieci anni, parteciperebbe ad una enorme presa in giro che la popolazione non gradirebbe e non perdonerebbe; sarebbe vista come una ulteriore sfaccettatura dell'attuale modo di fare politica, molto sensibile agli interessi di pochi, in tempi in cui la credibilità della politica è veramente molto bassa.

Lucca. 04.09.2007

Vecoli Eugenio Fidia


Il 28 agosto del 1963 il leader degli afro-americani MARTIN LUTHER KING pronunciò il suo celebre discorso "I have a dream". King citò Lincoln, la Bibbia, Shakespeare. Ma si riferì anche a Malccom X e alle Pantere nere. "Non ci sarà riposo né tranquillità in America finchè al nero non saranno garantiti i suoi diritti di cittadinanza". Il reverendo pacifista condivise anche il "sogno" di John Brown, condannato a morte con l'accusa di aver tentato un'insurrezione armata.
(da: Il Manifesto )

"I have a dream"
(di Martin Luter King)

(dal sito: www. giovaniemissione.it)

Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla storia come la più grande dimostrazione per la libertà nella storia del nostro paese. Cento anni fa un grande americano, alla cui ombra ci leviamo oggi, firmò il Proclama sull'Emancipazione. Questo fondamentale decreto venne come un grande faro di speranza per milioni di schiavi negri che erano stati bruciati sul fuoco dell'avida ingiustizia. Venne come un'alba radiosa a porre termine alla lunga notte della cattività.

Ma cento anni dopo, il negro ancora non è libero; cento anni dopo, la vita del negro è ancora purtroppo paralizzata dai ceppi della segregazione e dalle catene della discriminazione; cento anni dopo, il negro ancora vive su un'isola di povertà solitaria in un vasto oceano di prosperità materiale; cento anni dopo; il negro langue ancora ai margini della società americana e si trova esiliato nella sua stessa terra.

Per questo siamo venuti qui, oggi, per rappresentare la nostra condizione vergognosa. In un certo senso siamo venuti alla capitale del paese per incassare un assegno. Quando gli architetti della repubblica scrissero le sublimi parole della Costituzione e la Dichiarazione d'Indipendenza, firmarono un "pagherò" del quale ogni americano sarebbe diventato erede. Questo "pagherò" permetteva che tutti gli uomini, si, i negri tanto quanto i bianchi, avrebbero goduto dei principi inalienabili della vita, della libertà e del perseguimento della felicità.

E' ovvio, oggi, che l'America è venuta meno a questo "pagherò" per ciò che riguarda i suoi cittadini di colore. Invece di onorare questo suo sacro obbligo, l'America ha consegnato ai negri un assegno fasullo; un assegno che si trova compilato con la frase: "fondi insufficienti". Noi ci rifiutiamo di credere che i fondi siano insufficienti nei grandi caveau delle opportunità offerte da questo paese. E quindi siamo venuti per incassare questo assegno, un assegno che ci darà, a presentazione, le ricchezze della libertà e della garanzia di giustizia.

Siamo anche venuti in questo santuario per ricordare all'America l'urgenza appassionata dell'adesso. Questo non è il momento in cui ci si possa permettere che le cose si raffreddino o che si trangugi il tranquillante del gradualismo. Questo è il momento di realizzare le promesse della democrazia; questo è il momento di levarsi dall'oscura e desolata valle della segregazione al sentiero radioso della giustizia.; questo è il momento di elevare la nostra nazione dalle sabbie mobili dell'ingiustizia razziale alla solida roccia della fratellanza; questo è il tempo di rendere vera la giustizia per tutti i figli di Dio. Sarebbe la fine per questa nazione se non valutasse appieno l'urgenza del momento. Questa estate soffocante della legittima impazienza dei negri non finirà fino a quando non sarà stato raggiunto un tonificante autunno di libertà ed uguaglianza.

Il 1963 non è una fine, ma un inizio. E coloro che sperano che i negri abbiano bisogno di sfogare un poco le loro tensioni e poi se ne staranno appagati, avranno un rude risveglio, se il paese riprenderà a funzionare come se niente fosse successo.

Non ci sarà in America né riposo né tranquillità fino a quando ai negri non saranno concessi i loro diritti di cittadini. I turbini della rivolta continueranno a scuotere le fondamenta della nostra nazione fino a quando non sarà sorto il giorno luminoso della giustizia.

Ma c'è qualcosa che debbo dire alla mia gente che si trova qui sulla tiepida soglia che conduce al palazzo della giustizia. In questo nostro procedere verso la giusta meta non dobbiamo macchiarci di azioni ingiuste.

Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete di libertà bevendo alla coppa dell'odio e del risentimento. Dovremo per sempre condurre la nostra lotta al piano alto della dignità e della disciplina. Non dovremo permettere che la nostra protesta creativa degeneri in violenza fisica. Dovremo continuamente elevarci alle maestose vette di chi risponde alla forza fisica con la forza dell'anima.

Questa meravigliosa nuova militanza che ha interessato la comunità negra non dovrà condurci a una mancanza di fiducia in tutta la comunità bianca, perché molti dei nostri fratelli bianchi, come prova la loro presenza qui oggi, sono giunti a capire che il loro destino è legato col nostro destino, e sono giunti a capire che la loro libertà è inestricabilmente legata alla nostra libertà. Questa offesa che ci accomuna, e che si è fatta tempesta per le mura fortificate dell'ingiustizia, dovrà essere combattuta da un esercito di due razze. Non possiamo camminare da soli.

E mentre avanziamo, dovremo impegnarci a marciare per sempre in avanti. Non possiamo tornare indietro. Ci sono quelli che chiedono a coloro che chiedono i diritti civili: "Quando vi riterrete soddisfatti?" Non saremo mai soddisfatti finché il negro sarà vittima degli indicibili orrori a cui viene sottoposto dalla polizia.

Non potremo mai essere soddisfatti finché i nostri corpi, stanchi per la fatica del viaggio, non potranno trovare alloggio nei motel sulle strade e negli alberghi delle città. Non potremo essere soddisfatti finché gli spostamenti sociali davvero permessi ai negri saranno da un ghetto piccolo a un ghetto più grande.

Non potremo mai essere soddisfatti finché i nostri figli saranno privati della loro dignità da cartelli che dicono:"Riservato ai bianchi". Non potremo mai essere soddisfatti finché i negri del Mississippi non potranno votare e i negri di New York crederanno di non avere nulla per cui votare. No, non siamo ancora soddisfatti, e non lo saremo finché la giustizia non scorrerà come l'acqua e il diritto come un fiume possente.

Non ho dimenticato che alcuni di voi sono giunti qui dopo enormi prove e tribolazioni. Alcuni di voi sono venuti appena usciti dalle anguste celle di un carcere. Alcuni di voi sono venuti da zone in cui la domanda di libertà ci ha lasciato percossi dalle tempeste della persecuzione e intontiti dalle raffiche della brutalità della polizia. Siete voi i veterani della sofferenza creativa. Continuate ad operare con la certezza che la sofferenza immeritata è redentrice.

Ritornate nel Mississippi; ritornate in Alabama; ritornate nel South Carolina; ritornate in Georgia; ritornate in Louisiana; ritornate ai vostri quartieri e ai ghetti delle città del Nord, sapendo che in qualche modo questa situazione può cambiare, e cambierà. Non lasciamoci sprofondare nella valle della disperazione.

E perciò, amici miei, vi dico che, anche se dovrete affrontare le asperità di oggi e di domani, io ho sempre davanti a me un sogno. E' un sogno profondamente radicato nel sogno americano, che un giorno questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni: noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli uomini sono creati uguali.

Io ho davanti a me un sogno, che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che un tempo possedettero schiavi, sapranno sedere insieme al tavolo della fratellanza.

Io ho davanti a me un sogno, che un giorno perfino lo stato del Mississippi, uno stato colmo dell'arroganza dell'ingiustizia, colmo dell'arroganza dell'oppressione, si trasformerà in un'oasi di libertà e giustizia.

Io ho davanti a me un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho davanti a me un sogno, oggi!.

Io ho davanti a me un sogno, che un giorno ogni valle sarà esaltata, ogni collina e ogni montagna saranno umiliate, i luoghi scabri saranno fatti piani e i luoghi tortuosi raddrizzati e la gloria del Signore si mostrerà e tutti gli essere viventi, insieme, la vedranno. E' questa la nostra speranza. Questa è la fede con la quale io mi avvio verso il Sud.

Con questa fede saremo in grado di strappare alla montagna della disperazione una pietra di speranza. Con questa fede saremo in grado di trasformare le stridenti discordie della nostra nazione in una bellissima sinfonia di fratellanza.

Con questa fede saremo in grado di lavorare insieme, di pregare insieme, di lottare insieme, di andare insieme in carcere, di difendere insieme la libertà, sapendo che un giorno saremo liberi. Quello sarà il giorno in cui tutti i figli di Dio sapranno cantare con significati nuovi: paese mio, di te, dolce terra di libertà, di te io canto; terra dove morirono i miei padri, terra orgoglio del pellegrino, da ogni pendice di montagna risuoni la libertà; e se l'America vuole essere una grande nazione possa questo accadere.

Risuoni quindi la libertà dalle poderose montagne dello stato di New York.

Risuoni la libertà negli alti Allegheny della Pennsylvania.

Risuoni la libertà dalle Montagne Rocciose del Colorado, imbiancate di neve.

Risuoni la libertà dai dolci pendii della California.

Ma non soltanto.

Risuoni la libertà dalla Stone Mountain della Georgia.

Risuoni la libertà dalla Lookout Mountain del Tennessee.

Risuoni la libertà da ogni monte e monticello del Mississippi. Da ogni pendice risuoni la libertà.

E quando lasciamo risuonare la libertà, quando le permettiamo di risuonare da ogni villaggio e da ogni borgo, da ogni stato e da ogni città, acceleriamo anche quel giorno in cui tutti i figli di Dio, neri e bianchi, ebrei e gentili, cattolici e protestanti, sapranno unire le mani e cantare con le parole del vecchio spiritual: "Liberi finalmente, liberi finalmente; grazie Dio Onnipotente, siamo liberi finalmente".


IL VIZIO DI CERCARE UN COMODO CAPRO ESPIATORIO

Certo, il commissario Lococciolo avrebbe fatto meglio a non dare via libera a molti interventi, per i quali, apparentemente e in generale, le componenti politiche dichiaravano doversi definire e realizzare solo a seguito di delibere nate in seno agli organismi democraticamente eletti.
Nonostante ciò Lococciolo non è stato a guardare e ha governato e gestito quello che ha avuto in eredità dall'amministrazione comunale dimissionata.
Quello che Lococciolo ha deciso è stato reso possibile dal Piano strutturale approvato nel 2001 e dal Regolamento Urbanistico approvato nel 2004 .Ci chiediamo perché ciò è stato reso possibile, perché allora nessuno si è opposto.
Come per le serre, per i seminterrati, per l'eccessiva edificazione svincolata dai tempi di realizzazione e da programmi che ne garantissero un adeguato ( per quanto possibile ) inserimento progressivo nel contesto urbano, e ora per questo megaprogetto, si interviene, e ci si chiama fuori, proprio quando i buoi sono scappati dalla stalla.
Chi ha permesso tutto ciò non si nasconda dietro un dito. La gente è stufa della tendenza di una certa casta a non ammettere le proprie responsabilità e stufa della ricerca di comodi capri espiatori, nella fattispecie l'ex commissario Lococciolo.
Lococciolo, anche dal nostro punto di vista, avrebbe fatto bene a soprassedere da certe decisioni, ma con quelle decisioni il commissario ha solo dato corso a quanto era stato programmato da altri, all'eredità lasciatagli da altri, prima che fosse chiamato a dirigere il Comune di Lucca a seguito del dimissionamento dell'ex sindaco Fazzi. Sollevando così, forse, i futuri amministratori da un'eredità diventata scomoda nella sua, probabilmente dovuta, attuazione.

22.08.2007


L'OLTRESERCHIO E COLLINE LUCCHESI
RINGRAZIA DI CUORE

DON FULVIO CALLONI
PER LA SUA DISPONIBILITA' E LA SUA VICINANZA.

TRA I TANTI SUOI INSEGNAMENTI E MESSAGGI, CHE CI RIMARRANNO SALDAMENTE IMPRESSI, NE RICORDIAMO IN PARTICOLARE UNO, ESPRESSO IN OCCASIONE DI UN INCONTRO CON I RAGAZZI E I GENITORI A VECOLI E CIOE' L'INVITO A
" NON AMMAZZARE LA VITA "
UN MISTERO MERAVIGLIOSO CHE MERITA DI ESSERE VISSUTO NELLA MANIERA PIU' COMPLETA POSSIBILE, CIASCUNO METTENDO A FRUTTO LE PROPRIE POTENZIALITA'.

Grazie Don Fulvio,
per quello che ci hai dato e per quello che continuerai a darci.

Da TOSCANA OGGI ON LINE riprendiamo questo intervento riguardante
DON FULVIO CALLONI
Il VESCOVO ITALO CASTELLANI GLI HA AFFIDATO LA PARROCCHIA DI MARLIA E QUINDI DOVRA' LASCIARE S.MACARIO

  • S.Macario in Piano - Lucca - Il paese non vuole perdere Don Fulvio Calloni (Alessia Franceschi, 02/08/2007)
  • NON VOGLIAMO PERDERE DON FULVIO CALLONI

    Lucca, S.Macario in Piano.Lunedì 30 luglio 2007. Ore 21 circa.La stanza della canonica gremita dai collaboratori parrocchiali. Puntuale all'appuntamento stabilito, Don Fulvio Calloni prende subito la parola, e senza alcun preambolo e con una determinata volontà ad apparire sereno, ma senza riuscire a nascondere un incontrollabile espressione tesa e triste, comunica ai presenti che se ne va dalla Parrocchia di S.Macario, Piazzano e Fibbialla. E' stato destinato ad altra zona. Reazioni di incredulità, sbigottimento e smarrimento, tante lacrime, silenzio e parole strozzate in gola. Già da tempo si mormorava di un tale epilogo, da circa due anni giungevano voci a riguardo ma poi sempre smentite. Stavolta sembra davvero la volta decisiva, dove niente è più possibile, e indietro non si può più tornare, un terremoto che scuote e che spazza via ogni vana speranza. Che tutto possa ancora continuare a crescere e fiorire, dopo tanto aver collaborato e seminato. E ci si chiede il perché. Perché l'Oltreserchio, probabilmente considerato paese di serie "B", viene spesso messo in disparte coi suoi problemi di ogni genere e in ogni settore, dando sempre la precedenza a chi forse conta di più. E con grande rammarico e dolore in quel preciso momento ci accorgiamo di subire e dover soccombere ad un' enorme perdita, incolmabile, una decisione incomprensibile e insindacabile dalla popolazione; un taglio e la storpiatura di un periodo che aveva conosciuto una crescita spirituale e un cammino di Fede fatto da una comunità sempre più attiva e unita, grazie soprattutto ad una guida con le rare ed eccezionali doti di una persona unica e ineguagliabile, di un prete esemplare, Don Fulvio Calloni. Il grande lavoro fatto da questa comunità con lui al fianco, è stato sorprendente, e tante sono le testimonianze con quanto materialmente e spiritualmente realizzato; ha arricchito mese dopo mese ogni individuo che vi abbia partecipato, tessendo una tela fatta di lavoro e attiva partecipazione sempre in continuo aumento; e sono tanti quelli che pur sentendosi lontani dalla Chiesa, si sono naturalmente avvicinati, perché Don Fulvio ha la peculiare dote di aprire le porte di casa a chiunque abbia bisogno, di far sentire ognuno facente parte di una vera e grande famiglia, con tanto Amore ed umiltà seppur nella massima semplicità. Una persona sempre disponibile, alla portata di tutti, non solo che predica la Parola di Dio, ma che con la sua vita di tutti i giorni e di ogni momento, la mette in pratica in prima persona. Don Fulvio, con quel suo modo semplice di vivere, quel sapere rivolgersi ai ragazzi, a tutti i giovani, non a caso con l'incarico della Pastorale Giovanile, sapendo essere vicino e aperto alle esigenze di tutti, con quella sua profonda e lunga esperienza missionaria, data dai fatti e non da parole, dalla sostanza e non dalla forma, scaccia qualsiasi sorta di ipocrisia, ponendosi sempre chiaro e trasparente, e soprattutto concreto. La sua devozione, la sua passione, la sua umiltà, il suo professare la Fede, toccano l'anima, aprono il cuore anche dei più duri, infondendo buoni sentimenti, rasserenando anche i pensieri più pesanti, aiutando e alimentando di buono e di Amore la vita di ogni cristiano, rafforzando in ciascuno di noi la Fede in Gesù Cristo. E allora viene spontaneo domandarsi perché quando le cose vanno bene, quando tutto è ben amalgamato da anni, quando per merito di un valido pilota la macchina viene lanciata in corsa a tutta velocità creando una squadra vincente, ci domandiamo perché questo deve subire un arresto improvviso. Perché turbare un equilibrio così importante? Quale sorte avranno tutti i giovani della zona, che dopo il trasferimento di Suor Bice, si vedono togliere un altro grosso punto di riferimento, con i quali avevano creato uno speciale gruppo di lavoro? Chi potrà essere in grado di sostenere un impegno così grande al loro fianco? Per quale logica e con quale criterio, se una cosa funziona nel modo migliore, si deve rischiare di spezzare una sintonia frutto di un lavoro tessuto per anni, con impegno e pazienza, con Amore e con tanta Fede, trovata per la prima volta o addirittura ritrovata per molti che si erano persi per strada? Sì perché questo Don Fulvio è capace di fare: avvicinare tutti, senza riserve e senza pregiudizi, anche i più diffidenti. Formare una buona, sana e grande Famiglia! Pensiamo che non servano altre parole, per dire dal profondo del cuore, grazie Don Fulvio. Non vogliamo perderti e non vogliamo perdere tutto quello che abbiamo costruito fino ad oggi insieme.

    Lettera firmata da numerosi parrocchiani di S.Macario - Piazzano - Fibbialla


    ACQUA, SORGENTI, STRADE VICINALI
    Oltreserchio, 17.08.2007

    Vogliamo sottolineare la positiva iniziativa del Comune di Capannori che realizza la "Via dell'acqua", itinerario che collega le sorgenti delle colline e le rende fruibili gratuaitamente alla popolazione, nell'ottica dell'acqua considerata come " bene comune ".

    Capannori poi persegue l'obiettivo di migliorare la qualità delle acque conferite alle abitazioni sostituendo la clorazione con i raggi ultravioletti, al fine di abbattere la carica batterica, con il risultato di rendere l'acqua gradevole da bere.

    Capannori in questo senso è da imitare perché investe in un servizio essenziale ai cittadini e lo migliora. I cittadini, che pagano le tasse non possono che esserne lieti.

    Nel progetto di valorizzazione delle Colline Lucchesi, annunciato da Pierami, tra gli obiettivi elencati, sui quali concordiamo, vedremmo bene l'inserimento di altri tre obiettivi.
    Il primo obiettivo riguarda la chiusura delle cave che ne condizionano negativamente la valorizzazione.

    Il secondo riguarda la tutela, il recupero e la valorizzazione dei sentieri e delle strade vicinali esistenti nel territorio lucchese e in special modo nelle colline; tali strade rappresentano una trama viaria storica alternativa alla viabilità comunale, da considerarsi anche nella sua valenza di presidio infrastrutturale del territorio. Questa trama storica sta sparendo a seguito di iniziative sbagliate e di indebite chiusure e cancellazioni da parte di privati.

    Terminiamo con il terzo progetto che ci riporta all'inizio del nostro intervento riguardante le sorgenti: proponiamo che anche Lucca tuteli e valorizzi le sorgenti, moltissime delle quali si trovano sulle colline, e le renda fruibili alla popolazione. Per finanziare queste iniziative basta investire meno nell'effimero e girare le risorse su queste inizialtive proposte che hanno ricadute concrete su tutta la cittadinanza.


    NOZZANO
    OFFRE PIETANZE MEDIOEVALI
    AI VIP PRESENTI AL CONCERTO DI PUCCINI


    RENDIAMO PIU' APPETIBILE L'ACQUA DELL'ACQUEDOTTO
    E VALORIZZIAMO LE SORGENTI PUBBLICHE.

    La lotta allo spreco di energia e la tutela del diritto dei cittadini ad usufruire del "bene acqua" affrancato da un utilizzo speculativo, sono due obiettivi, tra di loro inscindibilmente legati, che dobbiamo convintamente perseguire, se vogliamo puntare ad un futuro vivibile.
    In tale ottica dobbiamo sollecitare i nostri amministratori pubblici ad investire nel sistema acquedottistico in modo che l'acqua fornita agli utenti, direttamente nelle loro abitazioni, diventi di ottima qualità oltre che potabile.
    Occorre utilizzare, per realizzare ciò, sistemi innovativi,già ampiamente sperimentati e adottati in altre realtà, che permettono un trattamento dell'acqua fornita alle case con gli ultraviotetti invece che con il cloro, rendendola significativamente più appetibile.
    Attenzione inoltre al rilascio indiscriminato di concessioni di acque minerali. Ciò, oltre che a non portare benefici alle casse dello Stato e quindi alle tasche dei cittadini, innesca impatti ambientali notevoli, legati al pompaggio sempre più alto di acqua con conseguente abbassamento della falda ( problema questo che sarà sempre più cogente ), al materiale impiegato per il confezionamento, al trasporto delle acque imbottigliate, al venir meno di una mentalità di valorizzazione e utilizzo pubblico delle sorgenti presenti nel territorio, tanto diffusa nel passato.
    Favorire l'imbottigliamento delle acque rappresenta quindi una scelta miope, uno speco che non ci possiamo permettere.
    Al nostro Sindaco chiediamo che investa negli acquedotti e nel miglioramento della qualità delle acque, proseguendo quelle iniziative che intelligentemente hanno portato l'acqua "buona" di Guamo, in Città, attraverso l'acqudotto del Nottolini.
    Una scelta di civiltà che restituisce a Lucca un'immagine appunto civile sempre più rara da trovare, laddove prevale la speculazione.

    09.08.2007


    Il Quotidiano LA NAZIONE
    RIPORTA LA NOTIZIA DI UN

    FIGLIO SEGRETO DI PUCCINI
    ecco gli articoli:


    Non scippate gli spalti!

    Ancora una volta si cerca di scippare l'identità e il valore storico monumentale di un "Luogo" di cui andrebbe invece rispettato il suo Geniu Loci.
    Non siamo assolutamente d'accordo con le proposte avanzate circa l'utilizzo degli Spalti (c/o ex Campo Balilla e/o altri ) delle Mura di Lucca al fine di collocarvi permanentemente eventi quali Lucca Comics, Summer Festival e altro. Questi tentativi miopi e maldestri, comportano una progressiva erosione del concetto di valore riferito al Bene Culturale e lo assoggetta e subordina all'evento di turno. In sostanza c'è il rischio che si voglia introdurre una sudditanza del Bene Culturale nei confronti dell'evento spettacolare/commerciale e con esso introdurre, ad arte, una modifica della percezione di valore dello stesso bene culturale, e in ogni caso limitarne la sua espressione e la sua immagine, tanto cara al lucchesi, e ai cittadini del mondo.
    Noi anvanziamo una proposta, alternativa, coraggiosa e strategica, alle Istituzioni e agli Enti che hanno a cuore la Città di Lucca e i suoi monumenti: creiamo le condizioni affinchè i grandi eventi siano collocati nell'attuale stadio di Porta Elisa, naturalmente una volta affrancato dalle manifestazioni calcistiche, per le quali sarebbe più opportuno trovare una nuova e più idonea collocazione territoriale.Potrebbe essere la soluzione per far quadrare il cerchio di tutti gli interessi legittimi presenti e prenderemmo due piccioni con una fava come si dice a Lucca.
    ocl.oltreserchioe e colline lucchesi


    "TERRITORIO", di Bernardo Rossi Doria
    (e PARTECIPAZIONE )

    a cura di Claudio Pardini Cattani

    Chi volesse dare una definizione esauriente della parola "territorio", si troverebbe oggettivamente in grande difficoltà. Si tratta infatti di un termine che raccoglie in sé una quantità vastissima di dati e di problemi.
    Un termine sintetico dunque, a cui si può far riferimento ragionando di molti diversi problemi, un termine di cui è difficile, almeno a prima vista, distinguere le connotazioni oggettive e quelle soggettive.
    Infatti il territorio, in Italia come altrove, è un termine su cui si incentra un dibattito ampio, culturale e politico, su cui si scontrano diverse concezioni del vivere umano, quello contingente come quello prossimo e quello futuro e futuribile. Ma è anche, il territorio, un qualcosa di materiale e reale che, al di là dei diversi metodi di interpretazione storica, è capace di rappresentare l'esperienza passata dell'umanità.
    Il suo studio, la conoscenza dei suoi aspetti più particolari rivelano le tracce sostanziali della storia dell'uomo, dei conflitti di cui è protagonista, dei suoi rapporti con l'ambiente.
    Esso è una sostanziale testimonianza permanente della storia dell'uomo. Una testimonianza del tutto particolare e ricca giacchè non è statica. E' in continuo mutamento col passare del tempo, cosicché si arricchisce di minuto in minuto di nuovi dati, di nuovi valori che il fare umano viene realizzando. E' perciò qualcosa di estremamente dinamico ed in movimento e dunque, al limite, la sua descrizione è sempre inattuale e non aggiornata.
    D'altra parte, la sua conoscenza è assolutamente indispensabile per ogni cittadino che voglia operare in maniera sociale, che voglia partecipare della comunità, giacchè la comunità tutta intera è fortemente condizionata, se non plasmata, in relazione alle caratteristiche del territorio e alla capacità di gestirlo, cioè di ricavarne rapporti utili genericamente produttivi.
    Negli anni (recenti), la popolazione del mondo è fortemente aumentata, ma soprattutto una parte di essa, decisamente minoritaria, è riuscita ad accentrare nelle sue mani dei potenti mezzi di produzione acquisendo la capacità di operare sul territorio in maniera enormemente più rapida ed incisiva che nel passato. Questo accentramento di potere, che si manifesta in molte forme diversificate e dimensionalmente non omogenee, ha fatto si che, contrariamente al passato o meglio, in maniera molto più evidente che nel passato, la grande maggioranza degli uomini vedano trasformarsi il territorio e l'ambiente in cui vivono, rimanendo in una posizione di forzata passività a cui sono spesso anche incoraggiati.
    Molto spesso vedendo un bosco tagliato, una montagna scrostata da una cava di pietra, l'acqua di un fiume sporca dai residui dell'inquinamento, una strada affollata di automobili, si ha motivo di essere scontenti e si vorrebbe contribuire a rimuovere le cause di questi fenomeni. Ma spesso, se non sempre, ogni tentativo di mettersi al lavoro in tal senso per poter vivere meglio viene frustrato o dalla mancanza di canali entro cui operare, o di strumenti culturali ed operativi per intervenire.
    Come mai non ci è consentito influire sulle decisioni che sappiamo essere state prese dagli uomini?
    Perché delle soluzioni logiche non si sono potute realizzare?

    Uno dei primi problemi è quello di comprendere il perché di certa dinamica del territorio. Eppure, sempre più i mezzi di comunicazione parlano di pianificazione, di organizzazione razionale dello spazio, di utilizzazione corretta delle risorse. Il piano regolatore urbanistico è quasi quotidianamente oggetto di discussione pubblica .
    Leggiamo ogni giorno sulla stampa che si studia, si approva, si modifica un piano. I dibattiti nelle assemblee comunali, i conflitti tra varie componenti della società italiana sono molto spesso legati a problemi di pianificazione del territorio.
    Ciò che si decide è poi sempre suffragato dal aprere dei cosiddetti esperti, famosi urbanisti, tecnici dei trasporti, ingegneri, chimici, storici dell'arte, ecc.
    La qualità e il prestigio dei loro pareri è spesso messa al di sopra delle vere e proprie responsabilità politiche, cosicché spesso, per incompetenza o per compiacenza, si tende ad eludere la responsabilità politica nascondendosi dietro la tecnicità dei pareri.

    Ma che cosa sono realmente questi tecnici? Per quale ragione un comune mortale, un maestro, un professore, un allievo non sono in grado di capire ciò che capiscono i tecnici e con essi o per essi i responsabili della gestione del territorio?
    La insoddisfazione della larga maggioranza dei cittadini per la maniera in cui il territorio viene gestito ha sollevato questi interrogativi al punto che qualcuno, opportunamente, si è proposto un quesito più pertinente e polemico. Perché i tecnici parlano soltanto con e per chi è al potere? Spiegano cioè come si gestisce il territorio ai sindaci, agli assessori, o ai ministri, e non ai cittadini comuni?
    I tipi di trasformazioni territoriali che stanno avvenendo in questi anni, la gravità dei problemi che la vera e propria gestione del territorio comporta attualmente, conferiscono, anzi richiedono, l'assunzione di responsabilità nuove da parte dei cittadini.
    Si tratta di responsabilità che un tempo si riassumevano in quelle puramente tecniche tradizionali e che ora tendono ad essere rivendicate a livello di base dai cittadini che si organizzano per questo scopo. Questa assunzione di responsabilità, che si manifesta in maniera sempre più vistosa attraverso il verificarsi di vertenze a scala urbana o territoriale tra cittadini e potere costituito, configura una nuova prassi nella formazione delle decisioni territoriali, realizza nuove procedure di pianificazione che, pure tra le resistenze delle istituzioni che considerano non ortodossi questi metodi, tendono invece ad assumere un loro proprio carattere di nuova ortodossia.
    Queste nuove procedure di pianificazione costituiscono un fenomeno positivo in quanto sono la risposta più concreta ed efficiente nei confronti della complessità ed articolazione dei problemi territoriali contemporanei. Ma è anche necessario che i protagonisti della partecipazione siano pronti ad affrontare questi ruoli relativamente nuovi con un atteggiamento e sulla base di una preparazione e di una educazione diversa da quella tradizionale. L'attuale caratterizzazione del movimento di partecipazione è determinata dal fatto che risulta un momento di denuncia, talvolta aspra, della condizione spesso intollerabile di vita nell'ambiente territoriale contemporaneo. E' avvenuto spesso che questo movimento abbia assunto anche capacità di documentare tecnicamente, con statistiche ed altri mezzi appropriati, le caratteristiche di questa condizione di disagio, e ciò è avvenuto perché, anche tra gli esperti tecnici, vi è chi si è ribellato alla prassi tradizionale tecnocratica per mettersi a disposizione di questo nuovo movimento. Ed è avvenuto anche che, proprio sulla base di questa capacità alternativa di rappresentare la realtà della situazione territoriale, le tradizionali istituzioni responsabili della gestione del territorio abbiano dovuto approfondire e modificare le loro decisioni.
    Ma è un fatto concreto e reale che il potere costituito si trova attualmente in posizione difensiva nei confronti di queste contestazioni. Lo stesso gergo correntemente adottato pone in termini di conflittualità il problema della partecipazione, tanto che si parla di lotte urbane e di vertenze territoriali.
    Vi è dunque un principio dialettico che presiede alla logica di queste nuove vie di formazione delle decisioni territoriali e tuttavia si ha spesso l'impressione che in questa materia non si riesca sfruttare tutte le potenzialità.
    La contestazione infatti per essere positiva deve trovare una sua capacità di proporre soluzioni alternative a quelle tendenziali denunciate. Anche perché è difficile pensare che l'interlocutore tradizionale, per quanto ben disposto, proprio a causa della sua collocazione, sia in grado o voglia avere quella capacità creativa che è necessaria per superare i conflitti.

    Anche a questo proposito esiste un gergo che si avvale della parola "alternativa": "uso alternativo del territorio", "fonti alternative di energia" e così per altri progetti futuribili …E' proprio dalla capacità di far divenire realistici e concretamente operativi attraverso l'azione i progetti alternativi di assetto della società e del territorio, che il fenomeno della partecipazione potrà trovare uno sbocco positivo alla propria attività. Ed è soltanto sulla base di un approfondimento della conoscenza della problematica del territorio che possono scaturire indicazioni di questo genere.

    30.07.2007


    DI PIETRO CANCELLI IL LOTTO ZERO
    E FAVILLA CHIUDA LA CAVA

    Il Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi sollecita il Governo a cancellare definitivamente il Lotto Zero.
    Ad oggi il progetto del Lotto Zero, approvato dalla VIA con prescrizioni, è fermo per l'opposizione della Regione. La Regione aveva anche fatto ricorso al TAR sul progetto complessivo del sistema tangenziale lucchese e a tale proposito sembra che il TAR del Lazio l'abbia rigettato. Siamo in attesa delle motivazioni dalla Regione.
    In campagna elettorale Di Pietro assicurò che non c'erano problemi : del Lotto Zero non c'era traccia e poi non c'erano soldi.
    Il ministro ha cioè detto esattamente ciò che ai cittadini dicevano i rappresentanti istituzionali alle assemblee del comitato nel 2005,all'inizio della battaglia contro il Lotto Zero! Affermazioni vecchie di due anni che sono state smentite dai fatti!
    Il progetto esiste, è stato approvato dalla VIA con prescrizioni e l'ulteriore corso richiede solo l'attivazione del motivato dissenso da parte del Governo.
    Prendiamo atto che, oggi, il Governo Prodi non ha intenzione di andare avanti sul Lotto Zero, ma domani un altro governo cosa farà?
    Sul problema della mancanza di soldi, il Comitato ha visionato una registrazione di un servizio di NOI TV dove, nell'estate del 2006, si dava notizia che il ministro Di Pietro, a seguito di verifiche, aveva trovato nelle casse della società autostradale ben 480 milioni di euro, risparmiati sulla manutenzione e accantonati. Di Pietro li ha svincolati e sono stati utilizzati per finanziare la terza corsia dell'autostrada Viareggio La Spezia.
    Guarda caso …… 480 milioni,quelli che servivano per realizzare un'intervento come quello del Lotto Zero! Forse allora chi affermava che i soldi c'erano non millantava.
    Il Comitato prende atto di tutto ciò e sollecita il ministro Di Pietro a riportare il progetto all'attenzione della VIA in modo che la stessa, sulla base della dimostrata impossibilità di ottemperare alle prescrizioni dettate, sancisca la definitiva bocciatura del progetto.
    Il Comitato chiede al Sindaco Favilla che uno dei primi ordini del giorno dei prossimi Consigli Comunali preveda il dibattito sulla carenza infrastrutturale lucchese, sulle relative decisioni da prendere, decisioni che, conformemente al suo programma elettorale, non risuscitino il Lotto Zero e, nell'occasione, possa dare la possibilità al consiglio comunale di esprimersi a proposito, visto che con Fazzi la cosa non fu possibile, tanto che cercò di rimediare assicurando una misera copertura politica utilizzando il parere blindato e fuori luogo della Giunta Municipale, cosa che ha favorito la sua eclissi.
    Il Comitato intende farsi anche portavoce dei cittadini di Arliano, Nozzano, Balbano, circa la questione di Cava Batano. I cittadini chiedono al Sindaco Favilla che non dia ulteriori proroghe.
    La cava doveva chiudere a settembre del 2005 e l'amministrazione Fazzi attraverso successive proroghe ha permesso l'allungamento dell'autorizzazione sino al prossimo settembre 2007. I cittadini si aspettano quindi, finalmente, una soluzione definitiva della questione e conseguentemente anche la chiusura della discarica allocata in cava. E poi avanti tutta con il secondo lotto di fognature a Balbano e la manutenzione delle strade attualmente in condizioni pietose.

    Oltreserchio 12.07.07


    ASSEMBLEA DEI COMITATI TOSCANI
    Svoltasi a FIRENZE il 07.07.'07

    Oltre 150 comitati, ognuno rappresentato da due delegati, si sono riuniti in assemblea a Firenze e hanno approvato il loro STATUTO e un DOCUMENTO di ANALISI e di INDIRIZZI che guiderà le iniziative dei Comitati in Toscana.
    L'Assemblea ha deciso che il Coordinamento dei Comitati si chiamerà

    "RETE TOSCANA per la DIFESA del TERRITORIO"

    Un apposito SITO, denominato
    www.territorialmente.it

    permetterà ai Comitati di interfacciarsi e ai cittadini di accedere a tutte le informazioni, le iniziative, le proposte, della RETE TOSCANA DEI COMITATI.

    All'Assemblea è intervenuto telefonicamente ZANZOTTO, il più grande poeta italiano vivente che ha condiviso e incitato l'iniziativa dei Comitati

    Nel Comune di Lucca hanno aderito alla RETE TOSCANA i seguenti Comitati:

    • Associazione Amici Archeologia Industriale di Lucca
    • Associazione Italia Nostra, Sezione di Lucca
    • Associazione Laboratorio Urbanistica Partecipata S.Concordio
    • Comitato Insieme per l'Oltreserchio e Colline Lucchesi
    Nel LINK "RETE TOSCANA per la DIFESA del TERRITORIO"

    è possibile trovare l'elenco dei Comitati aderenti, in costante evoluzione, il testo dello STATUTO e del DOCUMENTO di ANALISI e di INDIRIZZI approvato dall'Assemblea e una documentazione fotografica dell'assemblea.


    L'Assemblea Generale prevista per il giorno 30 giugno è stata posticipata al 7 Luglio e si svolgerà con le stesse modalità, negli stessi luoghi.

    Grazie
    La Segreteria
    Sergio Morozzi

    scarica la locandina


    COORDINAMENTO DEI COMITATI
    TOSCANI

    per la difesa del territorio

    30 GIUGNO 2007
    ore 10.00 / 14.00 - Sala AUDITORIUM
    del Consiglio Regionale della Toscana - via Cavour 4
    ore 14.30 / 19.00 - Sala EST-OVEST
    della Provincia di Firenze - via Ginori 12
    ASSEMBLEA GENERALE
    DEI
    COMITATI TOSCANI
    ORIENTAMENTI
    VERTENZE
    ORGANIZZAZIONE
    Introduce i lavori
    Alberto Asor Rosa
    Partecipano:
    i referenti dei
    Comitati Toscani
    i rappresentanti nazionali delle associazioni:
    F.A.I
    LEGAMBIENTE
    W.W.F.
    ITALIA NOSTRA
    L'organizzazione ringrazia Fabio Roggiolani, Consigliere Regione Toscana VERDI per l'UNIONE e
    Luca Ragazzo, Capogruppo VERDI Provincia di Firenze per aver favorito generosamente l'uso delle
    due sale pubbliche per la nostra iniziativa.


    ELEZIONE SINDACO DEL COMUNE DI LUCCA
    Risultati Ballottaggio: del 10-11-GIUGNO 2007

    Candidato Voti %
    MAURO FAVILLA 24.408 52,47
    ANDREA TAGLIASACCHI 22.112 47,53

    Risultato %
    Voti validi 46.520 98,4
    Bianche 223 0,47
    Nulle 528 1,12
    Contestate 7 0,01

    Votanti % Iscritti
    Maschi 22.809 63,74 35.787
    Femmine 24.469 61,2 39.983
    Totale 47.278 62,4 75.770

    IL NUOVO SINDACO E'
    MAURO FAVILLA

    Clicca qui per scaricare il programma (file .doc)


    Coordinamento dei Comitati Toscani
    per la difesa del Territorio

    Ai componenti della Segreteria e del
    Consiglio scientifico del Coordinamento dei Comitati
    toscani per la difesa del territorio

    A tutti i componenti dei Comitati toscani

    Care amiche e cari amici,

    il giorno 1 giugno s'è svolto a Firenze (nella sede del WWF, che ringraziamo) un incontro della Segreteria e del Consiglio scientifico del Coordinamento dei Comitati toscani per la difesa del territorio.
    Nel corso dell'incontro si sono scambiate informazioni e prese decisioni, che vi trasmetto pressoché integralmente e che vi prego di leggere con attenzione, perché comportano un impegno molto grande da parte di tutti.
    1. Sono state esaminate le schede del censimento dei Comitati aderenti al Coordinamento, pervenute entro il 25 Maggio. Il risultato è impressionante per quantità e qualità.
      I Comitati (almeno quelli rivelatisi) sono in Toscana più di cento. Coprono fittamente l'intero territorio regionale (salvo, per ora, la provincia di Livorno). Affrontano le materie più varie: paesistiche, ambientali, viarie, della salute, energetiche, ecc.
      E' altamente probabile altresì che la recensione finora compiuta non sia completa : e che il prosieguo del lavoro, comprese le iniziative più avanti descritte, ne farà rivelare (o addirittura sorgere) altri.
      Nella grande maggioranza dei casi, - e questo è estremamente significativo, - è evidente che i Comitati propongono, non solo il caso o i casi particolari che li riguardano, ma un diverso modello di sviluppo contrapposto a quello dominante.

      Da questo punto di vista c'è dunque un problema di approfondimento, d'indirizzo e di organizzazione del lavoro, che dovremo cominciare a studiare fin dalle prossime scadenze.

      Intanto , un'apposita Commissione (mista della Segreteria e del Consiglio) sta lavorando sulle schede per prepararne una forma più semplice e comunicativa, che verrà presto trasmessa a tutti i singoli Comitati (affinché tutti possano avere la medesima visione d'insieme).

      Colgo l'occasione per ricordarvi qui che, fra gli impegni assunti precedentemente, alla "mappa dei Comitati" dovrà seguire la "mappa degli scempi" in Toscana: strumento fondamentale di conoscenza e di denuncia, i cui lineamenti tuttavia s'incominciano a intravedere (com'è ovvio) nella stessa "mappa dei Comitati". Ma questo secondo impegno dovrà essere preparato in maniera specifica e molto accurata.

    2. Nel corso della Riunione suddetta sono stati affrontati anche problemi di ordine organizzativo (composizione e responsabilità della Segreteria del Consiglio scientifico del Coordinamento, altre possibili forme di organizzazione, ecc.) . Ma, come vedrete, la loro soluzione è stata rinviata, - correttamente, penso, - allo svolgimento del punto successivo.
    3. Avevamo già deciso che prima della prossima estate avremmo indetto L'Assemblea generale dei Comitati toscani per la difesa del territorio: da considerarsi un primo punto d'approdo dell'inteso lavoro già svolto e punto di partenza per la programmazione di quello successivo.
      Abbiamo ora deciso che l'assemblea si svolga il 30 giugno a FIRENZE con inizio alle ore 10 presso L'Auditorium della Regione Toscana in Via Cavour, 2.
      Si tratta, come potete facilmente capire, di una tappa importantissima: anzi, decisiva, sia per la capacità di organizzazione ed elaborazione del Coordinamento e degli stessi singoli Comitati, sia per la sua esterna (massmediatica e giornalistica) visibilità, che in questa fase finisce per essere un elemento essenziale del processo che abbiamo appena iniziato.

    Vi prego perciò di dispiegare il massimo dell'impegno perché la partecipazione sia la più alta possibile.

    In merito all'Assemblea (forme, modi e obbiettivi) ci siamo concertati in questo modo:

       A. Forma dell'Assemblea

       A1. Vi partecipano, - secondo quanto stabilito a Firenze nella riunione costitutiva del Coordinamento, - due delegati per ciascun Comitato.
    Questi delegati hanno potere di voto sulla composizione degli organismi e sulle eventuali scelte di indirizzo.

       A questo proposito:

    • Siete pregati di inviarci quanto prima eventuali integrazioni (molti Comitati hanno indicato un solo nominativo dei due a disposizione) o variazioni dei delegati indicati nella scheda A, a suo tempo inviataci, per poter organizzare le forme di votazione;
    • Per la Segreteria e il Consiglio sarebbe auspicabile che ogni Comitato o Coordinamento locale, preparasse preventivamente una lista di esperti da candidare qualora l'assemblea decidesse di dare origine a rappresentanze comuni o per aree geografiche o scientifiche o tematiche, ecc.
        A2 E' prevista, naturalmente, la partecipazione del pubblico, che anzi ci si augura estremamente vasto (ed è compito soprattutto vostro ottenere che questo avvenga).
       A3. E' prevista la partecipazione di delegazioni di Comitati, provenienti da altre Regioni ( per es., il Veneto, l 'Umbria, ecc). Anzi, se alcuni di voi hanno già rapporti con questi, possono autonomamente procedere ad una catena d'inviti, curando al tempo stesso che noi ne siamo informati.
        A4. E' prevista, ovviamente, la presenza delle Istituzioni regionali toscane, delle Sovrintendenze, delle grandi Associazioni ambientaliste.

       B. Svolgimento dell'Assemblea
    Sono previste tre relazioni introduttive:

    • Asor Rosa, Lineamenti dell'attuale situazione politico-ambientalista
    • Baldeschi, Lineamenti della legislazione territoriale e urbanistica in Toscana
    • Morozzi, Rapporto sulla fisionomia dei Comitati come si delinea dalle analisi delle schede.

    Inoltre, a parte l'ampio spazio da dedicare al dibattito, sono previste comunicazioni su:

    • sito Web del Coordinamento (Pizzati)
    • Cartografia dei Comitati in Toscana (Greppi)

       C. Obiettivi dell'Assemblea

    • Ridefinizione dei compiti della Segreteria e del Consiglio scientifico
    • Loro ricomposizione (e/o integrazione)
    • Inizio del lavoro di programmazione sulla "mappa degli scempi" in Toscana
    • Probabile organizzazione del lavoro futuro in Commissioni su basi tematiche
    • Individuazione delle politiche e degli strumenti da usare nei confronti delle Amministrazioni locali e regionali; richieste al Ministero dei Beni Culturali e a quello dell'ambiente; accordi di collaborazione con altri Comitati non toscani.

    Care amiche e cari amici,
    è chiaro che in questa fase sono auspicabile da parte vostra ulteriori proposte tematiche e spunti per il dibattito, di cui terremo conto per quanto possibile in un quadro già così affollato di problemi.
    Dopo alcuni mesi d'intenso lavoro, non privo di difficoltà e di qualche dubbio, non vi può risultare evidente ora che la tappa che andiamo a preparare costituisce l'architrave della nostra successiva presenza in Toscana, e forse anche altrove.
    Anche a nome della Segreteria e del Consiglio scientifico, vi auguro buon lavoro per il migliore risultato della nostra iniziativa.

    Vostro
    Alberto Asor Rosa


    IL COMITATO

    "INSIEME PER L'OLTRESERCHIO E COLLINE LUCCHESI"

    HA ADERITO AL

    "COORDINAMENTO TOSCANO DEI COMITATI
    PER LA DIFESA DEL TERRITORIO"

    Si comunica che il "Comitato "Insieme per l'Oltreserchio e Colline Lucchesi" ha aderito al "Coordinamento Toscano per la difesa del territorio", promosso dal Prof. Asor Rosa. Il Comitato sarà rappresentato dall'Arch. Claudio Pardini Cattani e dal Prof. Paolo Buchignani.
    Con l'adesione, "Insieme per l'Oltreserchio e Colline Lucchesi", con i suoi rappresentanti, avrà il diritto di partecipare all'assemblea del Consiglio di Coordinamento Toscano.
    Tale adesione "… consentirà non solo di entrare in Rete (struttura di servizio per mettere in comune un patrimonio di esperienze e conoscenze; promuovere grandi iniziative comuni; aver maggior peso all'interno della società civile; essere interlocutori più credibili nei confronti delle Istituzioni locali e centrali) ma anche ottenere una visibilità al di là del raggio talvolta breve entro cui molti di questi ( Comitati ) hanno finora operato. Questa operazione di autoriconoscimento è condizione essenziale per passare alle fasi successive e al tempo stesso di per sé un elemento di forza" . ( Asor Rosa )
    L'obiettivo del Comitato è sempre stato quello di creare le condizioni idonee per favorire la sensibilizzazione e la partecipazione della popolazione, nei confronti delle problematiche del territorio e dell'ambiente. Il Comitato auspica la condivisione di percorsi di maturazione, consapevolezza, e lotta, per contribuire alla realizzazione di un futuro migliore per le persone di oggi e per le future generazioni.
    27.05.2007

    Per il Comitato "Insieme per l'Oltreserchio e Colline Lucchesi "
    Claudio Pardini Cattani

    Clicca qui per scaricare la Costituzione del Coordinamento dei Comitati toscani per la difesa del territorio


    Dal sito EDDIBURG.IT
    "Città Territorio"

    abbiamo tratto alcuni interventi inseriti nel Link Città Territorio. Si tratta di contributi che si prefiggono di rilanciare l'Urbanistica Riformista e di contrastare un utilizzo indiscriminato del territorio guidato esclusivamente dall'obiettivo di realizzare rendita e speculazione in luogo di reddito e sviluppo sostenibile.
    Qualche anno fa all'arch. Insolera, che stava elaborando il Piano Strutturale di Lucca, dissi che occorrevano individuare delle "soglie di sostenibilità" per realizzare un'urbanistica sostenibile. Occorreva cioè capire e individuare i limiti oltre i quali non si poteva occupare ulteriormente il territorio, antropizzarlo, pena la perdita dei valori fisici e culturali dello stesso. Insolera mi rispose: " ..nelle soglie ci si inciampa ".
    Sul momento interpretai tale risposta come un tentativo di svicolare. Oggi mi è ritornata in mente quella risposta e mi pare che fotografi bene la situazione che stiamo vivendo.
    Le soglie, alla fine, sono state inserite ( ! ), prescritte dagli strumenti urbanistici sovraordinati e nei Piani Strutturali, ma spesso sono state disattese usufruendo e sfruttando dei veri e propri "bug" di sistema, dimostrando ancora una volta che l'obiettivo riformista di un'urbanistica sostenibile non è raggiungibile se la politica, la cultura, l'apparato, non riesce a fare sistema o non vuol fare sistema in riferimento e in coerenza con gli obiettivi prefissati.
    Arch. Claudio Pardini Cattani

    ELENCO CONTRIBUTI:

    CONTRIBUTO N° 1 - Intervista a Campos Venuti, urbanista e partigiano Autore: Marcucci, Gigi

    CONTRIBUTO N° 2 - Il PIT-Toscana: un progetto neosviluppista Autore: Pizziolo, Giorgio

    CONTRIBUTO N° 3 - Quella strada apre il pascolo all'edificazione sulle colline Autore: Pasquinucci, Giorgio

    CONTRIBUTO N° 4 - Una proposta per la salvaguardia immediata del territorio Toscano La proposta avanzata da Paolo Baldeschi e Alberto Magnaghi in un dibattito sul PIT a Empoli (11 maggio 2007)

    CONTRIBUTO N° 5 - Tra consumo di suolo e pianificazione partecipata Autore: Mezzi, Pietro

    CONTRIBUTO N° 6 - Paesaggio a rischio. A Casole spuntano 55 alloggi al posto di colonica e fienili Autore: Mattioli, Augusto

    CONTRIBUTO N° 7 - Così stanno rubando le rive del Po Autore: Meletti, Jenner


    10 MAGGIO 2007

    Il VESCOVO di PISTOIA
    Sua Eccellenza MANSUETO BIANCHI

    NELLA SUA CHIESA DI ORIGINE
    A S.MARIA a COLLE

    CELEBRA LA SANTA MESSA per la

    FESTA DI S.CATALDO
    PATRONO DEI COLLESI

    guarda la documentazione fotografica, della celebrazione
    nel LINK:
    Oltreserchio Terra di Spiritualità.
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    RIPENSARE L'URBANISTICA

    Il problema dell'architettura, oggi, non sta nei sottotetti come qualcuno ha ritenuto di dover sottolineare.
    Non è quello il problema e d'altra parte al cittadino tartassato, lasciamo la possibilità di rialzare un edificio, senza dover occupare altro suolo. Diamogli, magari, la possibilità di ospitare un figlio che intenda metter su famiglia, od ospitare un genitore anziano e, perché no, facciamogli risparmiare gli oneri, che insieme alla relazione geologica, alla sismica e all'onorario del professionista contribuiscono a rendere i prezzi delle abitazioni altissimi, spesso insostenibili.
    Non è peregrina la motivazione che la norma potenzialmente consente, in sede di ristrutturazione, un adeguamento tecnologico. Tale adeguamento io lo renderei inscindibile dall'intervento in questione, per esempio attraverso l'installazione di pannelli solari e fotovoltaici.
    La Regione Toscana ha recentemente messo a disposizione dei Comuni 15 milioni di euro per sostenere e incentivare questi interventi. Tra due anni entreranno a regime le direttive europee che prescriveranno l'installazione e l'utilizzo di tecnologie alternative per la produzione di energia a livello dei singoli edifici.
    A livello urbanistico emergono ben altre problematiche meritevoli di attenzione, tra le quali la trasformazione delle serre in edifici e le sanatorie giurisprudenziali. Queste procedure, una derivante da una sollecita applicazione di una norma regionale e l'altra da una prassi giurisprudenziale, sempre più applicata dai Comuni, realizzano una perversa trasformazione della destinazione d'uso del territorio che prescinde dalle sue caratteristiche e dai suoi valori baypassando vincoli e destinazioni di zona. La sanatoria giurisprudenziale tra l'altro, apre spazi per condoni edilizi mascherati, a livello locale, sotto forma di strumenti urbanistici confezionati ad personam.
    Voliamo più alto e facciamo nostra una riflessione di Zanzotto: " … oggi l'urbanistica non è più uno strumento che restituisce armonia ed equilibrio alla Città e al Territorio. L'urbanistica sempre più appare affetta da una compulsione maniacale edilizia che riempie tutti gli spazi vuoti ". Gli spazi vuoti sono considerati il nulla, qualcosa da riempire. Eppure sempre Zanzotto ci suggerisce che gli spazi vuoti in effetti sono pieni di colori, di emozioni, spesso sono luoghi che danno senso alla vita. Provocatoriamente Zanzotto dice che oggi assitiamo allo "sterminio dei campi".
    I cultori della disciplina urbanistica sono soliti indicare l'evoluzione urbanistica secondo " generazioni dell'urbanistica". La prima generazione è stata quella della rendita e della ricostruzione ( periodo del secondo dopoguerra ), poi è seguita la seconda generazione ossia quella dell'espansione, quindi la terza generazione che avrebbe dovuto essere caratterizzata dalla trasformazione e dal ridisegno urbano, dall'assegnazione di valore paesistico ai Piani (dagli anni '80 in poi ). Quest'ultima generazione è stata molto frastagliata e spesso boicottata nei suoi principi ispiratori. E' stato accantonato il Piano Programma a favore del Piano Progetto, si è affermata una generale deregulation urbanistica, si è ritenuto di dover mettere in discussione addirittura il principio degli standards urbanistici su cui fino ad allora si era basata una equilibrata pianificazione urbanistica, sostituendoli con un'aleatoria "filosofia prestazionale" che, nei fatti, ha ridotto la vivibilità delle zone urbanizzate.
    A Lucca, oggi, stiamo assistendo ad una preoccupante involuzione nell'urbanistica. Lo strumento urbanistico approvato dal Comune nel 2004, appare un Piano vecchio, di seconda generazione. Lucca deve guardare oltre, per esempio a quei paesi del nord Europa dove, al contrario, si assiste ad una nuova, feconda generazione dell'urbanistica, attraverso l'elaborazione e attuazione di Piani che puntano sulla qualità, sull'innovazione tecnologica, sul risparmio energetico, su di un corretto rapporto con l'ambiente.
    La nuova generazione dei Piani deve rappresentare un importante momento di ripensamento dello sviluppo, alla luce dei cambiamenti climatici e delle emergenze planetarie ( carenza di acqua, carenza e utilizzo fonti energetiche ).
    Occorre un cambio di paradigma che prenda atto della limitatezza delle risorse, dell'enorme impronta ecologica prodotta dal'occidente e di quella altrettanto grande che si sta sedimentando e sovrapponendo con l'emergere dei paesi asiatici. Concetti come riequilibrio, riduzione del consumo energetico, ottimizzazione delle risorse, ricerca fonti energetiche alternative, riduzione dell'inquinamento, riduzione dei consumi, innovazione tecnologica, devono costituire gli assi portanti della nuova generazione urbanistica; non è possibile prescindere da ciò, in caso contrario è scontata l'implosione della nostra civiltà.
    Glocal, ossia pensare globalmente e agire localmente, per far fronte alle problematiche complesse che stanno maturando, deve diventare l'obiettivo prioritario e strutturare le politiche e i comportamenti dell'individuo come dei governi.

    26.04.2007

    Claudio Pardini Cattani


    IDEE E PROPOSTE del
    CIRCOLO CULTURALE E AMBIENTALE
    "INSIEME PER L'OLTRESERCHIO"

    PER

    L' OLTRESERCHIO

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    sommario:

    VIABILITA'- FOGNATURE - DISCARICHE E CAVE - EX OSPEDALE PSICHIATRICO ATTREZZATURE SCOLASTICHE - RIPETITORI/ELETTRODOTTI CASTELLO DI NOZZANO - REGIMAZIONE E SICUREZZA IDRAULICA - TUTELA DELLE ACQUE

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    Acqua.L'acqua minerale

    "Quanto paga e quanto inquina in un anno una persona che consuma acqua in bottiglie di plastica nella misura di 1 litro al giorno? Trecentossessantacinque litri corrispondono a poco più di 40 confezioni da 6 bottiglie di 1,5 litri (240 bottiglie). Ai prezzi attuali il costo va da 80 a 180 euro l'anno. Per trasportare 15 tonnellate, che corrispondono a 10.000 bottiglie d'acqua da 1,5 litri, un camion consuma 1 litro di gasolio ogni 4 km (25 litri ogni 100 km). Ipotizzando una percorrenza media di 1000 km, tra andata e ritorno (l'acqua altissima e purissima che va dall'Alto Adige alla Sicilia ne percorre moltio di più ), il consumo di gasolio ammonta a 250 litri, ovvero 250.000 cmc che, divisi per 10.000 bottiglie corrispondono a 25 cmc di gasolio per bottiglia. Moltiplicando 25 cmc per 240 bottiglie si deduce che il consumo giornaliero pro capite di 1 litro di acqua in bottiglia comporta un consumo di 6 litri di gasolio all'anno. A questi 6 litri di gasolio vanno aggiunti:

    • i consumi di petrolio per produrre le bottiglie di plastica ( 8 kg per 240 bottiglie ),
    • i consumi di gasolio dei camion che trasportano le bottiglie di plastica vuote dalla fabbrica che produce all'azienda che imbottiglia l'acqua e dei camion della nettezza urbana che le trasportano dai cassonetti agli impianti di smaltimento,
    • i consumi di benzina degli acquirenti nei tragitti casa- supermercato- casa e casa- cassonetti- casa.
    • Ipotizziamo quindi che il consumo totale annuo di combustibile fossile pro capite di una persona che compri l'acqua in bottiglie di plastica sia di almeno 8 litri di gasolio/benzina oltre gli 8 kg di petrolio. Una famiglia media di 4 persone spende quindi ogni anno da 320 a 720 euro e fa bruciare almeno 32 litri di combustibili fossili per bere acqua in bottiglie di plastica invece dell'acqua potabile che sgorga dal rubinetto di casa. Evidentemente pensa di ottenere vantaggi superiori ai costi economici che sostiene e ai danni ecologici che genera. Dal punto di vista chimico e batteriologico questi vantaggi non ci sono. Dal punto di vista organolettico possono esserci se l'acqua distribuita dall'acquedotto è troppo clorata. Ma per toglierle il sapore di cloro è sufficiente scaraffarla con un po' di anticipo, o utilizzare appositi filtri che con un costo molto minore, senza fatica né perdite di tempo consentono di eliminarlo. In realtà il costo dell'acqua minerale in bottiglia comprende anche il costo delle frottole che si bevono insieme ad essa. Una di queste acque, secondo la pubblicità, fa digerire tutto, non c'è indigestione o ingordigia che tenga. Più ne bevi e più digerisci. Una fa fare tanta pipì ( come tutte le acque più ne bevi più ne fai, anche con quella del rubinetto ). Una ha un effetto collaterale sorprendente: risveglia il desiderio erotico. Una è fatta con energia verde al cento per cento. Ammesso che un'energia senza impatto ambientale esista, anche la plastica della bottiglia è di energia verde, anche il gasolio necessario per trasportarla?. Un'altra è altissima e purissima ( vorrei vedere). Una si pubblicizza facendo fare una pernacchia a una particella di sodio che poi se la ride da sola. Una è di qualità trasparente ( ci mancherebbe che fosse anche torbida..) Una a volte fornisce l'apporto di calcio necessario a prevenire l'osteoporosi nella terza età, a volte è utile nella prevenzione della calcolosi perché è povera di calcio. Insomma solo se si beve di tutto si può scegliere di bere l'acqua in bottiglia. Se invece non si beve di tutto e al posto dell'acqua in bottiglia si beve dal rubinetto, si ottiene un risparmio economico che comporta una diminuzione dell'inquinamento ambientale e un miglioramento della qualità della vita individuale. E una decrescita del PIL in conseguenza della diminuzione non solo della domanda di acqua in bottiglia, ma anche dei prodotti petroliferi utilizzati in tutte le fasi della produzione e del trasporto. Ciò disturba non solo le industrie che imbottigliano e vendono acqua minerale, le aziende di trasporti e le industrie petrolchimiche, ma anche i ministri delle finanze perché riduce il gettito dell'IVA sulle vendite di acqua in bottiglia e delle accise sui carburanti che si consumano per produrle e trasportarle; gli altri ministri perché di conseguenza si riducono gli stanziamenti dei loro bilanci; i sindaci e i presidenti delle aziende municipalizzate, o consorzi, o spa a prevalente capitale pubblico per la gestione dei rifiuti perché diminuiscono gli introiti delle discariche e degli inceneritori; i gestori di reti di teleriscaldamento alimentate da inceneritori, perché devono rimpiazzare la cerenza di combustibile derivante da rifiuti ( che ritirano a pagamento ) con gasolio ( che devono comprare ). Prima al paese bevevo acqua di sorgente, o quella dell'acquedotto, ma ora, in città, con i soldi dello stipendio posso comprare la minerale. Si lo so che le bottiglie di plastica fanno aumentare i rifiuti, ma io ho una coscienza ecologica e sono convinto che non c'è un futuro per l'umanità senza uno sviluppo sostenibile. Per questo faccio una scrupolosa raccolta differenziata. Inoltre comprando l'acqua in bottiglia sostengo l'occupazione nelle aziende che producono bottiglie di plastica, nelle aziende di trasporto, nelle agenzie pubblicitarie che inventano tanti spot spiritosi, nelle aziende che raccolgono e smaltiscono i rifiuti. Sono un benefattore dell'umanità. Eppure, nonostante i miei comportamenti virtuosi, adesso vogliono costruire un termovalorizzatore nel quartiere dove abito. Dicono che è un impianto sicuro e non emette inquinanti, come i vecchi inceneritori. Anzi, le ultime analisi dimostrano che ne esce un'aria più pulita di quella che entra. D'altra parte se i rifiuti aumentano occorrerà trovare un sistema ecologicamente corretto di smaltirli. Però l'inceneritore, pardon il termovalorizzatore, avrei preferito che lo facessero un po' più lontano da casa mia."

    Tratto da M.Pallante
    pardipardo
    Grazie staff


    Tre progetti per Maggiano

    (Un apposito Master ha messo a punto tre ipotesi di rifunzionalizzazione dell'ex manicomio di Fregionaia. Questo eccezionale complesso già ospita, nel suo nucleo monumentale, la "Fondazione Tobino", questa parte del complesso sarà in tempi brevi restaurata con i finanziamenti messi a disposizione dal Ministero dei Beni Culturali)

    PROGETTO GRUPPO 1
    Elena Confortini-Prato / Juri Favilli-Pisa / Gioia Martini-Lucca / Giovanni Todesca - Firenze

    I LUOGHI DELLO SPIRITO... ingresso libero non per tutti... solo per pazzi

    Mario Tobino scriveva: "L'alienato nel manicomio è libero, sbandiera, non tralasciandone alcun grano, la sua pazzia, il manicomio è il suo regno dove dichiara se stesso, che è il compito della persona umana…per ogni persona la maggior gioia è manifestarsi…" L'ex ospedale psichiatrico potrebbe tornare ad essere un luogo di manifestazione libera, un supermarket delle espressioni umane unito ad un grande albergo-ostello e al nuovo concetto di co-housing. Una cittadella dove vivere il teatro, il cinema, la musica, la letteratura, la pittura, la scultura e tante altre attività con un comune denominatore: la voglia di condividere se stessi con gli altri.

    PROGETTO GRUPPO 2
    Fabio Costantini- Venturina / Dafne Fontani - Firenze / Elena Patria - Rovigo / Carlotta Premazzi - Carrara / Gabriele Stefanel - Lecce

    URBANIZZAZIONE DEL COMPLESSO MONUMENTALE

    Una fascia di territorio edificato, ma non urbanizzato, divide Maggiano da Lucca. Un percorso unidirezionale tra Città e agglomerato informe. Creare relazioni, definire l'identità, trasformare le distanze tra il costruito da rapporti di vicinanza a complesse relazioni dialettiche. Progettare l'ex centro ospedaliero di Maggiano e renderlo il cuore di un organismo urbano. Da qui l'idea di ripensare l'edificio, creare spazi per un abitare contemporaneo, dove l'attività pubblica e quella privata si contaminano e valorizzano a vicenda. Vivere di pluralità di luoghi e relazioni, principio generatore del complesso compositivo e interpretativo dei nuovi spazi. Tutto si intreccia attraverso percorsi che aprono alla dialettica del confronto sia a livello materiale che sociale. Le persone e i luoghi, così come il passato e il futuro, non sono solo vicini, ma dialogano tra loro: creano un'identità, acquisiscono una coscienza, organizzano il presente e programmano il futuro. Nuovo segno distintivo, forte elemento di contemporaneità, la pelle che avvolge e penetra il costruito, involucro metallico che rimodella i fronti e scava la materia, superficie malleabile che ridefinisce le gerarchie spaziali.

    PROGETTO GRUPPO 3
    Lucia Cataldi -Lecce / Simone Gobbo- Treviso / Alberto Mottola - Treviso

    RIUSO, TRASFORMAZIONE E INNOVAZIONE PER LA COMUNITA' DEL " VIAGGIO DELLA MENTE "

    Il gruppo di lavoro composto dagli architetti Lucia Cataldi, Simone Gobbo e Alberto Mottola, propone, per il grande Complesso Monumentale di Maggiano, una destinazione d'uso che è tema di attuali teorie sugli studi della mente. I luoghi di progetto si identificano quali i più idonei all'ubicazione delle diverse discipline che, ai vari livelli, si occupano delle ricerche sui condizionamenti psichici, propri delle evoluzioni sociali. Più in particolare si tratta di creare un grande polo che ospiti non solo una ricerca medico scientifica, ma anche le attività ( ludiche, sensoriali, emozionali, rilassanti, ecct.) che concorrono al benessere psicofisico dell'individuo. Un luogo in cui trovare occasioni di ri-creazione della propria personalità, oggi così fortemente vincolata da stressanti ritmi metropolitani, oltre che da alienazioni sociali che troppo spesso sfociano, ad esempio, in arbitrarie aggressive forme di affermazione dell'io. L'approccio architettonico ha inteso conservare la memoria del trascorso "viaggio nelle mente", mantenendo il vecchio edificio quale contenitore degli spazi per le attività applicative e della ricettività e riunire invece in un nuovo elemento architettonico le funzioni specifiche e di ricerca; ponendo i nuovi spazi in uno stretto dialogo compositivo. La fitta vegetazione circostante costituisce un ulteriore elemento compositivo, e va a rafforzare il processo di "scoperta" attraverso un naturale "filtro verde", liberamente accessibile, che svincola la collina dalla condizione di reclusione e di isolamento in cui si è trovata per lunghi lustri. I due principali elementi compositivi, il vecchio ed il nuovo edificio, sonio raccordati da un terzo fondamentale spazio aperto che li contiene e separa: la "piazza". E' questo uno spazio generato dall'attrito tra i due primi due, è un luogo in cui non vige apparentemente ordine progettuale, è il momento del silenzio, dell'ascolto dell'urlo interiore.

    ED INFINE…IL NOSTRO AUSPICIO….!!!

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    STANZIATI UN MILIONE E MEZZO DI EURO
    PER IL RESTAURO DELL'IMMOBILE CHE A MAGGIANO,
    NELL'EX OSPEDALE PSICHIATRICO,
    OSPITERA' LA FONDAZIONE TOBINO!!!
    01.03.2007


    PER UNA CITTA' VIVA

    Il recupero della componente residenziale è fondamentale. Gli abitanti del Centro Storico diminuiscono, diventano sempre più anziani e sempre meno lucchesi, molte case rimangono vuote essendo utilizzate come seconde case e utilizzate solo per certi periodi.

    L'identità fisica e culturale del"luogo Centro Storico" è messa in discussione, la lucchesità si va perdendo e non si sostituisce e non si integra con altra identità, il pericolo di arrivare ad un luogo indistinto, privo di relazioni è reale.

    D'altra parte per una giovane coppia è impossibile, visti i prezzi, pensare di venire ad abitare nel Centro Storico.

    La passata amministrazione non ha certo contribuito a calmierare i costi e a fare una politica pro residenza. L'intero patrimonio comunale è stato affidato alla Polis che progetta secondo i suoi interessi, al di fuori di un obiettivo di riequilibrio urbanistico e sociale.

    L'obiettivo è recuperare questo immenso patrimonio e utilizzarlo per politiche di sviluppo residenziale stanziale, per allocazioni culturali, istituzionali, per spazi di partecipazione e a servizio della cittadinanza, per le esigenze dei giovani e l'assistenza agli anziani, con una zoommata: a Lucca manca una piscina che sia degna di tale nome e in cui si possano organizzare per esempio gare sportive, come succede a Capannori e Massarosa, ecct. Basta, infine, con i progetti speculativi, la dimensione del Centro Storico di Lucca non se lo può permettere, pena la perdita della sua identità.

    02.03.2007

    ocl.oltreserchioecollinelucchesi@yahoo.it


    I GRANDI CONTENITORI EDILIZI DENTRO UN'IDEA DI CITTA' CONDIVISA

    Dopo anni di letargo, e non soltanto per colpa del governo della città, si riapre un corretto dibattito sul " che fare a Lucca ", su come costruire la Città del terzo millennio. Troppi silenzi si sono consumati in questi anni e si è assistito quasi indifferenti all'esproprio dei diritti dei cittadini e delle istituzioni.
    Nell'incontro promosso dalla rivista "Architetture Lucca", i candidati sindaci presenti hanno ufficialmente riaperto il confronto e il dibattito sul futuro della Città e del Territorio , illustrando le tracce del loro programma.
    Giustamente è stato sottolineato che la rifunzionalizzazione dei grandi contenitori dimessi deve avvenire nel quadro di una strategia complessiva, di un'idea di Città che deve costituire l'indispensabile quadro di riferimento.
    E' emersa una "tensione del fare", di recuperare il tempo perduto in questi anni, che ha messo a serio rischio l'identità della Città e dei lucchesi stessi. E' emersa la necessità di riportare nelle sedi istituzionali i processi di decisione, le direttive di gestione del patrimonio immobiliare pubblico, dando spazio alla partecipazione e al contributo delle categorie esistenti nel corpo sociale, professionale e produttivo.
    Mi pare corretto che alla base della rifunzionalizzazione dei grandi contenitori edilizi ci debba essere una strategia complessiva affinché tali contenitori possano diventare l'ossatura della nuova Città ( Centro Storico e quartieri periferici ), dando risposta alla necessità di allocazione equilibrata di quelle funzioni residenziali, direzionali, commerciali, culturali, sportive, che costituiscono gli ingredienti di urbanità che fanno la Città, che la rendono viva.
    Il Centro Storico, la "Lucca Drento", deve rappresentare il nucleo qualitativo di tale riallocazione funzionale, nel senso che esso è il luogo deputato ad ospitare quelle "funzioni nobili" che ne fanno il punto di riferimento dell'intero territorio ( sedi istituzionali, università, soprintendenza, corte d'appello, ecc.)
    Questi grandi contenitori dimessi costituiscono gli elementi di potenziale ricucitura tra il Centro Storico e i quartieri fuori le Mura. Le Mura stesse costituiscono l'elemento di ricucitura per eccellenza e, come è stato sottolineato, devono poter funzionare come una membrana permeabile capace di ospitare e accogliere stabilmente, nella giusta maniera, quegli spazi/laboratori di partecipazione di sperimentazione, di cultura, legati alle attività e alle sensibilità emergenti.
    I contenitori distribuiti sul territorio, l'ex ospedale psichiatrico di Maggiano in primis, (su cui il master diretto dall'architetto Pellegrini ha prodotto tre interessanti proposte di rifunzionalizzazione, esposte in S.Micheletto ) fanno parte integrante del progetto strategico della "nuova Città", capaci di dare un respiro ampio al tema della rifunzionalizzazione e di far decollare l'economia di un intero territorio. Per il contenitore di Maggiano il momento è topico, bisogna sforzarsi di non limitarsi a pensare di "fare subito cassa" perché si tratta di un'occasione irripetibile, anche interessante dal punto di vista finanziario, e si vuole volare alto e fare innovazione non si può prescindere da ciò.
    Questo progetto strategico che riguarderà la "Città immersa nel suo territorio" non potrà non contenere uno studio e una proposta di accessibilità e quindi anche un Piano Urbano del Traffico che restituisca una Città vivibile e accessibile.

    Lucca, 28.02.2007
    Architetto Claudio Pardini


    ARGINE SERCHIO NEL TRATTO PONTE S.PIETRO NOZZANO. RICHIESTA DI CHIARIMENTI

    Giungono voci che l'argine di destra del Serchio, nel tratto Ponte S.Pietro- Nozzano Castello, non verrà di proposito rialzato, al contrario di quanto è stato fatto per il tratto che dalle Cateratte prosegue per Filettole. Se ciò fosse vero saremmo in presenza di un rischio reale di esondamento del fiume Serchio, in caso di grande piena, nella zona di S.Maria a Colle, Nozzano. Ai candidati Sindaci e agli enti competenti ( Autorità di Bacino- Provincia ) chiediamo se tali voci hanno qualche fondamento e le eventuali motivazioni e, in caso contrario, quando saranno completati i lavori di rialzamento dell'argine, anche nel tratto Nozzano Castello Ponte S.Pietro, al fine di scongiurare il rischio di esondazione attualmente esistente, essendo tale tratto di argine rimasto più basso a seguito dei lavori eseguiti più a valle.
    26.02.2007
    Ocl.comitato oltreserchio e colline lucchesi


    Care e cari,

    come leggete nell'invito sopra, mercoledì 28 febbraio alle 17.30, a Palazzo Ducale, viene presentato il mio libro: "Una comunità in guerra. La Certosa di Farneta tra resistenza civile e violenza nazista" (L'Ancora del Mediterraneo, 2006, pp. 285, E. 25).

    Il volume racconta la strage della Certosa (2-10 settembre 1944), inserendola nel contesto della "guerra ai civili" condotta dai nazisti in Toscana e in Lucchesia, e legandola ad un più ampio disegno repressivo che intende punire l'impegno e le forme di resistenza civile e non violenta di settori della chiesa lucchese. Nella parte finale, poi, vengono ricostruite le diverse tappe di un faticoso iter processuale che, dopo due processi senza esito a tedeschi e fascisti istruiti tra 1945 e 1948, ha visto aprirsi un nuovo procedimento, conseguente alla scoperta del cosiddetto "armadio della vergogna", concluso solo nell'autunno 2006, e al quale io stesso ho partecipato come consulente tecnico della Procura.

    Sarà presente quindi anche il Procuratore militare di La Spezia Marco De Paolis, che sta istruendo altri processi contro criminali di guerra nazisti ancora in vita, e sono stati invitati l'arcivescovo Italo Castellani e don Arturo Paoli, testimone e protagonista di molti degli eventi raccontati nel volume.

    Partecipate e fate girare l'invito. Grazie. Un saluto cordiale, Gianluca Fulvetti


    LA STORIA INFINITA DI CAVA BATANO

    Su cava Batano, ci risulta che l'ex Sindaco Fazzi concesse due proroghe. La prima consentiva di movimentare il materiale fuori e dentro la cava sino a tutto il 2006. La seconda proroga concedeva esclusivamente di movimentare il materiale solo all'interno della cava per una sistemazione generale dell'area, fino a settembre 2007: In ragione di ciò i camion in entrata e in uscita dalla cava già dal nuovo anno dovevano essere vuoti. Così non è . Ringraziamo Pierami e Tesseri che ci informano che una recente conferenza dei servizi ha prorogato la movimentazione del materiale in entrata e in uscita dalla cava sino al settembre 2007. Della serie "La storia infinita di cava Batano". Ora si sono aggiunti anche camion che inerpicandosi sul Massaciuccoli, lato Balbano, si recano in un'altra cava sembra riattivata e su cui ci sono stati esposti di Italia Nostra e conseguenti sequestri per mancanza di autorizzazioni.
    In cava Batano l'amministrazione Fazzi aveva autorizzato il conferimento di materiali inerti finalizzato al recupero ambientale dell'area, in pratica attraverso una discarica (tra cui la marmettola)! Alla Provincia spettava il controllo sulla tipologia dei materiali conferiti nella stessa. A fine 2003 la Provincia trasmise alla Regione le osservazioni del Comune di Lucca, del Gruppo dell'Ulivo e di Rifondazione riguardanti la richiesta di stralcio di cava Batano dall'elenco dei siti minerari nel nuovo Piano Regionale delle attività estrattive che si andava predisponendo. Apprendiamo oggi che il nuovo Piano Regionale Attività estrattive non prevede nessuno stralcio richiesto in quanto la Regione non aveva ricevuto richieste in tal senso dalla Provincia che si era limitata a trasmettere le osservazioni di altri enti non facendole proprie. Quindi tutto dipenderà dal futuro Piano cave che verrà elaborato dalla Provincia, quando verrà elaborato. Il presidente Baccelli ha preso precisi impegni con la cittadinanza. Riconosciamo al candidato Sindaco Pierami di essersi battuto per la chiusura della cava come a suo tempo fece il Sindaco Lazzarini. Favilla nel suo recente intervento a Nozzano è stato reticente e ambiguo perché è sembrato che per lui il problema fosse risolvibile attraverso la realizzazione di una strada ad hoc per la cava e quindi è sembrato che la cava non fosse messa in discussione. Abbiamo capito male? Intanto i paesi dell'Oltreserchio continuano a dover fare i conti con strade dissestate dal passaggio di camion pesanti che mettono a repentaglio la sicurezza dei cittadini e delle cose ( le tubazioni saltano continuamente a seguito dei carichi che vi transitano sopra, le case tremano ad ogni passaggio dei bilici) . A fronte di ciò la conferenza dei servizi ha prorogato un'attività insalubre in un'area a vocazione turistico ricettiva, contigua al parco di Migliarino S.Rossore, che tanti dispiaceri ha provocato alla gente. A chi giova?

    21.02.2007. COMITATO OLTRESERCHIO E COLLINE LUCCHESI


    LA POLITICA A SERVIZIO AI CITTADINI

    Il Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi si asterrà dal dare una indicazione politica alle prossime elezioni e comunque intende sostenere quei leader "che più chiaramente fonderanno il loro programma sulla condivisione dell'ethos personalista comunitario, solidale e responsabile, alternativo al "pensiero unico" neoliberista, capaci di favorire una partecipazione e una concertazione sulle decisioni da prendere". Il Comitato rigetta ogni massimalismo ideologico.
    "La politica è arte difficile e al tempo stesso nobile" ( così si pronunciava il Concilio Vaticano II ). Fare politica dovrebbe essere una vocazione più che una professione e, come ebbe a dire Giovanni Paolo II, neppure le peggiori deviazioni debbono impedire a un cristiano "(ma in effetti a ogni persona a cui preme il bene comune ) "di impegnarsi in politica e di porsi l'obiettivo di esercitare il potere come un servizio; ciò significa avere forte il senso dello Stato, dare la precedenza al bene comune e agli interessi generali, restituire alla politica un'anima etica, restituire libertà alla democrazia.
    Parafrasando il cardinal Martini, occorre distinguere tra principi etici e azione politica.
    I principi etici sono assoluti e immutabili.
    L'azione politica, che deve pure ispirarsi ai principi etici, non consiste di per se nella realizzazione immediata dei principi etici assoluti, ma nella realizzazione concretamente possibile, in una determinata situazione. Può accadere che, in concreto, quando non sia possibile ottenere di più, proprio in forza del principio della ricerca del miglior bene comune, concretamente possibile, si debba o sia opportuno, accettare un bene minore o tollerare un male rispetto ad un male maggiore.
    In quest'ottica non bisogna rigettare la fecondazione reciproca tra culture politiche differenti, perché fonte di ricchezza, e ne è di esempio il percorso seguito dai costituenti che seppero fecondarsi reciprocamente con il loro contributo senza oscurare la loro identità.
    Detto ciò, al Comitato preme sapere dal candidato sindaco il suo pensiero sul sistema tangenziale lucchese e in particolare sull'asse ovest, detto anche lotto zero.
    Il territorio dell'Oltreserchio presenta inoltre criticità che possono diventare punti di forza e innescare uno sviluppo coerente con le risorse esistenti. Tradotto nella formula " sviluppo compatibile e sostenibile".
    E quindi interessa sapere il suo pensiero sulla questione delle cave, dove interessi trasversali sembrano emergere e oscurare le legittime aspettative dei cittadini; sui grandi contenitori dimessi, grande opportunità di sviluppo per tutto il territorio, e occasione per mettere in sicurezza le attrezzature scolastiche attualmente localizzate in una delle aree a più alto rischio idraulico del bacino del Serchio, periodicamente soggetta ad alluvioni, sul problema dell'acqua anche in relazione alla sua gestione e controllo, pubblico, nella fattispecie. Padre Zanotelli ha dichiarato che l'acqua diventerà un problema capace di innescare conflitti molto seri nel prossimo futuro.
    Il tema dell'acqua è poi strettamente connesso a quello delle fognature, problema ormai storico per l'Oltreserchio su cui occorre assolutamente concludere, e a quello dello smaltimento dei rifiuti: Tali problematiche sono da affrontare necessariamente a livello di area vasta.
    Il territorio reclama migliori servizi, manutenzione e miglioramento della viabilità, parcheggi, la banda larga o ADSL.

    C'è inoltre e concludo, il problema del restauro della rocca di Nozzano, unico castello del Comune di Lucca al di fuori delle Mura, da troppo tempo abbandonato a se stesso. Sembrerebbe normale che se ne occupasse l'Opera delle Mura e che si indagassero tutte le possibilità di finanziamento possibili, a cominciare dagli introiti derivanti dalle opere di urbanizzazione, sinora utilizzati nella spesa corrente, e ricorrendo anche ai fondi strutturali europei, qualora fosse possibile, ma occorre farlo sulla base di un progetto.
    In generale si richiede una salvaguardia dell'identità fisica e culturale dell'Oltreserchio che offre garanzie di sviluppo in tempi brevi e perduranti nel futuro, uno sviluppo non suscettibile di essere messo a rischio dalle economie emergenti dei paesi asiatici.
    17.02.2007


    FOCUS SU CAVA BATANO

    SARA' LA PROVINCIA A DECIDERE SU CAVA BATANO.

    L'1 Febbraio 2007 le commissioni Attività Produttive e Territorio Ambiente della Regione, hanno approvato la proposta di deliberazione n°57, riguardante il PRAERP, ossia il Piano Regionale delle Attività Estrattive. La prossima attivazione definitiva spetterà al Consiglio Regionale.
    Il Piano che andrà all'approvazione del Consiglio Regionale purtroppo non conterrà lo stralcio dell'area di Cava Batano dall'elenco dei siti minerari della Regione. La Regione infatti non ha potuto procedere allo stralcio sulla base delle osservazioni presentate dal Comune e dal Gruppo dell'Ulivo e di Rifondazione Comunista poiché il suo interlocutore è la Provincia che, nella fattispecie, ha trasmesso tali osservazioni, senza farle proprie e cioè senza chiedere in prima persona lo stralcio.
    Ciò comporta che tutto verrà rimandato al Piano Provinciale sulle cave. Tale Piano, sulla base di indagini puntuali e di conoscenze dirette indicherà le cave attive, quelle che saranno ampliate, quelle esaurite. Se la Provincia riconoscerà che la Cava Batano, ormai esaurita, non deve essere considerata come cava attiva e/o da sviluppare, finalmente la cava sarà chiusa e tale iniziativa getterà le premesse per il futuro stralcio dall'elenco dei siti delle risorse minerarie nel prossimo Piano Regionale delle Attività Estrattive.
    Quindi facciamo appello alla nuova amministrazione provinciale e al Presidente della Provincia Baccelli che, mantenendo fede agli impegni presi, crei le condizioni per la chiusura definitiva della cava in questione, cava che tanti problemi ha dato e in parte continua a dare per il pericoloso passaggio di camion pesanti su di una viabilità inadeguata, a ridosso di nuclei abitati e attrezzature scolastiche.
    Sul SITO www.oltreserchioecollinelucchesi.it è possibile trovare la documentazione su cava Batana e il documento adottato del nuovo piano regionale delle attività estrattive. Tale Piano è in fase di approvazione in sede di Consiglio Regionale e pertanto è suscettibile di modificazioni.

    08.02.2007
    Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi

    Scarica:


    ricordare per capire
    Le foibe

    "Ora non sarà più consentito alla Storia di smarrire l'altra metà della Memoria. I nostri deportati, infoibati, fucilati, annegati o lasciati morire di stenti e malattie nei campi di concentramento jugoslavi, non sono più morti di serie B." (Annamaria Muiesan - Testimonianza)

    Il 10 febbraio, "Giorno del ricordo", al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati.
    10 febbraio
    Giorno del ricordo

    La Repubblica italiana riconosce, con una legge approvata il 30 marzo 2004, il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Nella giornata sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado.

    Dal messaggio del Presidente della Repubblica in occasione della prima giornata del ricordo (10 febbraio 2005)

    È giunto il momento che i ricordi ragionati prendano il posto dei rancori esasperati. I principi di dignità della persona, di rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo e dei diritti delle minoranze sono il fondamento dell'Unione Europea. Ho accolto con soddisfazione la decisione con cui il Parlamento Italiano ha istituito la Giornata Nazionale del Ricordo. Essa consente di commemorare con continuità una grande tragedia della Seconda Guerra Mondiale. Il mio pensiero è rivolto con commozione a coloro che perirono in condizioni atroci nelle Foibe, nell'autunno del 1943 e nella primavera del 1945; alle sofferenze di quanti si videro costretti ad abbandonare per sempre le loro case in Istria e in Dalmazia. Questi drammatici avvenimenti formano parte integrante della nostra vicenda nazionale; devono essere radicati nella nostra memoria; ricordati e spiegati alle nuove generazioni. L'integrazione realizzata fra i nostri Paesi permette a tutti gli europei di condividere un unico spazio di democrazia e di libertà. In questa nuova realtà unitaria contrassegnata dall'abolizione fisica delle frontiere, italiani, sloveni e croati possono guardare con fiducia ad un comune futuro, possono costruirlo insieme: consolidando innanzitutto una convivenza in cui la diversità è il fattore di arricchimento reciproco, in cui le radici e le tradizioni di ognuno vengono rispettate nella loro pari dignità. Auspico, in questo spirito, che la Giornata del 10 febbraio, ispirata a sentimenti di riconciliazione e di dialogo, lasci un'impronta nella coscienza di tutti noi: italiani, europei, cittadini di un mondo che solo una rinnovata unità di ideali e di intenti democratici potrà rendere veramente migliore.

    Carlo Azeglio Ciampi


    27 GENNAIO. GIORNATA DELLA MEMORIA DELLA SHOAH

    SE QUESTO E' UN UOMO

    Voi che vivete sicuri
    Nelle vostre tiepide case;
    Voi che trovate tornando la sera
    Il cibo caldo e visi amici:
    Considerate se questo è un uomo
    Che lavora nel fango
    Che non conosce la pace
    Che lotta per mezzo pane
    Che muore per un sì e per un no
    Considerate se questa è una donna,
    Senza capelli e senza nome
    Senza più forza di ricordare
    Vuoti gli occhi e freddo il grembo
    Come una rana d'inverno:
    Meditate che questo è stato:
    Vi comando queste parole:
    Scolpitele nel vostro cuore
    Stando in casa andando per via,
    Coricandovi alzandovi;
    Ripetetele ai vostri figli:
    O vi si sfaccia la casa,
    La malattia vi impedisca,
    I vostri cari torcano il viso da voi.

    Primo Levi

    Scarica il file .doc contenente una riflessione del Prof. Amos Luzzato e un glossario di termini riguardanti la Shoah


    Nella serata del 6.01.2007, presso la chiesa di S.Maria a Colle, il CORO DEI GIOVANI, coadiuvato da Luca Ricci, si è esibito, di fronte ad una numerosa platea, in una serie di canti liturgici e non, riscuotendo caldi consensi.
    Nel LINK "Arte e Cultura nell'Oltreserchio" le foto e alcune registrazioni dei canti rappresentati.


    PER VOLONTA' DEL VESCOVO DI LUCCA
    ITALO CASTELLANI

    A S.MARTINO IN VIGNALE
    (EX CASA DEL VESCOVO)
    E' NATA IL 30.11.2006 LA
    CASA BEATO CHARLES DE FOUCAULD
    UN CENTRO DI SPIRITUALITA'
    GUIDATO DA FRATEL ARTURO PAOLI
    Nel LINK "Oltreserchio Terra di Spiritualità"
    Le riflessioni di Fratel Arturo Paoli


    Mario Tobino (Viareggio, 1910 - Agrigento, 1991) è stato medico psichiatra, primario e direttore dell'Ospedale psichiatrico di Maggiano in provincia di Lucca. Durante il secondo conflitto mondiale ha militato come ufficiale medico sul fronte nordafricano; rimpatriato per problemi di salute, partecipò attivamente alla Resistenza contro i nazifascisti in Toscana. Scrittore prolifico esordì prima come poeta per poi affermarsi come romanziere. Le sue opere sono segnate da uno spiccato autobiografismo e da un forte connotato psicologico e sociale.

    MARIO TOBINO (vedi notizie e approfondimenti nel LINK "Arte e Cultura nell'Oltreserchio")

    La Fondazione Mario Tobino, in occasione delle celebrazioni per l'anniversario della nascita del medico-scrittore viareggino, organizza il 16 gennaio 2007 una serata dedicata a Mario Tobino e il Cinema, con la partecipazione straordinaria del regista Mario Monicelli che per l'occasione presenterà il film Le Rose del Deserto, tratto liberamente dal libro di Tobino, Il Deserto della Libia. La serata, con ingresso ad invito, si svolgerà presso il Cinema Moderno di Lucca.



    MANSUETO BIANCHI
    VESCOVO A PISTOIA

    LA BOLLA PAPALE DI NOMINA DI VESCOVO A PISTOIA

    La COMUNITA' di S.MARIA a COLLE, suo paese natale, e quella di ARLIANO, dove è stato parroco per un decennio, unitamente a tutto L'OLTRESERCHIO, abbracciano con affetto MANSUETO ed esprimono grande gioia per la sua nomina a VESCOVO di PISTOIA. Nel LINK : " OLTRESERCHIO TERRA DI SPIRITUALITA' " è possibile selezionare e ascoltare l'OMELIA del VESCOVO MANSUETO. Il Link contiene anche immagini e documentazione.

    scarica il file .doc


    GIOVEDI' 11 GENNAIO 2007
    ORE 17,00

    PRESSO IL PALAZZO DELLA PROVINCIA DI LUCCA
    (SALA EX CORTE D'ASSISE)

    PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI
    PAOLO BUCHIGNANI

    LA RIVOLUZIONE IN CAMICIA NERA
    DALLE ORIGINI AL 25 LUGLIO 1943
    ---------------------------------

    CON L'AUTORE SARANNO PRESENTI:

    ZEFFIRO CIUFFOLETTI ( Università di Firenze )
    UMBERTO SERENI ( Università di Udine )

    Scarica la copertina e i risvolti del libro (file.doc)


    BANDUCCI ... FRANTUMA

    L'intervento di Banducci, in cronaca del 24 scorso, a proposito di cava Batano a Balbano, non chiarisce le cose e per certi versi crea ulteriore preoccupazione. E' stato chiesto se la Regione ha ricevuto le osservazioni contenenti la richiesta di stralcio della cava dal Piano Regionale delle Attività Estrattive e su ciò Banducci, che all'epoca era il presidente della commissione provinciale che se ne occupava, non ha risposto. Senza tale richiesta la Regione non può aver apportato alcun stralcio, come di fatto sembra essere.
    Il Comitato, ad ogni buon conto, ha fatto appello da tempo al Presidente della Provincia Baccelli e all'ex presidente Tagliasacchi in qualità di fiduciario di Martini, affinché pongano rimedio, attivandosi in tempi brevissimi per ottenere tale stralcio, finchè siamo ancora in tempo.
    La cosa che ci preoccupa del discorso di Banducci è quando afferma che nelle osservazioni fatte alla Regione vi sarebbe contenuta una considerazione sulla "… mancata giusta considerazione dell'attività di recupero dei materiali, ottenuta dagli oltre 20 impianti presenti in Provincia, che potrebbe integralmente sostituire l'attività estrattiva di materiali industriali e di riempimento come ad esempio, i calcari estratti da cava Batano".
    Vogliamo capire: Banducci vuole forse dire che a cava Batano sarebbe auspicabile localizzarci un impianto di frantumazione? Se fosse così si cadrebbe dalla padella nella brace! Da anni è stato ribadito che l'attività di cava in effetti nasconderebbe appetiti molto più redditizi e impattanti legati alla realizzazione di un impianto di frantumazione. Se così fosse le ricadute negative sulle persone e le cose e sul territorio in genere, si moltiplicherebbero per mille rispetto a quelle attuali.
    In tal senso chiediamo che le istituzioni si pronuncino e facciano chiarezza, e chiediamo al commissario Lococciolo che sulla questione si astenga dal porre in essere iniziative non partecipate e non formalmente e istituzionalmente condivise. Per quanto riguarda la possibile strumentalizzazione del Comitato vogliamo rassicurare tutti. Il Comitato è apartitico e intende sostenere, senza distinzioni di colore, persone e componenti politiche che, con i fatti, dimostrino di condividerne gli obiettivi affermati nell'art.2 dello Statuto.
    25.11.'06
    Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi

    Scarica l'articolo in formato .doc


    IL COMITATO HA INCONTRATO IL 24.11.2006 IL MINISTRO PER LE INFRASTRUTTURE DI PIETRO E GLI HA CHIESTO LO STRALCIO DEFINITIVO DEL LOTTO ZERO. AL MINISTRO, CHE ERA A CONOSCENZA DEL PROBLEMA E CHE SI E' IMPEGNATO A PROCEDERE IN TAL SENSO, E' STATO ANCHE CONSEGNATO IL RICORSO ALLA CORTE DEI CONTI FATTO DAL COMITATO (Con tale ricorso il Comitato ha chiesto al " ...sig. Procuratore di valutare, qualora lo ritenga opportuno, se esista un incongruo uso di denaro pubblico derivante dalle progettazione del Sistema Tangenziale di Lucca, progettazione che, riteniamo, non trova giustificazione sufficiente negli studi tecnici e trasportistici posti a suo fondamento" ).
    VEDI ARTICOLI IN RASSEGNA STAMPA


    Ufficio stampa - Presidente
    Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni

    Comunicato stampa - 20 novembre 2006
    Grandi opere/Donati a Di Pietro: "Non è l'elenco delle priorità per il governo Prodi"
    Lettera al Ministro delle Infrastrutture: la Commissione esaminerà solo il Piano concertato con i Ministri competenti

    "La lista delle opere, da lei presentata, non costituisce l'elenco delle priorità infrastrutturali del governo Prodi. Mi preme puntualizzare che la Commissione Lavori pubblici potrà esaminare soltanto un Piano degli interventi definito dal suo dicastero, di concerto con i ministri dei Trasporti e dell'Ambiente, ed adottato dal Cipe".
    Così, la presidente della Commissione Lavori pubblici del Senato, Anna Donati (Verdi), prende carta e penna per una dettagliata replica al ministro Di Pietro, che nei giorni scorsi aveva diffuso un master plan delle grandi opere.
    "Gentile ministro Di Pietro - si legge nella lettera - la ringrazio per avermi inviato copia dell'elenco "Priorità infrastrutturali" che risulta a seguito della sua opportuna ricognizione con le Regioni. Tale elenco costituisce l'insieme delle richieste dei singoli governatori, rielaborato dal suo ministero, ma non rappresenta, in alcun modo, la lista delle grandi opere su cui il governo Prodi è impegnato. Manca infatti - spiega - quella concertazione prevista fra il suo dicastero ed i ministeri dei Trasporti e dell'Ambiente, all'interno della cabina di regia istituita presso il Cipe".
    "In proposito, mi preme ricordare che, nel parere parlamentare approvato dalla maggioranza, sia in Commissione Lavori Pubblici sia nell'Aula del Senato, al DPEF 2007-2011 ed Allegato Infrastrutture, sono stati fissati i criteri per l'individuazione delle opere prioritarie. Criteri - sottolinea Donati - volti a superare la legge obiettivo e la sua sbagliata registrazione notarile e meccanica che proietterebbe nel futuro gli elementi negativi contenuti nelle scelte del precedente governo".
    "Pertanto, il primo DPEF del governo Prodi ha disposto che - cita il parere parlamentare - si dovrà procedere con 'una programmazione fortemente integrata con il PGTL e il suo aggiornamento (che spetta al ministro dei Trasporti) che garantisca, per un verso, il coinvolgimento delle realtà regionali e territoriali e, per altro verso, il costante controllo e monitoraggio del Parlamento sugli investimenti'. Ed inoltre - continua il parere - 'l'individuazione delle opere prioritarie deve avvenire sulla base di una valutazione ambientale strategica (di competenza del ministro dell'Ambiente) che abbia come obiettivi il riequilibrio modale verso sistemi a minore impatto ambientale come ferrovie e cabotaggio e la soluzione dei problemi di mobilità urbana nelle città' ".
    "Per queste ragioni, gentile ministro Di Pietro, leggerò volentieri il documento che mi ha trasmesso, ma - puntualizza - le comunico che la Commissione Lavori pubblici potrà prendere in considerazione, e discutere con molto interesse, solo un Piano di interventi infrastrutturali scaturito da un autentico processo di concertazione che, oltre le Regioni, coinvolga i Ministri competenti, e che sia stato adottato dal Cipe".
    "Infine, si renderà necessario sovrapporre il Piano concertato con la ricognizione sullo stato delle opere della legge obiettivo, approvata nell'ultima seduta del Cipe. Un passaggio imprescindibile al fine di ottenere - conclude la presidente Donati - un quadro concreto delle risorse disponibili e degli interventi realmente utili per la mobilità di merci e passeggeri nel nostro Paese".

    --

    Comunicato stampa - 21 novembre 2006
    Piano infrastrutture/ Donati a Di Pietro: "Soddisfatta che lo ritenga solo una sua proposta"
    Esame in Commissione solo la lista delle priorità concertate con ministeri competenti e adottata da Cipe

    "Sono soddisfatta che il ministro Di Pietro riconosca pubblicamente che il master plan delle grandi opere, presentato nei giorni scorsi, sia solo una proposta elaborata dal suo dicastero. Positiva anche l'intenzione dichiarata di concertare la lista delle priorità con i ministeri competenti". Anna Donati, presidente della Commissione Lavori pubblici del Senato, replica così alla reazione odierna del ministro Di Pietro in merito alle questioni sollevate ieri dalla stessa senatrice verde. "La posizione espressa oggi dal ministro delle Infrastrutture - dichiara Donati - serve a chiarire meglio la natura della lista denominata "Priorità infrastrutturali", presentata alla stampa e da molti erroneamente interpretata come il Piano delle opere su cui intende impegnarsi in governo Prodi. Invece, apprendo con soddisfazione che anche il ministro Di Pietro avverte l'esigenza di una forte concertazione non solo con le Regioni, ma anche con gli altri ministeri competenti". "Ribadisco comunque - sottolinea - che la Commissione Lavori pubblici del Senato potrà prendere in esame unicamente il documento definito dal dicastero delle Infrastrutture, di concerto con i ministri dei Trasporti e dell'Ambiente, ed adottato dal Cipe". "In proposito - conclude la presidente Donati - vorrei evidenziare che, a seguito di mie opportune verifiche presso il Cipe, il documento proposto del ministro Di Pietro attualmente non è nemmeno stato trasmesso formalmente, dal dicastero delle Infrastrutture, allo stesso Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica".

    Scarica l'articolo in formato .doc


    PERCHE' SI DICE DI NO ALL'UTILIZZO DEI TERMOVALORIZZATORI
    PER LA DISTRUZIONE DEI RIFIUTI?
    DOCUMENTIAMOCI........


    ECCO IL DOCUMENTO FIRMATO DA OLTRE 600 (SEICENTO) PERSONE, CONSEGNATO NEL FEBBRAIO DEL 1999 ALLE AUTORITA' ISTITUZIONALI DI PROVINCIA E REGIONE.

    DOPODICHE' IL COMUNE HA RILASCIATO AUTORIZZAZIONE PER UN PIANO DI RECUPERO AMBIENTALE, PREVIO NULLAOSTA PER QUANTO RIGUARDA IL VINCOLO IDROGEOLOGICO DA PARTE DELLA PROVINCIA.

    TALE AUTORIZZAZIONE E' SCADUTA NEL SETTEMBRE 2005.

    L'AMMINISTRAZIONE FAZZI L'HA PROROGATA SINO A TUTTO IL 2006 ENTRO CUI E' VIETATA ULTERIORE ESCAVAZIONE ED E' CONSENTITO DI MOVIMENTARE IL MATERIALE ESISTENTE IN CAVA.

    E' STATA AUTORIZZATA UNA SECONDA PROROGA SINO A SETTEMBRE 2007 PER PROCEDERE AL RIPRISTINO DEL PIAZZALE, PORTANDO A TERMINE IL RIEMPIMENTO DELLA "BUCA" ATTRAVERSO IL CONFERIMENTO DI RIFIUTI INERTI.

    Leggi il testo completo del documento sottoscritto da 600 cittadini. (file .doc)


    Alla cortese attenzione della Senatrice Anna Donati

    Ci rivolgiamo a Lei non solo perché attualmente riveste la carica di Presidente Commissione Lavori Pubblici del Senato ma soprattutto perché da anni conosciamo il Suo impegno al fianco dei cittadini a difesa dell'ambiente e della democrazia.
    Da quando ci siamo incontrati a Lucca nell'Ottobre scorso (2005) in occasione di un Convegno a Palazzo Arnolfini, insieme all'On. Raffaella Mariani, a Ciro Pesacane del Forum Ambientalista, Mariano Puxeddu di Lega Ambiente ed altri amici, noi del Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi abbiamo seguito con attenzione quotidiana il lavoro da Lei svolto, apprezzando con entusiasmo il Suo impegno dalla parte del popolo NO-TAV in Val di Susa e del popolo NO-Ponte a Messina e molte altre battaglie ed iniziative che potremmo riportare in un lungo elenco.

    leggi la lettera completa


    Domenica 5 novembre 2006,
    dopo la Santa Messa delle ore 11

    alla presenza delle autorità cittadine
    presso la chiesa di S. Maria a Colle
    (della Provincia e del Comune di Lucca, che hanno patrocinato l'iniziativa),

    sarà scoperta, nello spazio attiguo all'ingresso del cimitero,
    una lapide per ricordare le vittime
    degli efferati eccidi compiuti in
    paese dalle truppe di occupazione
    naziste nell'estate del 1944.

    Clicca qui per leggere l'articolo completo e vedere il luogo in cui sarà collocata la lapide


    Contabilità comitato oltreserchio e colline Lucchesi
    Descrizione
    Entrate
    Uscite
    ricavo da assemblee pubbliche
    € 1399,54
    ricavo da donazioni
    € 565,00
    ricavo manifestazioni varie
    € 601,00
    ricavo vendita magliette e bandiere
    € 1089,00
    totale ricavo
    € 3654,54
    spese per uso locali comit.cord. Assemblee pubbliche
    € 365,00
    spese per acquisto magliette
    € 475,00
    spese per manifestazioni varie
    € 1031,00
    spese gestionali cancelleria altri
    € 1159,04
    totale spese comitato
    € 3030,04
    saldo cassa al 20.09.06
    € 624,50
    Il file di Excel è scaricabile qui


    ESPOSTO AL PROCURATORE GENERALE
    PRESSO LA CORTE DEI CONTI DI ROMA.

    CORTE DEI CONTI
    PROCURA REGIONALE DELLA TOSCANA - FIRENZE

    SISTEMA TANGENZIALE DI LUCCA.
    Riferimento al Ramo Tangenziale Ovest (Lotto Zero)

    Clicca per scaricare il testo integrale


    Aggiornata la rassegna stampa di Settembre


    Come volevasi dimostrare, vedi il comunicato, in rassegna stampa, intitolato "La Lucca Modena rimane strategica", il Centro Destra non ha affatto cambiato idea sulla Lucca Modena e il Lotto Zero. Ilario Buchignani ha preso un abbaglio sul presunto ripensamento del Dinelli.
    Il capogruppo di Forza Italia in Provincia Santini, spalleggiato dal compagno di partito (Forza Italia) Bertola (anche presidente SALT), non solo ha rilanciato la Lucca Modena, ma ha sottolineato che il Lotto Zero è nelle priorità strategiche. Avevamo ragione di dubitare!

    Controlla anche gli altri nuovi articoli della rassegna stampa di Agosto


    Online la rassegna stampa di Settembre


    Aggiunti nuovi articoli alla rassegna stampa di Agosto


    BACCELLI da DI PIETRO

    Come sospettavamo, l'accantonamento della Lucca Modena e del Lotto Zero, per il Centro Destra è solo temporaneo. Placido, Fabbri, Ravenni, Dinelli, dichiarano infatti che lo riproporranno quando ritorneranno al governo del paese e degli enti locali.
    Se così è i cittadini si comporteranno di conseguenza.
    Al Presidente della Provincia Baccelli, che il 6 settembre, insieme a Martini incontrerà il ministro delle infrastrutture Di Pietro, chiediamo che solleciti un pronunciamento del Governo al fine di sancire la morte della procedura attivata dal governo Berlusconi sul lotto zero, ciò attraverso la dichiarata non attivazione del motivato dissenso. Chiediamo anche che sia cancellato il progetto affinché non sia, in futuro tirato fuori dal cassetto. Riteniamo che ciò debba rappresentare la degna conclusione di una vicenda dove il Centro sinistra, a tutti i livelli, si è impegnato dichiarando la sua contrarietà al progetto del governo Berlusconi, e si è impegnato a cancellarlo qualora gli elettori l'avessero chiamato a governare il paese.
    28.08.2006
    Comitato Oltreserchio e colline lucchesi


    RIPENSAMENTO?

    Il Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi si rallegra del cambiamento di rotta annunciato dall'ex sindaco Fazzi e dal presidente del gruppo di Forza Italia regionale Dinelli.
    Fazzi, strenuo difensore della necessità di realizzare il lotto zero nell'Oltreserchio, anche dopo il litigio con l'ex Presidente del Senato Pera, addirittura si allinea completamente con quanto il Comitato da due anni a questa parte è andato affermando, supportato da migliaia di cittadini. Fazzi infatti dice riferendosi a Pera: " Usando impropriamente il suo altissimo ruolo istituzionale ha scaraventato sulla città progetti senza fondamento, come quello del lotto zero, ottenendo solo il risultato concreto di affondare un accordo maturato negli anni che avrebbe visto già cantierato l'asse nord-sud…" Se questo cambiamento di rotta , come abbiamo detto ci rallegra, chiediamo a Fazzi se era libero e responsabile, quando da sindaco, pochi mesi sono passati, diceva esattamente il contrario.
    Per quanto riguarda Dinelli, anche lui, oggi, fa marcia indietro e afferma che il Centro Destra è disposto a rinunciare alla realizzazione della Lucca Modena. Chiediamo a Dinelli se il Centro Destra è disposto a rinunciare anche all'asse ovest della tangenziale lucchese, ossia al lotto zero.
    Anche Dinelli , come Fazzi, si allineerebbe quindi sulle posizioni, precedentemente aspramente criticate, del Comitato. Dinelli sottolinea la necessità di realizzare finalmente le opere infrastrutturali, che guarda caso sono quelle contenute proprio in quell'accordo Stato Regione Provincia, sconfessato da lui e dalla sua coalizione, in primis dal Presidente Pera. Accordo, ricordiamo, stravolto dalla previsione del lotto zero su cui venivano riversate la gran parte delle risorse finanziarie, facendole mancare per le altre opere, quelle si necessarie.
    Prendiamo comunque atto dell'autocritica di Fazzi e Dinelli, speriamo che non sia solo una mossa strumentale. Per allontanare tale dubbio Fazzi e Dinelli debbono mettere a conoscenza la popolazione dei motivi del loro ripensamento e i motivi è duro non ritrovarli tra quelli descritti dal Comitato, sinora da loro rigettati. A Dinelli chiediamo poi se, nella fattispecie, parla a nome di tutto il Centro Destra. Aspettiamo allora che tutti quei personaggi che tanto si sono spesi a favore del lotto zero, pubblicamente rendano noto il loro ripensamento. Un'ultima cosa: ma da dove dovevano arrivare i soldi per le grandi opere e per le fognature nell'Oltreserchio, visto che sembra di soldi non ce ne siano proprio nelle casse dello Stato? Erano solo tutte promesse?


    Online la rassegna stampa di Agosto.

    Aggiunto nella sezione contributi un articolo della Margherita Oltreserchio.



    Aggiunte sei nuove foto di striscioni nell'apposita sezione dell'archivio fotografico (clicca sulla foto per accedervi)


    Aggiornata la sezione Contributi con un articolo della Margherita Oltreserchio riguardante le recenti elezioni.


    E' stata aggiunta la nuova sezione "Contributi" in cui raccoglieremo articoli, dichiarazioni, ..., di coloro che volessero esprimere la propria opinione riguardo al progetto "Lotto Zero", le modalità per contattarci sono ricordate in tale pagina.

    Inoltre è online la Rassegna Stampa di Maggio 2006 ed è stata aggiornata la sezione riguardante la Cava


    A proposito della profanazione della cerimonia di S. Cataldo, pubblichiamo il seguente comunicato stampa


    Online la sezione riguardante la "Cava Batana o Sassina"


    PROFANATA LA CERIMONIA DI S.CATALDO!!!!!

    Leggi l'articolo
    Scarica il file .doc


    Concerto di Primavera alla scuola media di S. Maria a Colle
    (sarà replicato Sabato 3 Giugno)


    A proposito del Convegno svoltosi in data odierna si pubblica il seguente articolo
    scaricabile cliccando qui


    Online le foto dell'assemblea del Comitato del 24.03.06


    Mercoledì 26 Aprile dalle ore 15.30 si terrà presso il Palazzo Ducale (Sala ex Corte d'Assise) un convegno dal titolo "Infrastrutture e Territorio: la Verifica Integrata come metodologia per un'attività di governo partecipata"
    Leggi il programma/comunicato della Provincia
    Su alcuni pc ci potrebbero essere degli errori nella visualizzazione della pagina (si legge correttamente solo se lo schermo è impostato a 1024x768), in questo caso si può scaricare il file .pdf cliccando qui


    Per ricompattare il CD sulla sua persona Fazzi propone il referendum. Non serve, col governo di centro sinistra l'opera folle verrà cancellata!
    Leggi gli articoli nella rassegna stampa di Aprile


    In vista del Referendum sulla Costituzione, la sezione "Risultati elezioni" si trasforma in "Elezioni e Costituzione" per contenere articoli riguardanti la Costituzione della Repubblica Italiana


    Battuto il parito del Lotto Zero!


    COMITATO "OLTRESERCHIO E COLLINE LUCCHESI"


    IL GOVERNO BERLUSCONI - FINI - CASINI
    VUOLE A TUTTI I COSTI
    LA LUCCA MODENA E IL LOTTO ZERO

     

    Un'opera inutile e dannosa, buona solo a far fare soldi ai soliti noti.
    Per risolvere il problema del traffico a Lucca, basta realizzare le previsioni dei Piani Urbanistici di Regione, Provincia e Comune, che invece sono stati annullati dal Governo.

    VOGLIONO DISTRUGGERE LE COLLINE LUCCHESI
    E I PAESI DI S. MACARIO E S.MARIA A COLLE

    Se riusciranno nel loro intento, dal 2006 al 2020, l'Oltreserchio diventerà un cantiere a cielo aperto, la vita diventerà insostenibile.
    Una volta realizzata l'autostrada, i tecnici prevedono un transito di 10.000 camion pesanti al giorno e decine di migliaia di autoveicoli, in una zona già interessata dal traffico della Bretella.

    IL DANNO ALL'AMBIENTE, PARTICOLARMENTE FRAGILE DAL PUNTO DI VISTA IDRAULICO E GEOMORFOLOGICO, SARA' ENORME.

    IL DANNO ALLA SALUTE, ALLE PROPRIETA' IMMOBILIARI, ALL'ECONOMIA DEL NOSTRO TERRITORIO SARA' IRRIMEDIABILE

    NON AVREMO PIU' L'OLTRESERCHIO CHE CONOSCIAMO. IL RISCHIO ALLUVIONALE AUMENTERA' ENORMEMENTE.

    AL CITTADINO VIENE IMPEDITO DI MURARE UN MATTONE NELL'OLTRESERCHIO IN RAGIONE DEI VINCOLI PAESAGGISTICI E IDRAULICI, DELLA PERICOLOSITA' ALLUVIONALE, MA IL GOVERNO CI VUOLE COSTRUIRE UN'AUTOSTRADA CHE BELLA NON E', CHE DISTRUGGE IL PAESAGGIO E AGGRAVA I PROBLEMI IDRAULICI E GEOMORFOLOGICI.
    CHE GIUSTIZIA E' MAI QUESTA?

    ALLE PROSSIME ELEZIONI ABBIAMO LA POSSIBILITA' DI EVITARE CHE TUTTO CIO' ACCADA, MANDANDO A CASA IL PARTITO DEL LOTTO ZERO

    ciclostilato in proprio s.macario via delle gavine


    Matteoli annuncia : " Mercoledì 22 porteremo al CIPE il finanziamento della Lucca Modena. Questo sarà un passo molto importante per un'opera che continuo a ritenere strategica e sulla quale punto molto anche per il futuro".
    Matteoli ha sottolineato come la Lucca Modena rappresenti uno dei punti di forza della campagna elettorale di Alleanza Nazionale: " nonostante il disaccordo con la Regione su questa infrastruttura - ha aggiunto - la ritengo fondamentale per il rilancio anche dell'impresa toscana".

    Leggi l'articolo in versione integrale nella rassegna stampa di Marzo


    ASSEMBLEA PUBBLICA
    Venerdì 24 Marzo
    presso la scuola media di S. Maria a Colle
    clicca sul volantino per ingrandirlo


    NO AL LOTTO ZERO
    DELLA LUCCA-MODENA

    LA DEMOCRAZIA E' AGLI SGOCCIOLI

    Il partito dell'autostrada è ripartito come un rullo compressore, anzi non si è mai fermato, come abbiamo sempre sostenuto.

    La commissione V.I.A. era decaduta il 30 Settembre 2005 e, secondo inesatte informazioni, non era ancora stata ricostituita. La cosa poteva essere verosimile, perché il membro della Regione non era stato convocato, né era stato versato, da parte dell'Anas, il contributo obbligatorio del 5 per 1000 del costo totale dell'opera, necessario per portare il progetto in discussione al CIPE.

    Ma è ovvio che prima dello scioglimento delle Camere, fissato per il 29 Gennaio 2006, tutto dovrà essere pronto: possibilmente anche la nomina del General Contractor e l'assegnazione dell'appalto dei lavori, perché altrimenti non possono essere stanziati i 500 milioni di euro per la costruzione della tangenziale di Lucca.

    La metodologia è la stessa, la trasparenza è zero. La nuova commissione V.I.A. sarebbe già a lavoro da Novembre senza aver mai convocato il membro Regionale. La tangenziale di Lucca (fortemente avversata dalla Provincia, dalla Regione e dalla stragranda maggioranza dei cittadini) viene portata avanti, dal Governo Centrale, avvalendosi della Legge Obiettivo, la quale, eventualmente, può essere applicata solo ad opere di interesse Nazionale e non di pertinenza locale, come in questo caso: un abuso, dunque, perpetrato in gran segreto, senza alcun confronto con enti e istituzioni locali e, in più, senza la prevista rappresentanza del membro della Regione.

    In questo contesto segnaliamo il fatto che da alcuni giorni gli striscioni di protesta dei cittadini lungo la via Sarzanese sono stati ripetutamente tagliati con i trincetti, recidendo di netto anche il filo di ferro che li sostiene: sono i soliti balordi in vena di scherzi goliardici.

    Ne abbiamo già individuati alcuni e d'ora innanzi vigileremo con maggiore attenzione, di notte e di giorno, se necessario facendo anche dei turni. Le nostre ragioni sono forti e nessuno può limitare la nostra protesta a difesa dei nostri territori, delle nostre case e della Democrazia.

    Sì, della Democrazia, insidiata ed offesa da chi, calpestando leggi e regole, pretende di imporre, a vantaggio esclusivo di ristrette lobbies, progetti inutili e dannosi, che sperperano gravemente il denaro pubblico e sono rifiutati dai cittadini.

    I nostri territori, le nostre case, la Democrazia non si toccano!


    Come al solito trasparenza zero.

    Siamo venuti a conoscenza che la Regione è, in questi giorni, stata chiamata dal Ministero ad esprimere il proprio parere sulla VIA (valutazione impatto ambientale) riguardante il "sistema tangenziale lucchese" e quindi sul Lotto Zero, localizzato nell'Oltreserchio.

    C'è un detto: "Piove: governo ladro!" Da tempo stanno piovendo progetti e pareri che dall'alto calano sul territorio e sulla testa dei cittadini lucchesi e delle istituzioni locali, chiamate dal Ministero a far le "belle figurine" come si dice a Lucca.

    La Regione avrà un incontro con il Ministero la prossima settimana e allora sapremo cosa bolle in pentola. Oggi, sulla base delle indiscrezioni, sembrerebbe che il Ministero, attraverso la sua Commissione VIA, senza aver coinvolto la Regione che di tale commissione fa parte con un suo rappresentante, ha già da due mesi attivato la procedura di VIA, infischiandosene della diffida del Presidente della Regione Martini che appunto aveva diffidato il Ministero e Berlusconi ad attivare qualsiasi procedura senza il coinvolgimento regionale.

    Se così è, Martini, in coerenza con quanto dichiarato e con gli impegni presi, ha gli elementi per attivare un ricorso al fine chiedere la cancellazione del Sistema tangenziale Lucchese così come proposto dal Governo, comprensivo del Lotto Zero.

    Alla luce di ciò che sta emergendo, l'avvenuto sopralluogo della famigerata "Commissione SuperVIA" del 30 novembre scorso sul tracciato del sistema tangenziale lucchese comprensivo del Lotto Zero, monca della rappresentanza della Regione, tenuta all'oscuro della cosa, va inquadrata all'interno di una procedura attivata autonomamente dal Governo con l'evidente intento di preparare una valutazione preconfezionata da far digerire poi alla Regione in un modo o nell'altro.

    Le forzature alla procedura di legge appaiono quindi evidenti e volte al coinvolgimento della Regione solo a cose fatte! Il Ministero chiama quindi la Regione ad esprimersi sulla VIA, presumibilmente già preconfezionata, e non si sa se i tempi saranno quelli riferibili alla Legge e cioè novanta giorni oppure se saranno contingentati.

    Due cose sono certe: la prima è che in merito al progetto governativo del sistema tangenziale, comprensivo del Lotto zero, che sconfessa e annulla le previsioni dei Piani urbanistici di Regione, Provincia e Comune, che avevano dato ben altre risposte alla cronica carenza di infrastrutture nell'area urbana lucchese, il Governo vuole a tutti i costi andare avanti; l'altra cosa certa è che a questo punto la Provincia e la Regione devono dare corso all'impegno preso e cioè, senza indugio, attivare i ricorsi contro il progetto di sistema tangenziale ministeriale che prevede la realizzazione del Lotto Zero nell'Oltreserchio.

    Comitato Oltreserchio e Colline lucchesi


    CI HANNO RACCONTATO CHE...... il progetto del “Sistema Tangenziale” per Lucca consentirà di “allentare la morsa del traffico attorno al centro storico” ... Ma i dati forniti dall’ANAS a corredo del progetto preliminare DIMOSTRANO IL CONTRARIO !!!

    Studio ANAS Ottobre 2004

    I flussi di traffico riguardanti lo stato attuale e le proiezioni dello sviluppo futuro fino al 2020 prevedono:

    • in assenza del nuovo sistema tangenziale:
    • Variazioni dei tempi di percorrenza (min,sec)

      Leggeri nel 2010 rispetto ad ora +0,45 nel 2020 +1,35

      Pesanti nel 2010 rispetto ad ora +1,08 nel 2020 +2,09

    • in presenza del nuovo sistema tangenziale:
    • Variazioni dei tempi di percorrenza (min,sec)

      Leggeri nel 2010 rispetto ad ora - 0,55 nel 2020 - 0,21

      Pesanti nel 2010 rispetto ad ora -1,47 nel 2020 -1,33


    490 milioni di €

    a fronte di una manciata di minuti !!!!!

    La maggior parte del flusso registrato è dovuto a veicoli leggeri. L’ 8,2% di veicoli che transita su Lucca è di tipo pesante, ma solo il 31,7% di questi è di attraversamento. I veicoli pesanti diretti verso la Garfagnana rappresentano il 13,4% del flusso complessivo, di questi il 61,9% è traffico di attraversamento.

    Persino il traffico pesante in uscita dal casello autostradale di viale Europa è in prevalenza (82%) diretto entro la piana lucchese. Solo il 18% è di attraversamento per la Garfagnana!

    Il sistema tangenziale NON inciderà sul 95% dei veicoli che si spostano ogni giorno da e per Lucca !!!!


    Progetto di:

    “Nuovo sistema tangenziale per la città di Lucca”

    TANGENZIALE EST

    • NORD-SUD S.S. n° 1 Brennero–rotonda Antraccoli 7,14 Km
    • OVEST-EST Antraccoli – S. Concordio 6,24 Km
    • EST-OVEST Antraccoli – Frizzone 3,32 Km

    TOTALE 16,7 km
    tra cui:

    • Ponti e viadotti 2 Km
    • Sottopassi 700 m
    • Raccordi e complanari 4,1 Km

    TANGENZIALE OVEST

    S. Macario – Ponte a Moriano 11,1 Km

    • Gallerie: 3 -- 9,0 Km
    • Viadotti: 2 -- 700 m

    COSTO TOTALE DELL’OPERA 498 Mln €
    (quasi 1.000 Miliardi di vecchie Lire!)

    COSTO AL Km per una viabilità a due corsie 17,8 Mln €


    PRINCIPALI IMPATTI NEGATIVI SUL TERRITORIO

    Nella zona EST:

    • Cementificazione del territorio pari a una superficie di circa 300.000 mq
    • Divisione del territorio e spaccatura delle frazioni e paesi
    • Impatto negativo sulla falda acquifera altamente vulnerabile
    • Aumento dell’inquinamento acustico ed atmosferico
    • Sconvolgimento del traffico dovuto alla presenza dei cantieri aperti e all’interruzione della viabilità esistente per i lavori
    • Impatto negativo del tracciato su zone di interesse storico ed archeologico;

    Nella zona OVEST:

    • Attraversamento di territori fragili già interessati da movimenti franosi
    • Elevato rischio di intercettazione delle falde acquifere nelle zone collinari
    • Costruzione di terrapieni per la nuova viabilità in zone a elevato rischio idraulico con aumento delle conseguenze in caso di alluvioni
    • Aumento dell’inquinamento acustico ed atmosferico in zone già compromesse dalla presenza della “Bretella”
    • Costruzione di gallerie con vie di fuga e con ricambio d’aria che non rispondono alle nuove normative europee in materia
    • Danneggiamento delle attività agricole che sono una garanzia per il mantenimento del territorio (fossi, poggi, strade…)
    • Grave impatto su zone di pregio storico-artistico e ambientale e sullo stesso paesaggio dei colli lucchesi che si lega indissolubilmente alla bellezza della nostra città

    CONCLUSIONI :

    NO vantaggi al traffico locale
    SI divisione e sconvolgimento del territorio LUCCHESE

    SOLUZIONI POSSIBILI:

    • Interventi mirati sui nodi del traffico lucchese, non opere di grande
    • viabilità.
    • Riduzione dei tempi di lavoro dei cantieri per interventi stradali.
    • Rinnovo, miglioramento e realizzazione di servizi di trasporto pubblico.
    • Incentivazione di mezzi di trasporto alternativi.


    IL "LOTTO ZERO" O "PERA FAZZI" 02.11.2005

    Il partito del Lotto Zero si sta sciogliendo come neve al sole, il Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi se ne rallegra. Il delfino Ruini è andato a casa, la guerra Fazzi Pera continua senza esclusione di colpi e contribuisce a vaccinare la gente dal ripetere gli errori fatti nel passato. Fazzi e Pera sono in disaccordo su tutto ma sono d'accordissimo sul fare il lotto zero, ciò la dice lunga, ciò dimostra che i due rappresentanti istituzionali hanno la stessa concezione della politica e usano gli stessi mezzi per governare le istituzioni. Concezione della politica e mezzi per governare le istituzioni che noi rigettiamo e non consideriamo corretti.

    Leone, che come assessore alla viabilità ha preso il posto di Ruini, probabilmente premiato da Fazzi per il suo sostegno in Giunta a favore del Lotto Zero, Leone conferma tutte le sue ambiguità e l'assoluta mancanza di credibilità.

    I cittadini continuano a sentirsi traditi da tutti questi comportamenti. Oggi Leone gestisce in prima persona la procedura a livello comunale sul lotto zero, una procedura che contrasta sia con il Piano Strutturale che con la volontà del Consiglio Comunale che lo ha approvato nel 2004; in base a ciò il Lotto zero non esiste. La giunta Fazzi, con Pera, continua ad imporlo, ma è necessario che il Consiglio Comunale possa esprimersi a proposito, i cittadini ne hanno il diritto.

    In nome di una politica con la P maiuscola, noi chiediamo che siano garantite le regole democratiche di rappresentanza e di partecipazione sinora eluse. Il Consiglio Comunale ha gli elementi, anche sulla base dell'istruttoria Benevolo, che non è affatto positiva per il Lotto Zero, per rimandare al mittente tale progetto, al contrario di quello che ha fatto la Giunta Municipale che ha deliberato positivamente sul Lotto Zero o Pera Fazzi.

    02.11.2005
    COMITATO OLTRESERCHIO E COLLINE LUCCHESI


    Guarda le diapositive dell'assemblea del 7 ottobre 2005

    1. Ass-7-10-2005 progetto
    2. Consiglio Comunale 12-09-05
    3. Punto situazione
    4. Le banali considerazioni....

    Per visualizzare alcune diapositive è necessario attendere qualche secondo a seconda delle dimensioni


    VENERDÌ 7 OTTOBRE
    ALLE ORE 21

    PRESSO LA SCUOLA MEDIA CUSTER DE NOBILI
    A S.MARIA A COLLE

    ASSEMBLEA PUBBLICA
    SUL TEMA
    LUCCA/MODENA E LOTTO-ZERO

    I GUASTI DI UN PROGETTO AL DI LÀ DI OGNI IMMAGINAZIONE!!!!

    1. TRACCIATO LOTTO ZERO - TANGENZIALE OVEST.
    2. OPPOSIZIONI PRESENTATE DAL COMITATO E DA ALTRE ASSOCIAZIONI.
    3. POSIZIONE DELLA REGIONE TOSCANA, DELLA PROVINCIA E DEL COMUNE DI LUCCA.
    4. PROSPETTIVE DI LOTTA.

    Sono stati invitati a partecipare:
    IL PRESIDENTE DELLA REGIONE CLAUDIO MARTINI
    IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA ANDREA TAGLIASACCHI
    IL SINDACO DI LUCCA PIETRO FAZZI

    ATTENZIONE
    IL PARTITO DELL'AUTOSTRADA E' SEMPRE
    FORTEMENTE DETERMINATO ALLA REALIZZAZIONE
    DEL LOTTO ZERO - (O LOTTO PERA?)

    LA POPOLAZIONE E' INVITATA A PARTECIPARE

    Clicca Scarica e Diffondi questo volantino a vicini ed amici


    17.09.2005

    DIFFIDA E SODDISFAZIONE

    Il Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi, diffida i gruppi consiliari di Alleanza Nazionale e Forza Italia ad attribuire ad esso cose non vere. Tali gruppi hanno affermato, in cronaca, che l’abbandono dell’aula consiliare, da parte del Centro Sinistra e dei dissidenti, avrebbe lasciato interdetto il Comitato. Ciò non corrisponde a verità.

    Il Comitato ribadisce, nella fattispecie, l’assoluta sintonia, con il gruppo dei dissidenti, con il gruppo dell’Ulivo e di Rifondazione, sia sull’abbandono dell’aula consiliare che ha evidenziato l’incapacità di dare copertura politica al Lotto Zero da parte dell’attuale maggioranza in Consiglio Comunale, sia l’assoluta sintonia sulla mozione da loro votata, finalizzata a far sì che il Consiglio Comunale si riappropriasse delle sue funzioni e competenze riguardanti il governo del territorio, malamente espropriato da un’azione governativa largamente inopportuna e non condivisa.

    Il Comitato comunica la propria soddisfazione per il parere tecnico rilasciato dalla Provincia, conseguente alla Strumentazione urbanistica vigente, che evidenzia l’assoluta non conformità del Lotto Zero, la sua inutilità e il grave danno da esso arrecato al territorio: il tutto supportato con motivazioni puntuali e inattaccabili, condivise dal Comitato anche attraverso le sue osservazioni.

    Il pronunciamento politico della Giunta Provinciale, di rigetto del Lotto Zero, anch’esso conseguente ai Piani urbanistici vigenti, e conformemente a quanto stabilito dal Consiglio Provinciale al momento dell’approvazione del Piano Territoriale di Coordinamento, è stato accolto con soddisfazione da parte del Comitato.

    Con tale pronunciamento la Provincia chiude il discorso con il Lotto Zero e allo stesso tempo sottolinea la necessità di stanziare le risorse, se ci sono, per aprire i cantieri sulle opere previste dagli accordi, necessariamente da condividere con la popolazione, opere su cui non si parte da zero e che sono state ritenute capaci di dare una soluzione ai problemi esistenti.

    Per quanto riguarda la Regione, che dovrà anch’essa esprimere il proprio parere nella speciale commissione governativa, anche sulla base dei pareri espressi dagli enti, il Comitato ha messo in programma di incontrare il Presidente Martini, al fine di ribadirgli la sua contrarietà al folle progetto e di concretizzare così un parere negativo anche da parte della Regione.

    Il Comitato, a breve, comunicherà alla popolazione la data della prossima assemblea pubblica, per fare il punto della situazione.

    17.09.2005

    Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi


    MAGGIORANZA DICHIARATA e DOCUMENTATA

    Il Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi intende replicare alle dichiarazioni ospitate in cronaca da un comitato pro Lotto Zero che con una lettera firmata da VENTI persone si è proposto come rappresentante della maggioranza silenziosa.

    L’intervento si commenta da solo, per l’arroganza e la presunzione non motivata, ciò ce ne dispiace ma ce ne suggeriscene anche la provenienza e i fini mistificatori. Ma ormai la popolazione è vaccinata, condizione ritenuta necessaria dal grande giornalista Montanelli, affinché si potesse ristabilire una dialettica democratica nel paese Italia.

    Il Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi ha comunque il massimo rispetto di tutti i Comitati, purchè non strumentali al potere politico partitico e invita ad un confronto pubblico il Comitato che si definisce, in modo singolarmente autoreferenziale, “rappresentante della maggioranza silenziosa”. Prego prendere contatti attraverso l’Email del nostro Comitato:

    noautostradaoltreserchio@yahoo.it

    Il Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi, a cui hanno aderito circa SETTEMILA cittadini, ha fatto il pieno del consenso popolare e non c’è posto per altre maggioranze, tantomeno silenziose. C’è solo margine per sparute minoranze silenziose.

    Il Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi che ha sede nella sala parrocchiale di S.Macario, è trasversale a tutte le componenti politiche e i suoi coordinatori non hanno responsabilità istituzionali nè partitiche, cosa ben diversa da quel comitato che in S.Romano consegnò a Pera, Lunardi, Matteoli, una raccolta di firme a favore della Lucca Modena e del Lotto Zero, la cui sede, ci risulta, accettiamo smentite, coincideva con quella del comitato elettorale di Forza Italia alle recenti elezioni regionali.

    Il Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi rappresenta, senza ombra di dubbio, la pressoché totalità dei cittadini in riva destra del Serchio, ciò si può affermare in ragione del numero dei firmatari aderenti. Le adesioni continuano ad arrivare da parte di tutto il Comune, anzi, da tutta Italia. Ciò dimostra che non è tanto l’interesse del proprio orticello che vuol essere salvaguardato, ma una visione diversa di considerare il territorio, l’ambiente, lo sviluppo, diversa anni luce da ciò che propone il “PARTITO DELL’AUTOSTRADA”. Ciò è importante perché potenzialmente riconosce all’Oltreserchio e Colline Lucchesi un valore universale che è ascrivibile a quelle realtà individuate e catalogate dall’UNESCO, di cui anch’esso meriterebbe e speriamo i futuro possa farne parte.

    15.09.2005

    COMITATO OLTRESERCHIO E COLLINE LUCCHESI


    NON E’ LA GIUNTA LEGITTIMATA A DECIDERE SUL LOTTO ZERO.

    Il partito del Lotto Zero si arrampica disperatamente sugli specchi, ma il suo destino è segnato.

    Dopo non essere riuscito a garantire una copertura politica in Consiglio Comunale (il solo organo rappresentativo della popolazione) ha pensato, da par suo, di recuperarla attraverso una decisione di Giunta Municipale.

    La Giunta Municipale non è espressione della popolazione, è composta da persone di fiducia del Sindaco Fazzi e dei partiti del Centro Destra, che attualmente governano il Comune di Lucca, a loro deve rendere conto e in tal senso è a loro conforme, pena il dimissionamento, vedi casi pregressi, tra cui l’ex assessore Bertini, che fu defenestrato per le sue posizioni “non allineate” sulla questione delle fognature dell’Oltreserchio.

    Quello che è avvenuto è grave poiché un progetto che stravolge il Piano urbanistico approvato, di competenza del Consiglio Comunale, non può essere validato con una semplice decisione di Giunta Municipale.

    Manca il consenso dei cittadini e la protesta popolare crescente lo dimostra, i settemila aderenti al Comitato lo dimostrano, manca il consenso dei suoi rappresentanti in Consiglio Comunale, gli unici titolati a validare il progetto. Nei programmi elettorali dell’attuale maggioranza il lotto zero non c’era e quindi su di esso gli elettori non hanno dato alcun mandato ai loro rappresentanti eletti in Consiglio. Erano altre le opere da fare in programma, riguardo alle infrastrutture viarie, opere previste e approvate con i Piani urbanistici vigenti, recentemente approvati, opere che aspettano di essere cantierizzate.

    Il Comitato infine rimanda al mittente, ossia al consigliere Ravenni, l’accusa di essere ciarlatano infatti: LUI ha parlato di “aria fritta” riferendosi all’assenza di progetti quando invece i progetti c’erano, LUI ha affermato e ribadito che il Comitato faceva terrorismo con le sue proiezioni progettuali e poi si è visto che tali proiezioni sono risultate pressoché sovrapponibili al progetto presentato dall’Anas e quindi purtroppo reali.

    Ha sbagliato, perciò Rivenni, in Consiglio Comunale, quando ha bollato il Comitato di essere ciarlatano, infatti il mancato incontro a cui si riferiva era una coerente conseguenza della linea di comportamento decisa dal Comitato, il quale, ha scelto di incontrare chiunque, per confrontarsi sul Lotto Zero, purchè nelle sedi istituzionali e nella qualità di rappresentanti istituzionali, e si è sempre rifiutato di incontrare privatamente personaggi che non garantissero tali condizioni.

    14.09.2005

    COMITATO OLTRESERCHIO E COLLINE LUCCHESI


    VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, DIMETTETEVI SE AVETE UN MINIMO DI DIGNITA’

    Il Comitato invita Fazzi a dimettersi sulla base di quanto è avvenuto in Consiglio Comunale lo scorso giovedì dove la sua maggioranza si è rifiutata di far esprimere il Consiglio, come invece previsto dallo Statuto, su un problema strategico per il territorio lucchese.

    Il rifiuto alla discussione è stato motivato sostanzialmente dal fatto che non c’era ancora il progetto e che la discussione sarebbe stata solo aria fritta ( Ravenni ). Il Comitato invita la maggioranza a dimettersi poiché ciò è falso, il progetto è stato presentato alla Regione già dal 24 giugno e il prossimo 24 luglio scadranno i termini per le osservazioni da parte dei cittadini, associazioni, enti interessati. Questo è QUANTO abbiamo appreso nelle ultime ore.

    Come è possibile che il Sindaco non ne sapesse nulla? Che il Presidente della Provincia non ne sapesse nulla? Che i consiglieri fossero all’oscuro di tutto? Non è certo una giustificazione il fatto che ufficialmente il progetto ancora non fosse nelle loro mani, non è possibile giocare tutto sulla polemica politica e lasciare passare il periodo delle osservazioni e non fare nulla, non dare quindi sostanza all’azione di contrasto che si dice di voler mettere in campo contro il progetto del Lotto zero, o anche solo non permettere la discussione e le possibili azioni conseguenti. Si è voluto mettere la sordina sul problema. Non capiamo, o capiamo anche troppo bene. Ancora una volta si conferma a 360 gradi mancanza di trasparenza e di informazione.

    E’ scandaloso che debba essere il Comitato, ufficialmente, a dare la notizia dell’avvio del procedimento sul progetto del Lotto zero, sulla base di ciò è ancora più vergognoso quello che è successo in Consiglio Comunale: si sapevano le cose, ma non si è voluta aprire la discussione per non dover ammettere di saperle e quindi di arrivare ad una votazione che rischiasse di interferire in un momento topico del procedimento dello stesso progetto che poteva voler significare un suo affossamento o comunque una sua aperta critica istituzionale. I cittadini sono stati presi per i fondelli.

    Il Comitato è stato tacciato di terrorismo dal centro destra perchè avrebbe fatto ipotesi di tracciati troppo impattanti, addirittura con viadotti. Ebbene, il progetto presentato in Regione ed è possibile constatare che dalla Bretella alla prima galleria sotto la località “Palazzina”, è tutto un viadotto!,

    Non terrorismo, ma realismo quindi, purtroppo. Alla luce dei fatti emerge una grande mistificazione e falsità. A cominciare dal progetto che sarebbe stato presentato prima il 15 giugno ( Pozzi ), poi il 15 luglio in Consiglio Comunale, poi che tutto sarebbe stato rinviato a settembre, periodo in cui Pozzi si sarebbe reso disponibile a parlare ufficialmente del progetto del Lotto zero, e nel frattempo non sarebbe successo niente, anzi sarebbe stata avviata una discussione con i Comitati!

    Questo ci hanno rifilato e raccontato, e non ci hanno detto che invece il progetto era già stato presentato in Regione e che stavano scadendo i termini per le osservazioni, e nessuno stava facendo niente. Ci continuavano a raccontare che il progetto non esisteva, che i viadotti non esistevano, che erano fantasia del Comitato, e invece il progetto è lì in Regione a libera visione con i suoi bei viadotti e le sue gallerie, con lo studio di impatto ambientale, con la sagra di conflitti di interessi emergente con i controllori che controllano i controllati.

    Vergogna! Così in basso la politica lucchese non era mai caduta, ma in effetti non esiste più la politica lucchese, esiste altro. A questi politici chiediamo se pensano che paghi il loro tentativo di far passare da bischeri i cittadini.

    Il Comitato si è attivato per fare le dovute osservazioni e contrastare il progetto del Lotto zero.

    COMITATO OLTRESERCHIO E COLLINE LUCCHESI



    Email: Per comunicare con il Comitato: ocl.oltreserchioecollinelucchesi.it@yahoo.it
    Per comunicare con il sito: info@oltreserchioecollinelucchesi.it

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    Aggiornata la sezione sulla Cava con foto aeree

    Una lapide per non dimenticare

    Contabilità comitato

    ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI

    Aggiornata la rassegna stampa di Settembre

    Macché ripensamento!

    Online la rassegna stampa di Settembre

    Baccelli da Di Pietro

    Aggiunti nuovi articoli alla rassegna stampa di Agosto

    Ripensamento? (Fazzi e Dinelli)

    Margherita Oltreserchio - Fazzi e Dinelli

    Online la rassegna stampa di Agosto

    Aggiunte sei foto dei nuovi striscioni

    Grande vittoria. L'incubo sta per finire!

    PROFANATA LA CERIMONIA DI S.CATALDO!!!!!

    Concerto di Primavera alla scuola media di S. Maria a Colle
    (sarà replicato Sabato 3 Giugno)

    A proposito del Convegno svoltosi in data odierna si pubblica il seguente articolo

    Online le foto dell'assemblea del Comitato del 24.03.06

    Per ricompattare il CD sulla sua persona Fazzi propone il referendum. Non serve, col governo di centro sinistra l'opera folle verrà cancellata!

    Intervista rilasciata a "La Stampa" da Mario Tobino, 14 Marzo 1987

    Referendum: non c'è due senza tre

    Convegno Mercoledì 26 Aprile

    La sezione "Risultati elezioni" diventa "Elezioni e costituzione"

    Online la rassegna stampa di Aprile

    Battuto il parito del Lotto Zero!

    Alle elezioni mandiamo a casa i partiti del "Lotto Zero"

    Le forzature della VIA

    Le fuorvianze dei signori del "Lotto Zero"

    Vota i partiti che si oppongono al Lotto Zero

    Comunicato Ambiente e Futuro

    Aggiornata la Rassegna Stampa di Marzo

    Relazione assemblea 24.03.06

    Articolo Margherita Oltreserchio

    Lettera dell'assessore regionale alle infrastrutture Riccardo Conti dove esprime il parere della Regione in merito al Lotto Zero

    Lettera del vicepresidente della Regione Toscana Gelli, contenente la risposta a Tremonti/Fazio circa la convocazione al CIPE del 22.03.'06

    Delibera regionale che esprime parere contrario al lotto zero

    Dichiarazione di Matteoli

    Assemblea 24 Marzo

    NO AL LOTTO ZERO DELLA LUCCA MODENA

    Come al solito trasparenza zero

    CI HANNO RACCONTATO CHE...

    Progetto di:“Nuovo sistema tangenziale per la città di Lucca”

    PRINCIPALI IMPATTI NEGATIVI SUL TERRITORIO

    CONCLUSIONI

    IL "LOTTO ZERO" O "PERA FAZZI" 02.11.2005

    Diffida e Soddisfazione

    Maggioranza dichiarata e documentata

    Non è la giunta legittimata a decidere sul LOTTO ZERO

    Vergogna, Vergogna, Vergogna, Dimettetevi se avete un minimo di Dignità

    Assemblea nell' Oltreserchio e colline lucchesi

    Il giorno della presentazione

    Intervento pubblico

    I punti della protesta

    Unni e Ostrogoti Prima e Dopo...


    Vi piacerebbe far conoscere al On. Pera la vostra opinione sul progetto della LUCCA- MODENA.? Inviate una e-mail all’indirizzo della segreteria particolare del Presidente del senato: r.santelli@senato.it e, se volete, per conoscenza alla casella di posta del nostro sito info@oltreserchioecollinelucchesi.it